Variante del virus, Londra isolata
Timori per la velocità di contagio (meno per l’efficacia dei vaccini). Scoperto a Roma un paziente positivo alla mutazione inglese. L’Italia blocca i voli, Ue verso lo stop
Fa paura la variante inglese del Covid, caratterizzata da un’alta velocità nel contagio. Record di 36mila casi in un giorno nel Regno Unito. L’evoluzione del virus sarebbe invece meno preoccupante per quanto riguarda l’efficacia dei vaccini. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato l’ordinanza per bloccare non solo i voli in arrivo da Londra e dagli altri scali britannici, ma anche l’ingresso in Italia per coloro che negli ultimi 14 giorni vi sono transitati. Per chi invece, proveniente dal Regno Unito, è già arrivato in Italia, scatta l’obbligo di contattare i dipartimenti di prevenzione e di eseguire il tampone. A Roma isolato un soggetto positivo alla variante del virus, rientrato dal Regno Unito. Tutta l’Unione europea, intanto, va verso lo stop ai voli dagli aeroporti britannici.
Trovato a Roma, all’ospedale del Celio, il primo paziente positivo alla variante inglese del Covid. Il paziente e il suo convivente rientrato proprio dal Regno Unito sono in isolamento. La mutazione fa paura. Per tentare di arginarla, l’Europa è pronta a chiudere i confini con la Gran Bretagna, che ieri, con circa 36 mila contagi, ha fatto registrare il record dei nuovi positivi in ventiquattr’ore dall’inizio della pandemia. In attesa della decisione della Ue (ieri c’è stata una videoconferenza tra la cancelliera Angela Merkel, Emmanuel Macron e la presidente della Commissione Ursula von der Leyen), il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato nel pomeriggio l’ordinanza (operativa da ieri e fino al 6 gennaio), che blocca i voli in arrivo da Londra e dagli altri scali britannici, come già avevano deciso Olanda e Belgio e come poi deciso anche dalla Germania e dalla Francia. Una scelta anticipata dal ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, dopo aver sentito il suo omologo britannico.
Il provvedimento di Speranza vieta anche l’ingresso in Italia per chi «negli ultimi 14 giorni è transitato» nel Regno Unito. Per quanti invece sono arrivati in Italia nei giorni scorsi scatta l’obbligo di contattare i dipartimenti di prevenzione e di eseguire il tampone (antigenico o molecolare) anche se asintomatico. «Scegliamo la strada della massima prudenza», ha spiegato Speranza, confermando che la variante «è preoccupante e dovrà essere approfondita dai nostri scienziati». Intanto da ieri è stata riattivata la procedura di sorveglianza sanitaria e controllo con il tampone per i voli in arrivo negli scali romani (non più prevista dal Dpcm del 3 dicembre), sia pure al momento solo per quelli provenienti dalla Gran Bretagna. Tutti i 110 passeggeri atterrati ieri pomeriggio a Fiumicino con l’ultimo volo proveniente da Londra sono stati sottoposti al test. Lo stesso è stato deciso dalla Campania per l’aeroporto di Capodichino a Napoli. Chi aveva già prenotato il volo per i prossimi giorni dovrà rivolgersi alla compagnia che ha emesso il biglietto, ma fino al 6 gennaio non potrà entrare in Italia. I passeggeri coinvolti sono migliaia. Così come migliaia sono stati nelle ultime settimane gli arrivi provenienti dal Regno Unito e quindi la chiusura decisa ieri potrebbe rivelarsi tardiva. Anche perché la variante ha già superato la Manica. Contagi del nuovo ceppo sono stati individuati in Olanda, Danimarca, Australia e Sud Africa.
Una situazione tanto più allarmante perché arriva in concomitanza con le festività natalizie, che hanno incentivato i rientri, e con una curva dei contagi che dopo la diminuzione delle scorse settimane sembra essersi arrestata. Il tasso di positività in ventiquattr’ore è cresciuto di quasi 2 punti, da 9,2 all’11% con 15.104 positivi (circa 4mila nel solo Veneto) a fronte di 137.420 tamponi e 352 morti, il dato più basso dall’8 novembre quando le vittime furono 331. Ma è l’unica nota positiva. Intanto dagli esperti arriva la rassicurazione che la variante inglese «non incide sul vaccino» come ha ripetuto anche il presidente del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli.