Seconde case, ok spostamenti se sono nella stessa regione
La stretta di Natale. La precisazione di Palazzo Chigi e le Faq su ricongiungimenti e visite agli anziani. Nell’ultimo weekend di aperture assembramenti in tutta Italia nelle vie dello shopping
Il governo apre sugli spostamenti nelle seconde case durante il periodo festivo anche nei giorni rossi (quando non si potrà uscire se non per stato di necessità, lavoro o salute) purché queste case di villeggiatura si trovino nella stessa regione di residenza.
È stato Palazzo Chigi a far filtrare questa interpretazione estensiva del decreto sulla stretta di Natale: «Andare nelle seconde case all'interno della stessa Regione sarà sempre possibile durante l'intero periodo delle feste, ovvero dal 24 al 6 gennaio» ha fatto sapere.
Sono stati in molti, già ieri, ad aver raggiunto una delle principali mete delle vacanze invernali, Cortina d’Ampezzo. Diversi turisti hanno fatto il loro ingresso negli alberghi e contemporaneamente tante persone hanno deciso di aprire le seconde abitazioni.
Sul sito del governo sono già presenti alcune Faq che danno risposta agli interrogativi più comuni dei cittadini su ciò che si potrà fare e ciò che non si potrà fare durante le feste. In particolare si chiarisce che sarà sempre possibile ricongiungersi al partner o al coniuge (che vive anche in una città diversa) se la casa del ricongiungimento è quella della propria residenza, domicilio o abitazione.
Stessa regola vale se, nel periodo tra il 21 dicembre e il 6 gennaio, si vogliono andare a trovare i genitori anziani che vivono in un’altra regione e che sono in buono stato di salute. Lo si potrà fare solo se nella loro casa si ha residenza o domicilio. Quanto ai parenti o anziani non autosufficienti, li si potrà raggiungere per prestare loro assistenza a condizione che, a spostarsi sia un numero di persone non superiore a quello strettamente necessario a fornire l'assistenza necessaria: «di norma viene precisato - la necessità di prestare assistenza non può giustificare lo spostamento di più di un parente adulto»,
Intanto ieri, ultimo sabato di apertura dei negozi prima di Natale, folla e assembramenti nelle vie dello shopping di tutte le principali città: a Roma chiuso un tratto di via del Corso e una parte di piazza Navona, code davanti ai negozi a Torino. A Napoli caos e assembramenti al Vomero. Folla anche a Milano.
Quanto ai contagi, la curva è sostanzialmente ferma al plateau con qualche leggero segnale di flessione ed un numero di decessi ancora alto. I positivi al tampone sono stati ieri 16.308 e le vittime 553. Il tasso di positività (rapporto positivi-test, compresi quelli ripetuti e di controllo) è stato del 9,2%, in flessione rispetto al 10% del giorno precedente (-0,8%).
Intanto i governatori procedono in ordine sparso e, in attesa che entri in vigore la stretta natalizia nazionale predispongono loro ordinanze. Vincenzo De Luca in Campania ha predisposto un’ordinanza che lascia la regione zona arancione contrariamente a quanto disposto dal ministero della Salute, che aveva concesso la zona gialla. La decisione di De Luca ha scatenato molte proteste in Campania.
Molti In viaggio da Nord verso Sud. In Campania De Luca ristabilisce la zona arancione tra le proteste