Wellness oltre il tabù stagionalità e Qc Terme continua a investire
La pandemia ha pesato sul business di Qc Terme, come per tutti, ma l’azienda non si ferma. «Il turismo del benessere riscontra il crescente interesse del pubblico a livello mondiale. L’Italia è fra le prime dieci destinazioni wellness e l’industria si sta evolvendo in modo significativo commenta Francesco Varni, amministratore delegato di Qc Terme -. E continua: «Reinterpretando le terme in chiave moderna, siamo parte attiva di questo processo da oltre vent’anni contribuendo a rompere il tabù della stagionalità e dimostrando come il wellness costituisca una fortissima motivazione di viaggio con una importante ricaduta sulle economie locali».
Quanto al futuro, «la resilienza dimostrata durante le riaperture della stagione estiva e d’inizio d’autunno, ci rende ottimisti - aggiunge l’ad -. E l’ottimismo è confermato dalle innumerevoli richieste che registriamo quotidianamente sui nostri canali social per sapere quando riapriremo. Le azioni poste in essere anche sotto il profilo della sicurezza hanno, con ogni evidenza, incontrato l’apprezzamento degli ospiti e l’interesse non scema, anzi, cresce ed è destinato a farlo anche quando passerà questa emergenza. Tutti noi tenderemo a fare vacanze close to home, il progressivo maggior ricorso al lavoro agile ci porterà a superare definitivamente il modello della vacanza unica, concentrata nell’altissima stagione, spingendoci verso tappe più brevi e distribuite lungo tutto il corso dell’anno. Certo, in attesa che il vaccino apra una nuova fase anche per il turismo del benessere, occorrerà che le istituzioni intervengano nuovamente sulle regole di convivenza, a eliminare le contraddizioni che hanno afflitto il nostro comparto. E gli imprenditori, in questa fase di transizione, sono chiamati a smobilizzare le risorse disponibili e a ricorrere al credito fruendo delle garanzie di Stato, naturalmente cogliendo tutti i provvedimenti di aiuto che il Governo ha messo in campo e che auspichiamo voglia rafforzare nel prossimo futuro».
Il settore del benessere è stato uno dei più colpiti in assoluto, secondo l’ad «basti pensare che nella prima ondata, secondo noi in modo ingiustificato, siamo stati tra i primi costretti a chiudere e tra gli ultimi a poter riaprire. Un anno senza dubbio difficile». Durante la chiusura forzata Qc Terme - che chiuderà il 2020 con un fatturato di 40-45 milioni di euro rispetto ai 90 milioni dell’anno scorso - non si è fermata avviando importanti lavori di ammodernamento, ampliamento e ristrutturazione. «Da giugno abbiamo riaperto tutti i centri e la risposta è stata incredibilmente positiva, oltre le aspettative - continua Varni -. In estate abbiamo avuto circa 300.000 ospiti, senza che un solo caso di Covid ci sia stato segnalato dalle autorità preposte, tanto nei centri italiani, quanto in quello francese di Chamonix-Mont-Blanc. Il 2019 è stato un anno di crescita molto significativa per il nostro gruppo e all’inizio del 2020 il tasso di crescita era ancora a doppia cifra. Attendiamo i risultati di questa fine d’anno, in particolare dalla vendita dei Qc Pass per l’ingresso nei centri e per i soggiorni, la cui validità è stata estesa a due anni e che costituiscono una occasione di regalo sempre molto apprezzata. Ci attesteremo a ridosso del 50% del fatturato del 2019».
E per la primavera 2021 si prevede l’apertura di Qc Terme New York «un investimento e una sfida estremamente importante che segna il primo passo dell’espansione del gruppo nel mercato nordamericano, con prospettive di grande successo e di crescita - conclude l’ad -. In Italia continueremo a coltivare le iniziative in pipeline che abbiamo dovuto inevitabilmente ricalibrare nelle tempistiche, ma che non si sono mai fermate. E anche in Europa daremo seguito alla bella prima esperienza estera di Chamonix-Mont-Blanc».