Progettare la complessità per correre sui mercati
Continuum è stata fondata a Boston nel 1983 dal triestino Gianfranco Zaccai. Oggi fa parte della multinazionale Epam e «non è più un’azienda in sé ma un marchio che integra design, business, experience, technology e consulting. Mettiamo gli esseri umani al centro del processo e ci concentriamo sul collegamento del tangibile con l’intangibile: fisico, digitale, umano e aziendale. Attraverso il design, ma non solo. Viviamo in un mondo interconnesso, con molte interazioni che avvengono contemporaneamente e in velocità. La sfida dei nostri tempi è stare al passo con una complessità in continua evoluzione».
A parlare è Erica Moreti, senior director in innovation consulting, che dirige la sede di Milano, dove Epam Continuum lavora insieme a imprese italiane medie e grandi. «Le aiutiamo a pensare in modo diverso, a sfruttare il loro valore, a utilizzare il design come asset strategico, sia per l’organizzazione che per future direzioni aziendali. Le sosteniamo nella progettazione di nuovi prodotti connessi, di portfoli, di canali o spatial experiences di vendita. Nel rafforzamento dei modelli di business e delle storie che il marchio può raccontare per sfruttare al meglio i comportamenti degli utenti ed essere avanti rispetto alla concorrenza», spiega Moreti.
Il tessuto produttivo italiano sconta un ritardo rispetto alle innovazioni più recenti a livello di marchio, modello di business, tecnologia o servizi. Un gap da coprire, mantenendo il proprio tocco e la qualità che hanno reso grande il Made in Italy. Conclude Moreti: «La revisione e il rafforzamento della value chain è più che mai necessario, soprattutto per quelle aziende ancora cruciali nell’economia italiana, e a maggior ragione nella recessione economica di quest’anno. Hanno l’occasione – e probabilmente la necessità – di riprendersi e crescere per dare il via a un nuovo sistema Paese che potrebbe forse guidare un miracolo economico dell’età moderna».
Moreti: la revisione e il rafforzamento della catena del valore necessari per uscire dalla crisi pandemica