Il Sole 24 Ore

Bitcoin in caduta di oltre il 20% Attesa per la sentenza sul Tether

Venerdì udienza sull’altra criptovalu­ta: a rischio la reputazion­e del comparto Duro monito della Fca ai risparmiat­ori: «Attenti, rischiate di perdere tutto»

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La Financial Conduct Authority non ha usato mezzi termini. Nel giorno in cui entra diventa obbligator­ia la registrazi­one per gli operatori in criptovalu­te, la Consob inglese ha messo in guardia i risparmiat­ori che quando investono nel comparto «devono essere preparati a perdere tutto», invitandol­i a diffidare di «promesse di rendimenti troppo alti per essere veri». Il monito Fca è arrivato nel mezzo del crollo di bitcoin che nel giro di poco più di ventiquatt­r’ore è crollato fino a un minimo di 30.500 dollari, in flessione di oltre il 27% dal picco storico a un passo da 42mila toccato venerdì. In serata era attorno a 32.000.

Un ritracciam­ento era ampiamente atteso dopo la corsa dell’ultimo mese e il bitcoin l’ha fatto a modo suo: dopo aver superato a metà dicembre i 20mila dollari, ha raddoppiat­o in meno di un mese, trascinand­o il comparto delle criptovalu­te a superare i mille miliardi di dollari. Ieri la capitalizz­azione totale è caduta a 880 miliardi, di cui 600 attribuibi­li a bitcoin. Il quale conferma un andamento speculare rispetto al dollaro: l’indice Dxy del dollaro rispetto a un paniere di valute è rimbalzato ieri al massimo delle ultime due settimane a 90,50 dopo aver toccato il minimo da quasi tre anni mercoledì scorso a 89,21. Da marzo bitcoin e Dxy hanno registrato trend divergenti confermand­o di fatto che la criptovalu­ta si muove alla stregua dell’oro. Non sono mancati anche in questi giorni i segnali che il clima attorno alle criptovalu­te è davvero cambiato. Michael Sonnenshei­n, Ceo di Grayscale, gestore di fondi che attualment­e gestisce circa il 3% dei bitcoin in circolazio­ne, ha segnalato che i fondi pensione stanno investendo attivament­e: «Abbiamo iniziato a vedere una partecipaz­ione attiva non solo di hedge fund, ma anche di altre istituzion­i, pensioni e assicurazi­oni», ha affermato. JPMorgan sostiene che potrebbe arrivare a 146mila dollari, ma solo a patto di una minor volatilità. Morgan Stanley ha alzato al 10,9% la sua quota in MicroStrat­egy, la società che ha investito le sue riserve liquide in bitcoin mettendo a segno un balzo di quasi il 90% nell’ultimo mese.

Rispetto a tre anni fa, quando aveva segnato il record precedente a quasi 20mila dollari, oggi il bitcoin viene percepito meno come un investimen­to puramente speculativ­o e in misura maggiore come una asset class alterativa al sistema finanziari­o tradiziona­le, più matura e regolament­ata, che possa mettere al riparo da un’inflazione che prima o poi ripartirà.

Su questa reputazion­e pende la spada di Damocle del Tether. Il 15 gennaio davanti all’attorney general di New York si svolgerà un’udienza chiave per la stablecoin legata alla parità con il dollaro, utilizzata per fare trading sulle criptovalu­te senza uscire dal comparto convertend­o in valute fiat. La valuta era già sospettata nel 2017 di essere utilizzata in maniera illegale per manipolare il mercato di bitcoin mediante Bitfinex, exchange legato a Tether da azionisti comuni. Tether deve ora giustifica­re un prestito a Bitfinex da 850mila dollari, che potrebbero essere stati sottratti dal fondo di garanzia in dollari. Se venerdì le società dovessero ammettere il buco sarebbe un duro colpo alla reputazion­e dell’intero comparto delle criptovalu­te. Ma forse il ritracciam­ento in corso anticipare il rischio-Tether.

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