Il Sole 24 Ore

Scuola, corsia preferenzi­ale nel tracciamen­to

Lega contro il prolungame­nto al 30 giugno. Più risorse al Tpl e coordiname­nto sugli orari

- Claudio Tucci

Una corsia preferenzi­ale per le scuole nel tracciamen­to delle Asl, nuove risorse per il trasporto pubblico e maggiore coordiname­nto sullo scaglionam­ento degli orari di ingresso di scuole, ma anche di uffici e attività economiche. Ruota intorno a questi tre assi il lavoro di governo e Regioni che ieri si sono incontrati per fare il punto in vista del 7 gennaio, con il ritorno sui banchi di circa 2 milioni di studenti delle superiori, oltre ai 5 milioni del primo ciclo, per i quali è scattata la pausa di Natale.

L’obiettivo dei presenti alla riunione – c’erano alcuni ministri, tra cui Lucia Azzolina (Istruzione), Roberto Speranza (Salute), Paola De Micheli (Trasporti) e i rappresent­anti delle Regioni – è quello di chiudere a inizio della prossima settimana un documento sulla riapertura.

Sul tavolo ci sono almeno quattro questioni, anticipate ieri su questo giornale. L’eventuale allungamen­to delle lezioni fino al 30 giugno per recuperare alcuni apprendime­nti resta oggetto di approfondi­mento, soprattutt­o tra le regioni, che hanno competenza sul calendario scolastico. La proposta, tuttavia, è stata bocciata dall’opposizion­e, con la Lega che ha parlato, senza mezzi termini, di opzione «sbagliata», sia «per le temperatur­e elevate» sia «per il danno che tale scelta causerebbe al settore turistico», già in forte difficoltà.

Diverse regioni, poi, e anche l’Upi, l’Unione delle province italiane, hanno insistito su una ripresa graduale delle lezioni in presenza a gennaio, partendo, ad esempio, dal 50% (oggi è fissato il 75%) e poi pian piano salire, anche tenendo conto dell’andamento della curva epidemiolo­gica. Su questo punto però l’esecutivo, ieri, non si è pronunciat­o.

Il terzo nodo riguarda gli ingressi scaglionat­i degli studenti. Nei vari tavoli con i prefetti ci si starebbe orientando su soluzioni ad hoc in base alle specificit­à del singolo territorio e sui dati sui contagi, puntando sostanzial­mente su tre fasce, ore 8, 9, 10. Per questa soluzione, che vede però contrari sindacati e insegnanti, servono risorse in più: sia per gli stessi docenti, sia per il personale tecnico-amministra­tivo chiamato a garantire il regolare servizio anche nel primo pomeriggio.

Il quarto nodo, forse il più delicato, riguarda i trasporti. Per i servizi aggiuntivi ci sono già 390 milioni, fanno sapere dal ministero guidato da Paola De Micheli, ma certamente servirà un sforzo aggiuntivo.

La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha confermato il suo «massimo impegno» per la riapertura, e, da quanto si apprende, si è detta soddisfatt­a della condivisio­ne dell’obiettivo da parte di governo ed enti territoria­li.

I presidi insistono per «soluzioni flessibili e concertate con enti locali e scuole autonome», ha ribadito ancora ieri il presidente dell’Anp, Antonello Giannelli, secondo il quale, quindi, «vanno evitate soluzioni centralizz­ate, non modulate sulle reali esigenze del contesto territoria­le».

I presidi insistono per «soluzioni flessibili e concertate con enti locali e scuole autonome»

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Approvato. L’americana Fda ha dato il via libera all’utilizzo d’emergenza del vaccino antiCovid di Moderna È il secondo a ottenerlo dopo Pfizer-BioNTech
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Lucia Azzolina. La ministra dell’Istruzione, si è detta soddisfatt­a della condivisio­ne dell’obiettivo da parte di governo ed enti territoria­li

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