Sale la volatilità, Borse in calo: un lunedì di pausa per il Toro
Nello spazio di poche ore il clima da rally ha ceduto il posto all’incertezza
Nel giro di qualche ora i mercati finanziari sono passati da un clima di sereno risk-on a un’incertezza di fondo. L’avvisaglia era arrivata venerdì quando il rendimento dei Treasury a 10 anni era salito all’1,1%. Di conseguenza sull’azionario, storico nemico delle obbligazioni, è in corso una fase di riflessione/assestamento mista a prese di profitto. Potrebbe durare fino a che gli investitori non avranno chiarezza sull’ampiezza del potenziale rialzo dei tassi Usa, indubbiamente legato all’entità del piano di stimoli fiscali che il nuovo presidente Joe Biden, spalleggiato da un Parlamento democratico sia dal lato della Camera che del Senato, potrebbe annunciare a breve. Questa incertezza di fondo spiega anche l’aumento della volatilità: ieri il Vix è balzato di oltre 10 punti percentuali riportandosi in area 24 punti. In rosso tutti i principali indici europei (Eurostoxx 50 -0,67%, Ftse Mib -0,32%) su cui spicca il -2,05% della Borsa del Portogallo. Hanno prevalso le vendite anche a Wall Street che proprio alla vigilia aveva aggiornato nuovi massimi. Al momento nulla di serio (Nasdaq -1% ed S&P 500 -0,5% a un’ora dalla chiusura) ma il segnale del nervosismo arriva anche dal mini ciclo rialzista del dollaro (tre sedute di fila) con il dollar index posizionatosi ieri in area 90,5 punti. Sono proseguite le vendite sui titoli di Stato Usa, anche se con minore intensità rispetto alla precedente seduta. I tassi decennali sono saliti di tre punti base all’1,13%, posizionandosi sui livelli dello scorso aprile. Nella giornata in cui sembra essere scoppiata una mini-bolla sul Bitcoin (si veda articolo qui a fianco) l’oro (debole nelle ultime sedute anche a causa del rialzo dei tassi Usa) ha tenuto l’area dei 1.850 dollari al barile. Tra le singole storie si segnala una seduta difficile per i titoli dell’universo social network. Twitter è arrivato a perdere il 10% e Facebook il 3%. C’è polemica dopo il blocco dell’account di Trump su Twitter. Decisione non condivisa da alcuni politici europei secondo cui la libertà di espressione non può essere lasciata ai manager delle aziende ma è compito delle istituzioni. Spicca poi, ormai è talmente raro che fa notizia, il calo di Tesla, arrivata a perdere oltre il 6%. Questo stop non scalfisce il +815% dell’ultimo anno e anche qui, come per il Bitcoin, il mondo della finanza è spaccato in due tra chi crede che si tratti di bolle e chi, invece, è convinto che siano realtà “disruptive”.