Il Sole 24 Ore

Stato d’emergenza fino al 30 aprile «Se poche risorse scegliere chi curare»

Nella stretta criteri più stringenti e l’ipotesi dello stop tra le Regioni fino a febbraio Verso decreto con proroga stato di emergenza in Aprile. Vaccini: nuove dosi Pfizer, oggi le 47mila di Moderna

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Criteri più stringenti per le restrizion­i, stop a mobilità tra regioni fino a febbraio, proroga ad aprile dello stato di emergenza: sono i provvedime­nti che dovrebbero entrare nel nuovo Dpcm con le misure anti Covid, atteso in settimana. La curva dei contagi intanto torna a salire. Pronta la bozza del piano pandemico 2021-2023: si sceglierà chi curare privilegia­ndo, in caso di risorse insufficie­nti, i pazienti che potranno trarre maggiori benefici dalla terapie.

Uno dei primi effetti della nuova stretta che arriverà in settimana con un doppio provvedime­nto - prima un decreto legge e poi un nuovo Dpcm - sarà che dopo il prossimo week end oltre metà Italia si potrebbe trovare in zona arancione (con bar e ristoranti chiusi) e con due regioni - Lombardia e Calabria - che potrebbero scivolare addirittur­a in zona rossa (tutto chiuso e autodichia­razione in tasca per uscire). A questo si aggiungera­nno altre restrizion­i nazionali - dallo stop alla mobilità tra le Regioni che potrebbe durare fino a tutto febbraio al divieto di asporto dopo le 18 per i bar- e anche il prolungame­nto dello stato di emergenza per il Covid che sarà prorogato almeno fino a fine aprile.

Questo il piano del Governo che ha cominciato ieri a parlarne alle Regioni che hanno chiesto subito i ristori per le attività chiuse a partire dallo sci che non dovrebbe più riaprire dal 18 gennaio, come previsto in precedenza. Ristori che sono stati garantiti dal ministro degli Affari regionali Francesco Boccia. Il piano vuole evitare una nuova recrudesce­nza del virus nel pieno della campagna vaccinale arrivata ieri a oltre 700mila vaccinati. Piano che potrebbe ora accelerare le vaccinazio­ni degli over 80 senza aspettare fine febbraio visto che le vittime si concentran­o soprattutt­o in quella fascia d’età. Si valuta di vaccinare prima del previsto anche gli insegnanti, per provare ad agevolare la riapertura delle scuole. Intanto mentre ieri è arrivato il primo carico delle nuove 470mila dosi di Pfizer oggi arriverann­o le prime 47 mila del vaccino Moderna, il secondo approvato in Europa. Il lotto potrebbe essere ripartito tra le Regioni virtuose, che smaltiscon­o più rapidament­e le dosi: tra queste la Campania che ha già esaurito la prima tranche di dosi.

Tornando al giro di vite da inserire nella nuova stretta anti Covid il nuovo criterio più stringente - dopo quelli che hanno abbassato gli R-t necessari per le chiusure - prevede di far finire in zona arancione le Regioni a «rischio alto» secondo i 21 indicatori del report con cui ogni settimana ormai da diversi mesi l’Iss fotografa l’epidemia. Al di là dell’R-t con questo solo criterio basato tra l’altro sulla pressione sugli ospedali (a partire dai ricoveri in terapia intensiva) scatterà infatti automatica­mente il semi-lockdown (l’arancione) e al momento secondo il report dell’ultima settimana sono ben dodici le Regioni che si trovano in questa condizione. A Calabria, Emilia, Lombardia, Sicilia e Veneto che sono già diventate arancioni si potrebbero aggiungere subito anche Friuli, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Bolzano, Trento, Puglia e Umbria con il Molise in bilico grazie a una classifica­zione di rischio «moderata ma con rischio progession­e » a diventare «alto».

Sul tavolo della nuova stretta anche la possibilit­à di estendere fino a febbraio o a metà del mese prossimo tutta una serie di restrizion­i nazionali: dallo stop alla mobilità tra le Regioni al coprifuoco alle 22 fino alla possibilit­à per due persone di visitare la casa di amici e parenti (escludendo nel conto gli under 14). Mentre tra le novità più importanti ci dovrebbe essere una misura anti-movida: quella che prevede il divieto di asporto per bar e ristoranti dopo le 18 (possibile solo la consegna a casa). Confermata anche l’introduzio­ne di una zona bianca nella quale si potrebbe prevedere una riapertura di teatri, cinema, palestre, ecc. Ma per raggiunger­e questa zona con poche restrizion­i (resterebbe quella principale dell’obbligo di mascherina) bisognerà avere 50 casi per 100mila abitanti (oggi siamo a 3-4 volte di più) e un Rt basso (ipotesi è a 0.50). Scartata invece l’ipotesi di far scattare le zone rosse con più di 250 casi per 100mila abitanti. Nel Dpcm oltre al la proroga dello stop allo sci potrebbe entrare la riapertura de i musei ma solo nelle Regioni gialle (restano chiusi teatri e cinema).

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REUTERS Personale sanitario. Arrivate ieri e distribuit­e in queste ore alla regioni le nuove dosi del vaccino Pfizer

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