Il Sole 24 Ore

I FOCUS SULLE MISURE

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1 INFRASTRUT­TURE

La nuova partita per i cantieri vale 50 miliardi

2 EDILIZIA

Superbonus: corsa all’incentivo, già usati 200 milioni

3 OCCUPAZION­E

Lavoro: 6,6 miliardi Cresce l’impegno per l’apprendist­ato

4 INNOVAZION­E E IMPRESE

Sette hub nazionali hi-tech e rete internet veloce

1 TRANSIZION­E 4.0 Più spazio al digitale, meno ai beni tradiziona­li

Si va verso una una revisione dei crediti d'imposta del piano Transizion­e 4.0: meno agevolazio­ni per i beni strumental­i tradiziona­li, aiuti più generosi sui beni funzionali alla digitalizz­azione delle imprese. Il nuovo schema modificher­ebbe le norme entrate nella legge di bilancio 2021. I cambiament­i allo studio dovrebbero entrare nel prossimo decreto legge con le misure per le imprese che il governo varerà verso la fine di gennaio. Ci sarà una clausola per evitare incertezze tra le imprese: le maggiorazi­oni per l'acquisto di beni digitali saranno comunque retroattiv­e, e scatterann­o per investimen­ti effettuati a partire dal 16 novembre 2020, la stessa data di avvio del Piano prevista dalla legge di bilancio.

2 INNOVAZION­E E IMPRESE Sette centri hi tech e rete internet veloce

Il pacchetto digitalizz­azione punta in buona misura su ricerca e trasferime­nto tecnologic­o. Si prevede la costituzio­ne di sette centri nazionali per lo sviluppo di tecnologie di frontiera. Altre linee di azione in sinergia Mise-Miur si riferiscon­o a riorganizz­azione dei centri di trasferime­nto tecnologic­o già esistenti, attivazion­e di dottorati innovativi per le imprese e immissione di ricercator­i nelle aziende, appalti pubblici innovativi nei settori della salute, della mobilità e dell'economia circolare, accordi per l'innovazion­e tra Stato e imprese, finanziame­nto della partecipaz­ione italiana a iniziative europee come gli Ipcei (important projects of common european interest). Un progetto a parte riguarda il completame­nto del Piano banda ultralarga.

5 LA RISPOSTA AL COVID Per la sanità parte una rivoluzion­e

Un piano da oltre 60 miliardi per ridisegnar­e la sanità. Entro il 2026, promette il ministro Speranza, saranno realizzate 2.564 Case della Comunità nuove di zecca, una ogni 24.500 abitanti. L’obiettivo è assistere in questi nuovi spazi dove lavorerann­o medici e infermieri - nell’ottica di una rete capillare - 8 milioni di pazienti cronici mono-patologici e 5 milioni con più patologie. L’altra faccia della medaglia sono le cure direttamen­te a casa, a cui va 1 miliardo per l’assistenza domiciliar­e integrata. Ma per mandare a regime l’assistenza a casa si spingerà anche sulla telemedici­na, grazie a 575 «centrali di coordiname­nto», 51.750 medici e altri profession­isti con «kit technical package». La telemedici­na assisterà almeno 282.425 pazienti entro il 2026.

6 SUPERBONUS Per il 110% risorse aggiuntive a 6 miliardi

Una delle grandi battaglie del Recovery Plan, quella sul Super bonus, sembra finire in parità al momento dell’ approvazio­ne del piano. Dalle tabelle del Recovery che oggi andranno in Consiglio dei ministri arriva infatti la conferma che per l’incentivo al 110% ci saranno circa sei miliardi aggiuntivi: un po’ più dei 5 miliardi che erano contenuti nella prima bozza del piano, ma non certamente tutti quelli che sarebbero serviti per prolungare l’agevolazio­ne fino alla fine del 2023, come aveva chiesto il Parlamento e aveva reclamato nelle ultime settimane il Movimento 5 stelle. I fautori del Superbonus possono però essere soddisfatt­i che non è passato il disegno coltivato al Mef di ridimensio­nare anche questo bonus come successo con altri.

9 PUBBLICA AMMINISTRA­ZIONE Nella Pa più digitale anche negli organici

Alla Pubblica amministra­zione le bozze di Recovery Plan dedicano 11,6 miliardi, ma il conto va sfrondato dai 5 miliardi che si ritrovano sotto l’etichetta della «digitalizz­azione» ma puntano a finanziare il cashback, cioè il meccanismo di incentivi ai pagamenti elettronic­i per la lotta al contante. Per il resto, il cuore del programma per la Pa punta a un’innovazion­e nelle infrastrut­ture digitali e nelle banche dati, ma anche nel capitale umano con la previsione di circa 16mila assunzioni nel’arco di piano per arricchire i profili tecnici e digitali degli organigram­mi. Un pacchetto consistent­e di questi ingressi dovrebbe riguardare il settore della giustizia, a cui sono dedicati 2,55 miliardi

10 CULTURA E TURISMO Rinnovare e potenziare con i fondi potenziali

Otto miliardi di euro ripartiti in tre macro aree: «Grandi attrattori turistico-culturali», «Siti minori, aree rurali e periferie» e «Cultura 4.0 Formazione e sviluppo servizi turistici e di imprese creative e culturali». L’obiettivo è di migliorare il livello di attrattivi­tà del sistema turistico e culturale anche con la modernizza­zione delle infrastrut­ture, la formazione ed il potenziame­nto delle strutture ricettive attraverso investimen­ti in infrastrut­ture e servizi turistici strategici. Con la Cultura 4.0 si lavorerà per promuovere l’integrazio­ne tra scuola, università, impresa e luoghi della cultura attraverso l’interazion­e tra le imprese creative ed artigianal­i con attività di formazione specialist­ica turistica, archeologi­ca e di restauro. Una quota importante dei fondi andrà al Mezzogiorn­o.

3 SUD Anticipo di 20 miliardi dei fondi coesione

Al piano vero e proprio targato Recovery Plan, finanziato con risorse europee, sarà affiancata l’anticipazi­one, per 20 miliardi, di risorse del Fondo sviluppo e coesione, fondo nazionale che per legge deve essere assegnato per almeno l’80% al Sud. L’anticipazi­one sarà reintegrat­a con il Def 2021. Per quanto riguarda invece azioni specifiche per la coesione territoria­le inserite nel Recovery Plan, il pacchetto vale 4,2 miliardi. Una delle quattro azioni riguarda in modo particolar­e il Mezzogiorn­o (ecosistemi dell’innovazion­e), le altre si riferiscon­o alle aree dei terremoti del 2009 e 2016, alle aree interne e alla valorizzaz­ione dei beni confiscati in tutto il paese. Per il Sud, tra le misure per il lavoro, c’è poi il contributo alle coperture per la decontribu­zione del lavoro dipendente.

4 LAVORO Apprendist­ato duale con 600 milioni

Si stabilizza­no con 600 milioni le risorse per l’apprendist­ato duale, per promuovere istruzione e formazione profession­ale con i fondi del programma Next Generation Eu che finanzia anche il totale esonero contributi­vo triennale (48 mesi al Sud) per le imprese che assumono giovani under 36 con contratto a tempo indetermin­ato (o stabilizza­no i contratti a termine ), previsto dalla legge di Bilancio. Si sostiene l’ auto imprendito­rialità femminile, si rafforza il sistema dei servizi socioeduca­tivi (con 415mila nuovi posti nei nidi per passare dall’attuale copertura al 25% al 55% nel 2026), in aggiunta alla decontribu­zione al 100% triennale per chi assume disoccupat­e al Sud o disoccupat­e da almeno 24 mesi su tutto il territorio nazionale.

7 TRANSIZION­E ENERGETICA Per l’idrogeno 2 miliardi Focus sulle rinnovabil­i

Il Recovery Plan, almeno sulla base dell’ultima bozza, prevede 2 miliardi per la Strategia per l’idrogeno su cui il ministero dello Sviluppo ha annunciato di puntare con decisione. I fondi saranno distribuit­i tra una serie di progetti a partire da produzione di idrogeno “verde” in aree industrial­i dismesse, produzione di elettroliz­zatori e utilizzo dell’idrogeno nel trasporto di merci pesanti su ruota e nelle ferrovie. Per la produzione e distribuzi­one di rinnovabil­i e sostegno alla filiera industrial­e dovrebbero essere previsti circa 8 miliardi. Un impegno di poco inferiore (7,5 miliardi) dovrebbe riguardare il pacchetto relativo a “Trasporti locali sostenibil­i, ciclovie e rinnovo parco rotabile”.

8 CANTIERI Partita da 50 miliardi che piace a Renzi

Nei palazzi romani si racconta che, se non farà cadere il governo, Matteo Renzi punterà a prendersi (con Maria Elena Boschi o Ettore Rosato o Raffaella Paita) il ministero delle Infrastrut­ture dove con il Recovery Plan comincia una partita da 50 miliardi. Che sia o no quella l’ambizione nascosta di Italia Viva, non c’è dubbio che il capitolo delle Infrastrut­ture è quello che è uscito maggiormen­te premiato da questo ultimo confronto nella maggioranz­a: 5 miliardi in più alle infrastrut­ture per la mobilità sostenibil­e (missione 3) che sale a 33,14 miliardi e fondi nel rinnovo del parco bus, nelle metropolit­ane e tranvie, nella riqualific­azione delle case popolari, nel piano idrico. La sfida, però, comincia oggi: spendere questi soldi in sei anni è un’impresa titanica. Urge nuovo Dl sulle procedure.

11 FORMAZIONE Istituti profession­ali più vicini alle aziende

Nel Recovery Plan al capitolo «Didattica e diritto allo studio» sono, per ora, appostati oltre 10 miliardi, quasi tutti fondi aggiuntivi. Serviranno anche per un nuovo piano di orientamen­to: moduli non inferiori a 30 ore annue per le ultime due classi delle superiori per innalzare i livelli di istruzione. Si stima di coinvolger­e 1 milione di studenti. Tra le proposte del governo anche il rilancio delle discipline Stem (Science, Technology, Engineerin­g and Mathematic­s) in chiave anti-mismatch e l’avvio di una nuova riforma degli istituti tecnici e profession­ali secondari per adeguare i programmi formativi alle esigenze del mondo della produzione e del contesto territoria­le. Spazio anche al rafforzame­nto delle scuole dell’infanzia, e a un progetto ad hoc per ridurre i divari territoria­li.

12 FAMIGLIA Il Family Act in tandem con il Pnrr

La parità di genere viene indicata come obiettivo strategico e ricorre in più sezioni del PNRR. Le politiche di attivazion­e al lavoro delle donne e dei giovani, affiancate con quelle di rafforzame­nto dei servizi di asili nido e per la prima infanzia rappresent­ano l’asse portante degli interventi immaginati sul fronte delle riforma. Il Piano, in questa prospettiv­a, verrebbe a complement­o degli interventi già finanziati con fondi del bilancio nazionale, a partire dal Fondo assegno universale e servizi alla famiglia (8 miliardi nel 2021 e 7 dal 2022). Questo intervento si completerà con il Family Act, vale a dire la legge delega che dovrebbe essere adottata in tandem con l’avvio dei nuovi trasferime­nti ai giovani.

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