Rafforzato il sostegno a progetti di aziende guidate da donne
Nei nidi 622mila nuovi posti entro il 2022 per passare dal 25% all’ 83% di offerta
Un sostegno specifico all’imprenditorialità femminile, per favorire l’indipendenza economica delle donne, con un aiuto alle vittime di violenza, nel loro percorso verso l’autonomia: è l’obiettivo del pacchetto di misure finanziate con i 400 milioni del Recovery Fund.
Il governo mira a sistematizzare e ridisegnare gli attuali strumenti di sostegno all’avvio e alla realizzazione di progetti aziendali innovativi per imprese a conduzione femminile o prevalente partecipazione femminile già costituite e operanti ( digitalizzazione delle linee di produzione, passaggio all’energia verde). Il Fondo a sostegno dell’imprenditoria femminile già previsto in Legge di Bilancio 2021 sarà affiancato da misure di accompagnamento ( mentoring, supporto tecnico-gestionale, interventi per la conciliazione vita- lavoro), campagne di comunicazione multimediali, eventi e azioni di monitoraggio e di valutazione.
L’altro asse d’intervento poggia sulle infrastrutture sociali, con il potenziamento dei servizi di asili nido e per la prima infanzia, delle scuole per l’infanzia e del tempo scuola per contribuire a liberare il potenziale delle donne. L’obiettivo è quello di superare il target fissato dal Consiglio europeo di Barcellona del 2002, relativo al raggiungimento di un’offerta minima al 33% per i servizi per la prima infanzia, e raggiungere un’offerta media nazionale pari al 83%, con la creazione di circa 622.500 nuovi posti entro il 2026. Dall’attuale offerta pari al 25,5%, l’Italia potrebbe superare la media europea ( 35,1%) e collocandosi ben oltre il livello di altri Stati membri come la Spagna ( 50,5%) e la Francia ( 50%). Questo intervento beneficia di risorse complementari per 300 milioni dagli stanziamenti della Legge di Bilancio. Per far ciò il Fondo asili nido e scuole dell’infanzia, istituito presso il ministero dell’Interno dalla scorsa legge di Bilancio dovrà essere aumentato per finanziare la riconversione o costruzione di nuovi servizi.
Gli investimenti nelle infrastrutture sociali creano opportunità di lavoro femminile. Ma rafforzando le infrastrutture sociali a favore di minori, anziani e persone con disabilità, verrà anche favorita l’occupazione femminile, liberando parte del tempo che le donne dedicano al lavoro di cura.