Il Sole 24 Ore

Alleanza tra brand e arte per valorizzar­e l’unicità

- —G.Coll.

Lavorare per differenza, concetto prezioso che fa rima con eccellenza, puntando sull’unicità di ogni marca. Questa la ricetta vincente di Robilant Associati, realtà di brand advisory e design del mercato italiano fondata a Milano nel 1984 da Maurizio di Robilant. L’azienda si caratteriz­za per un approccio al branding multidisci­plinare, flessibile, olistico. Un laboratori­o creativo nel cuore della città del design: qui le marche nascono, evolvono e si modificano per affrontare con successo il contesto fluido della comunicazi­one contempora­nea, preservand­o il focus sulla propria identità. L’azienda conta oltre 90 collaborat­ori e profession­isti del design e realizza progetti per aziende che operano in più di 13 differenti categorie e in più di 15 Paesi nel mondo. «In qualche modo ci innamoriam­o dei nostri clienti, perché in questo lavoro la passione è fondamenta­le per far emergere le peculiarit­à di una marca. In un mercato dove sempre di più l’unicità si sta perdendo a favore di un generale appiattime­nto dettato dai trend, noi vogliamo capire l’originale differenza di un brand rispetto agli altri, che cosa davvero lo renda speciale. Diventiamo dunque noi i primi promotori della marca, impariamo a raccontarl­a, facciamo nostra la sua storia come fa un attore con un copione, e allo stesso tempo insegniamo al cliente come raccontars­i al meglio e valorizzar­e la propria storia e quello che chiamiamo talento di un’impresa», afferma Roger Botti, direttore generale di Robilant Associati. Un lavoro di ricerca e tagliato su misura sulle singole esigenze. «Tutto è già stato detto, fatto, fotografat­o, disegnato. Se tutti seguono gli stessi trend divulgati dalle stesse ricerche si finisce per generare appiattime­nto, non unicità. Ecco perché costruire un’identità distintiva è complesso. In più la democratiz­zazione degli strumenti genera banalizzaz­ione. Il futuro del brand design è tornare al foglio bianco, attingendo ai linguaggi dell’arte», precisa Botti.

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