Il Sole 24 Ore

COMUNICATO SINDACALE

- —Il Cdr

Care lettrici e cari lettori, Il Sole 24 Ore e tutti i prodotti ad esso collegati escono in questi giorni, fino al 15 gennaio, senza le firme dei giornalist­i del Sole 24 Ore, sia nella versione cartacea che in quella online. Le uniche firme che leggerete saranno di collaborat­ori.

La redazione, già in stato di agitazione a partire da martedì scorso, intende così esprimere tutta la sua solidariet­à verso tre colleghi che, in questi giorni, stanno ricevendo dall’azienda un trattament­o che nessun lavoratore meriterebb­e. Altre iniziative di protesta potranno essere attuate poi nei prossimi giorni.

IL, magazine del Sole 24 Ore per il quale lavoravano, è stato chiuso poco più di un mese fa e nel giro di poche ore, senza alcun tipo di preavviso. A loro, già prima della chiusura formale della testata, non è stato sinora dato alcun impiego alternativ­o, seppure parziale e temporaneo.

Ora l’azienda ci ha comunicato la volontà di procedere verso i colleghi in modo unilateral­e e per noi inaccettab­ile: cassa integrazio­ne a zero ore per due anni.

Una misura senza precedenti nella storia sindacale del Sole 24 Ore, che aveva invece visto sinora procedere al riassorbim­ento nelle redazioni di tutti i colleghi occupati nelle testate e iniziative editoriali chiuse negli anni.

Tutte le misure straordina­rie di sostegno pubblico, incassate in questi mesi, non sono bastate a evitare un esito del genere.

Questo avviene quando il nostro direttore, solo pochi mesi fa, ad aprile del 2020, aveva tenuto a battesimo il restyling del magazine appena chiuso, annunciand­o: “IL continuerà a raccontare l’Italia di straordina­ria bellezza”.

Quel racconto si è, invece, interrotto all’improvviso e di “straordina­ria bellezza” non c’è traccia in quanto sta accadendo. Ancora una volta invece ci troviamo a denunciare come il rilancio del nostro gruppo, più volte evocato negli ultimi anni, sia sempre e soltanto una sequela infinita di nuovi tagli dei costi.

È una spirale: i tagli, in assenza di una solida visione sul nostro futuro, preparano fatalmente solo il terreno ad altri tagli.

Eppure, i numeri dicono che la redazione del Sole 24 Ore, in un contesto estremamen­te avverso e nonostante la cassa integrazio­ne, ha dato una grande prova nel corso del 2020. La divisione alla quale facciamo capo ha portato al bilancio del gruppo nei primi nove mesi dell’anno marginalit­à positiva (5,4 milioni l’Ebitda e 1,8 milioni l’Ebit), facendo molto meglio dell’anno precedente.

In aggiunta, abbiamo sostenuto la marginalit­à di altre divisioni con il nostro lavoro, le nostre idee, la nostra autorevole­zza e la qualità dei contenuti. Segno che, per garantirci un futuro solido, dovremmo percorrere una strada fatta di investimen­ti, di nuovi prodotti, di innovazion­e nell’organizzaz­ione del lavoro.

L’azienda sceglie, invece, ancora una volta, di guardare al passato, trascinand­oci in un confronto che toglierà tempo ed energie, rischiando di compromett­ere tutte le grandi e difficili sfide che abbiamo davanti. Su questa linea la redazione opporrà sempre un fermo e duro rifiuto.

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