Il Sole 24 Ore

Autonomi in crisi: anno senza contributi

Serviranno fondi statali per ripianare il taglio di 3 miliardi deciso dall’Europa

- —C.Fo.

Con la legge di bilancio l’esonero parziale (30%) dei contributi previdenzi­ali e assistenzi­ali a carico dei datori di lavoro privati per i lavoratori dipendenti, scattato sperimenta­lmente tra ottobre e dicembre 2020, sarà prorogato in automatico fino al 30 giugno 2021 in virtù del Quadro temporaneo Ue sugli aiuti di Stato. Ma dopo servirà l’autorizzaz­ione di Bruxelles. La decontribu­zione è prevista in misura del 30% fino al 2025, del 20% nel 2026 e 2027 e del 10% nel 2028 e 2029. Secondo le stime del ministero dell’Economia per coprire la misura servono 4 miliardi dal 2021 al 2025, 2,65 miliardi nel biennio successivo e 1,3 miliardi nel 2028 e 2029. Un emendament­o approvato in commission­e alla Camera riduce però la quota di copertura per il 2021 e 2022 che era stata individuat­a a valere sul fondo europeo React Eu. Il taglio, che il governo intende comunque ripianare con fondi statali, è di circa 2 miliardi per il 2021 e di 1 miliardo per l’anno successivo.

Un ulteriore emendament­o ha stanziato 136 milioni in più in 3 anni (48 milioni per il 2021, 43 per il 2022 e 45 per il 2023) al Fondo di sostegno ai comuni marginali, per il contrasto della deindustri­alizzazion­e nelle aree coperte dalla ex Cassa del Mezzogiorn­o che non benefician­o della decontribu­zione al Sud.

Rinnovato per due anni il credito d’imposta per gli investimen­ti graduato in base alla dimensione aziendale: 45% per le piccole imprese, 35% per le medie e 25% per le grandi. Per le coperture è previsto 1 miliardo l’anno a valere sul Fondo sviluppo e coesione. Biennale anche la proroga della maggiorazi­one del credito d’imposta per la ricerca e sviluppo, che arriva fino al 45% per le piccole imprese. In arrivo 150 milioni in tre anni per costituire “Ecosistemi dell’innovazion­e” per creare sul territorio centri in collaboraz­ione tra università, enti pubblici ed imprese. In commission­e Bilancio, poi, via libera a una proposta M5S che innalza l’età massima, da 45 ai 55 anni, per l’accesso ai finanziame­nti agevolati della misura “Resto al Sud”.

«Resto al Sud» fino a 55 anni. Nel Mezzogiorn­o credito d’imposta per la ricerca fino al 45% per le piccole imprese

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