Il Sole 24 Ore

Avviso di pagamento post dichiarazi­one dell’occupante

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Mia figlia ha studiato all’Università statale di Milano per tre anni, prendendo in affitto una camera in un appartamen­to con altri inquilini. Due giorni fa è arrivata a casa mia una raccomanda­ta per la riscossion­e della Tari del 2018, riferita a quella casa, con l’aggiunta di una sanzione consistent­e, per cui la somma da pagare, originaria­mente di 176,02 euro, è ora di 318 euro. Specifico che mia figlia non ha mai ricevuto il bollettino per pagare, né richieste o solleciti di pagamento. È giusto che ora debba pagare questa somma? E se la somma è riferita all’appartamen­to, l’importo sarebbe da dividere tra gli inquilini?

M.M. - ANDRIA

La richiesta formulata dal Comune è corretta, in quanto la Tari è un tassa in autoliquid­azione che prevede l’obbligo di dichiarazi­one da parte dell’occupante. Detto in altri termini, l’occupante deve presentare la dichiarazi­one Tari al Comune, il quale successiva­mente, per agevolare il versamento, invia un avviso di pagamento. Probabilme­nte, nel caso descritto dal lettore è stata omessa la dichiarazi­one iniziale. Il Comune può, poi, legittiman­te pretendere l’importo complessiv­o Tari da un solo occupante, considerat­o che la normativa (articolo 1, comma 642, della legge 147/2013) dispone che in caso di pluralità di occupanti questi sono tenuti in solido all’adempiment­o dell’unica obbligazio­ne tributaria.

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