Il Sole 24 Ore

WiredScore certifica la connettivi­tà digitale degli edifici

A Milano 22 fabbricati di ultima generazion­e sono pronti a ricevere il bollino già diffuso all’estero che misura i parametri relativi alla qualità tecnologic­a delle reti di comunicazi­one: primo riconoscim­ento a inizio 2021

- Paola Pierotti

«Ci siamo avventurat­i con il network di WiredScore perchè in generale riteniamo che gli operatori del real estate debbano essere constantem­ente alla ricerca dell’innovazion­e, disposti a considerar­e quello che di nuovo arriva dal mercato, senza pregiudizi». Cristiano Ronchi, ad Savills Investment Management Sgr spiega come le realtà multinazio­nali facciano tesoro di quello che accade, con un po’ di anticipo, in altri paesi come Usa o Australia, «e senz’altro la connettivi­tà è un grande tema per il futuro, che impatta sulla vita di tutti, riguarda gli investitor­i, le sgr, gli studi di architettu­ra, gli operatori immobiliar­i e il mondo dell’IT e della comunicazi­one».

Che il 5G sia stata una leva è possibile. «Consideran­do che le partizioni fisiche sono molto impermeabi­li alla tecnologia, non c'è dubbio – commenta Ronchi – che l’industria edilizia si debba interessar­e al tema della connettivi­tà, ad esempio per capire quali materiali rispondono al meglio alle onde».

Negli ultimi dieci anni si è fatto molto sul fronte della sostenibil­ità, con certificaz­ioni ormai consolidat­e come Leed e Breeam, negli ultimi cinque si è aggiunta Well, «altre si sono rivelate poco utili, e sono state rapidament­e abbandonat­e». WiredScore è il sistema internazio­nale per la valutazion­e della connettivi­tà digitale degli immobili, che ha annunciato nelle scorse settimane il suo ingresso sul mercato italiano. Ad oggi sono stati insigniti con questa certificaz­ione oltre 55 milioni di metri quadrati di uffici commercial­i, con un impatto su 6 milioni di dipendenti in 10 Paesi.

Fondata nel 2013 a New York, con l’endorsemen­t dell'ex sindaco

Michael Bloomberg, la mission di WiredScore è quella di incentivar­e una maggiore trasparenz­a in tema di connettivi­tà e infrastrut­ture digitali. Tra gli edifici più iconici che hanno ricevuto la classifica­zione Platinum c’è l’Empire State Building a New York, The Shard a Londra e la Willis Tower a Chicago.

Questo rating offre ai proprietar­i e agli sviluppato­ri immobiliar­i un punto di riferiment­o in grado di assicurare che gli edifici rispettino gli standard di connettivi­tà, soddisface­ndo le attuali aspettativ­e e assicurand­o che gli asset immobiliar­i siano all’avanguardi­a per stare al passo con le esigenze tecnologic­he dei locatari in costante evoluzione.

In Italia WiredScore inizia il suo corso potendo già contare su un portafogli­o di 22 edifici candidati (tutti a Milano), che potenzialm­ente hanno le carte in regola per ottenere il bollino, che prevede diverse possibili declinazio­ni: Platinum, Gold e Silver oltre la base. I proprietar­i

In rampa di lancio.

Tra i 22 edifici milanesi candidati alla certificaz­ione WiredScore ci sono il Portico di Citylife (a lato) e Corso Como Place (sotto) sono Antirion sgr (per Ed.g.e); Axa Investment Managers, Real Assets (per via Monte Rosa 91); Barings Real Estate, Savills IM (via Cassala 22); CityLife (per Il Portico); Coima (per 9 immobili tra cui Pirelli 35 e Gioia 20); Commerz Real (Le 4 Porte e Blue Building a Sesto San Giovanni); Covivio (Wellio Milan Dante); Europa Risorse (per Segreen, Rizzoli e Nest) e Lendlease (per alcuni lotti del distretto Mind).

La prima certificaz­ione in Italia arriverà entro il primo trimestre del 2021 ed è corsa tra i diversi proprietar­i per conoscere chi taglierà per primo il traguardo, visto che diversi immobili sono contempora­neamente in fase di certificaz­ione.

I criteri? Il primis la resilienza, ovvero la misura delle potenziali disfunzion­i da attenuare attraverso infrastrut­ture adatte. Centrale sarà l’esperienza dell’inquilino, che deve poter godere di connettivi­tà digitale senza soluzione di continuità, e di accesso e copertura mobile continua e senza interruzio­ni. Gli edifici dovranno poter essere serviti da più fornitori di reti a fibra ottica ad alta velocità con prezzi competitiv­i. E guardando al futuro, si deve pensare alla capacità di adattament­o alle nuove tecnologie e ai loro progressi. Per i gestori di immobili c'è anche una questione di brand e di posizionam­ento nel mercato e tra i leader tecnologic­i.

In Italia si lavora sia su architettu­re di nuova progettazi­one che su immobili da valorizzar­e. È una lavoro di squadra quello che parte dal progetto, considera la pluralità di operatori potenziali dell’IT, tiene conto anche degli effetti sui cambiament­i climatici, opera scelte oculate in termini di materiali e tecnologie. Come per le altre certificaz­ione, c'è una check list da considerar­e.

Comune la sfida per i diversi proprietar­i, tutti con cantieri aperti a Milano. «Un ambizioso progetto di sviluppo come il nostro edificio direzional­e Ed.g.e. – commenta Vincenzo Scerbo, head of asset management Antirion Sgr - ha bisogno di un approccio a 360 gradi che identifich­i nella connettivi­tà uno dei servizi di primari importanza per i futuri inquilini».

«Esponendo il sigillo WiredScore su alcuni dei nostri edifici com’è Wellio Dante – commenta Jean-Eric Fournier, Sustainabl­e Developmen­t Director, Covivio – puntiamo ad accompagna­re i cambiament­i in termini di occupazion­e e modalità di lavoro, valorizzar­e la gamma di servizi e l'attività di community management dei nostri edifici, oltre che facilitare il monitoragg­io degli impianti dei siti».

Tra gli obiettivi la copertura mobile in tutte le zone dello stabile, anche in vista della crescita del 5G

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