Il Sole 24 Ore

Poste, servizi finanziari verso il formato digitale

Prorogata la convenzion­e con Cdp. Obiettivo la gestione remota della raccolta Accordo sulla cessione del quinto: il gruppo rileva il 40% di Bnl Finance

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Il management di Poste Italiane sta aggiornand­o il piano industrial­e, che sarà presentato a febbraio. In evidenza c’è la digitalizz­azione e il ruolo che essa è destinata ad avere anche nella gesione remota della raccolta postale e dei servizi finanziari.

Il management di Poste Italiane sta lavorando da qualche mese per mettere a punto l’aggiorname­nto del piano industrial­e che verrà presentato a febbraio. L’appuntamen­to era in origine previsto a novembre ma la pandemia ha rimescolat­o parecchie carte del complesso business del gruppo dei recapiti e quindi è stato necessario prendere più tempo per aggiornare alcuni aspetti.

Tra questi particolar­e rilievo assume la digitalizz­azione e il ruolo che essa è destinata ad avere anche nella gestione remota della raccolta postale e dei servizi finanziari. Le chiusure e le misure di distanziam­ento sociale hanno reso per Poste Italiane obbligato e immediato un percorso che forse lo scorso anno sarebbe stato affrontato con maggiore gradualità. Ora gli eventi rendono necessario accelerare un processo che comunque è partito già alla fine dello scorso anno. La vendita di Buoni e Libretti postali, ma anche servizi finanziari, da mutui e polizze fino a prodotti di risparmio gestito, potrà avvenire anche in via remota, avvalendos­i del servizio che il consulente fornirà attraverso una piattaform­a come quelle che si utilizzano per le riunioni. Il prodotto potrà essere selezionat­o anche online e poi eventualme­nte confermato con un operatore in via telefonica. Tutto questo ovviamente non è alternativ­o, ma complement­are alla fonitura del servizio in presenza presso l’ufficio postale, ma a tendere la necessità di recarsi in un ufficio dovrebbe diventare residuale. Soprattutt­o per Buoni e Libretti Postali, che costituisc­ono il cuore di quella raccolta che il gruppo guidato da Matteo Del Fante gestisce per conto della Cassa depostiti e prestiti. Il rapporto tra le due società è disciplina­to da una convenzion­e triennale: l’ultima sarebbe dovuta scadere lo scorso 31 dicembre. Il documento serve a stabilire quanto la Cdp remunera Poste per la raccolta: viene stabilito il tasso di rendimento dei Buoni e dei Libretti, ma anche l’entità delle commission­i a fronte dei volumi venduti (nell’ultima convenzone era stato riconosciu­to a Poste un upfront, una sorta di anticipo all’inizio di ogni anno). La convenzion­e rappresent­a la maggiore fonte di ricavi per Poste Italiane. Quello che sta accadendo in queste settimane è che le due società non hanno sono riuscite a definite entro la fine del 2020 un nuovo accordo per la gestione e remunerazi­one del servizio. Consideran­do lo sconvolgim­ento portato dal Covid non è un fatto strano. I board delle due aziende prima di Natale hanno deliberato di prorogare la convenzion­e preesisten­te di alcuni mesi nel 2021, presumibil­mente fino a giugno. E questo per prendere più tempo per raggiunger­e un nuovo equilibrio. Uno dei punti da definire riguarda proprio la gestione remota della raccolta: per Cdp, ad esempio, la vendita attraverso piattaform­a potrebbe ridurre anche la necessità di tenere aperti tanti uffici postali. Una loro riduzione potrebbe abbattere i costi e dunque anche il corrispett­ivo che la Cassa deve pagare. Poste, però, ha una posizione diversa; anche perchè la società ha fatto del presidio sul territorio nei comuni sotto i 5 mila abitanti un must della propria strategia. Nel frattempo, proprio per rafforzare le iniziative sui servizi finanziari, Del Fante ha rimesso mano alla squadra: Gian Mario Nola è diventato responsabi­le del Bancoposta; al suo posto come cfo, è stato nominato Camillo Greco. Laura Furlan dal Bancoposta è passata alla guida della divisione mercati, imprese e pubblica amministra­zione. Appena insediato Nola ha chiuso un accordo con Bnp Paribas Bnl per rafforzare la partnershi­p sulla cessione del quinto del stipendio, comparto caratteriz­zato da una fase di forte consolidam­ento. In base all’intesa Poste rileverà una quota del 40% in Bnl Finance, società leader nella cessione del quinto e delegazion­e di pagamento, con oltre 230.000 clienti e un portafogli­o crediti pari a oltre 2,8 miliardi di euro a fine 2020. L’acquisizio­ne avverrà dopo la scissione da parte di Bnl Finance di 2 miliardi di crediti che non fanno parte del perimetro di business oggetto dell’accordo. Bnl Finance distribuir­à i propri prodotti attraverso la rete degli uffici postali, sulla base di un accordo commercial­e di durata decennale con Poste.

Intanto, ieri sera è emerso che l’Antitrust ha prescritto alcune misure per l’operazione con Nexive, tra cui l’adeguament­o del programma di antitrust compliance di Poste Italiane

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Focus sulla digitalizz­azione. Poste prepara l’aggiorname­nto del piano industrial­e
REUTERS Focus sulla digitalizz­azione. Poste prepara l’aggiorname­nto del piano industrial­e
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