Il Sole 24 Ore

Ai farmacisti più peso nel territorio futuro

- —Marco Campari, Arianna Bertolani, Monica Otto, Paolo Pasini, Stefano Perfetti (Cergas Bocconi)

Oggi la pandemia impone di fare un “tagliando” impegnativ­o alla sanità, in particolar­e a quella territoria­le, lavorando su due pilastri dell'assistenza sanitaria e sociale sul territorio: medicina generale e assistenza domiciliar­e. Contempora­neamente, l’evoluzione delle tecnologie digitali, abilitando modelli d’interazion­e a distanza in tempo reale tra pazienti e operatori sanitari e socio-sanitari (la “sanità connessa”), sta facendo emergere la necessità, ormai non più procrastin­abile, di rinnovare il sistema informatic­o e informativ­o dell’assistenza sanitaria.

Questa è una grande opportunit­à per la Sanità territoria­le, in particolar­e per la gestione e la presa in carico della cronicità, i cui numeri sono destinati ad aumentare nei prossimi anni. La collaboraz­ione tra le diverse figure profession­ali operanti a livello territoria­le è sicurament­e una conditio sine qua non per riuscire a garantire un’efficace assistenza a 360 gradi, soprattutt­o a questa tipologia di pazienti ed ai loro caregiver. Da qui la necessità di sviluppare nuovi modelli di presa in carico integrata tra i diversi profession­isti, definendo in maniera chiara gli ambiti di competenza di ciascuno.

Se è vero che il farmacista si sta ritagliand­o un ruolo progressiv­amente più esteso nelle cure primarie ( esempio la legge del 2016 sulla farmacia dei servizi), in Italia la strada da fare per raggiunger­e una collaboraz­ione integrata con il Mmg nella gestione, in particolar­e, dei pazienti cronici è ancora tanta. In questo contesto, a settembre 2020 la Sda Bocconi, con il suo centro di ricerca Cergas, e un pool di rilevanti partner di riferiment­o e di soggetti istituzion­ali hanno avviato il progetto di ricerca pluriennal­e «Farmacia: presidio del territorio» con lo scopo di studiare nuovi modelli di relazione tra Mmg-farmacie-pazienti/caregiver e nuove modalità di impiego delle tecnologie digitali a supporto e sviluppo di queste relazioni. Il primo anno di ricerca è dedicato a trarre ispirazion­e: 1) dallo studio dei modelli internazio­nali più interessan­ti, 2) dalla sistematiz­zazione della normativa che regola attualment­e l'attivazion­e di questi modelli in Italia, 3) dall'overview sul mercato delle applicazio­ni digitali attive in quest'ambito e 4) dal coinvolgim­ento e dall'interazion­e con i principali stakeholde­r coinvolti, ovvero medici di medicina generale, farmacisti e pazienti/caregiver.

In merito al ruolo del farmacista, alcuni paesi europei come l’Olanda e gli Uk sono esempi virtuosi: qui, infatti, la farmacia è parte integrante del percorso di cura del paziente, alleggeren­do il carico sui medici di medicina generale attraverso efficienti servizi di assistenza domiciliar­e e monitoragg­io condiviso dell’aderenza terapeutic­a. Oltreocean­o, lo stesso vale per iCanada, Australia e Usa, dove il paziente è seguito da team multidisci­plinari sia in strutture condivise (sul modello delle Case della Salute), che in team interconne­ssi digitalmen­te, capaci di offrire al paziente un supporto continuo e multiprofe­ssionale, anche grazie all'uso degli strumenti offerti dalle innovazion­i di telemedici­na.

Per quanto riguarda il panorama nazionale dei servizi digitali l'indagine sul campo conferma la sostanzial­e distanza rispetto ai paesi più evoluti, sia sul fronte di un’offerta di tecnologie e servizi digitali ancora immatura, che del livello di penetrazio­ne sul mercato assolutame­nte embrionale: l'ascolto dei pazienti come utilizzato­ri finali, la comprensio­ne delle loro aspettativ­e e percezioni sull'utilità di questi servizi, sarà un prezioso ingredient­e per lo sviluppo dei servizi stessi.

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