Porti, l’Italia fa peggio dell’Europa: traffici merci in calo del 40%
I porti italiani sono stati duramente colpiti dall’emergenza Covid, tanto da segnare un calo di oltre il 40% del merci movimentate; una percentuale ben al di sopra di quella Europea. A certificarlo è Eurostat.
Con 755 milioni di tonnellate, dunque, rileva l’ufficio statistico dell’Unione europea, il peso lordo delle merci movimentate nei principali porti dell’Ue è diminuito del 17% nel secondo trimestre del 2020, rispetto allo stesso trimestre del 2019.
Questo calo sostanziale, si legge nel report, è attribuibile «alla pandemia Covid-19 e alle successive restrizioni messe in atto nell’Ue e nel mondo». L’Italia risulta seconda, quanto a calo percentuale, dopo Malta. Eurostat, in effetti, assegna a quest’ultima la maglia nera con -50,8%, seguita da Italia (-40,5%), Lettonia (-32,8%), Portogallo (-22,6%) e Slovenia (-20,1%). Seguono la Francia, con -19% circa, la Bulgaria con -18% e la Spagna che si allinea alla media europea. Cali oltre il 9% sono registrati in altri 10 Stati membri dell’Ue, oltre che nel Regno Unito, che scende del 19% circa. In Danimarca e Svezia il calo è stato rispettivamente di -1,6% e -1%.
Solo due degli Stati “marittimi” membri dell’Ue che hanno segnato un aumento delle tonnellate di merci movimentate nei loro porti principali, nel secondo trimestre del 2020 rispetto allo stesso trimestre del 2019. La Croazia ha registrato un aumento sostanziale dell’attività portuale in questo periodo (+ 10,2%), mentre l’Estonia è aumentata leggermente dello 0,6%. La Norvegia, che non è membro dell’Ue, ha segnato una crescita del 2,7%.
Il calo di traffici nei porti italiani causato dalle consenguenze della pandemia rischia, peraltro, di essere inasprito dalla misura con cui la Commissione Ue ha confermato, a dicembre, la richiesta al Governo Conte di rimuovere l’esenzione (finora ritenuta legittima) per le Autorità di sistema portuale italiane dall’imposta sulle società . Il Ministero dei Trasporti italiano, però, ha annuciato che farà ricorso alla Corte europea contro la decisione di Bruxelles.
Nel secondo trimestre, flessioni più contenute negli altri Paesi: -19% in Francia e -17% in Spagna