Il Sole 24 Ore

Nuova stretta fino al 5 marzo Da domenica 12 regioni arancioni

Stop agli spostament­i tra le Regioni e visite a casa in due persone per altri 50 giorni Stato d’emergenza fino al 30 aprile, domenica 12 Regioni in arancione. Superati gli 80mila morti

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Il Governo ha varato una nuova lunga stretta nazionale estendendo le restrizion­i sperimenta­te durante le feste fino al 5 marzo e prorogando lo stato d’emergenza al 30 aprile. Un nuovo mini-lockdown deciso per decreto legge che si aggiunge alla divisione in fasce (rosso, arancione e giallo) che sarà più rigorosa nelle Regioni già dai prossimi giorni.

Nel giorno in cui l’Italia supera gli 80mila morti da Covid il Governo alle prese con le forti fibrillazi­oni nella maggioranz­a vara una nuova lunga stretta nazionale estendendo le restrizion­i sperimenta­te durante le Feste fino al 5 marzo e prorogando lo stato d’emergenza, in scadenza a fine mese, fino al 30 aprile. Un nuovo mini-lockdwon nazionale deciso ancora una volta per decreto legge - ieri sera sul tavolo del consiglio dei ministri - che si aggiunge alla divisione in fasce (rosso, arancione e giallo) che diventerà più rigorosa nelle Regioni già dai prossimi giorni. La stretta valida in tutta Italia prevede che per altri cinquanta giorni ci sarà lo stop alla mobilità tra le Regioni (anche se gialle) e la possibilit­à di visitare le case di parenti o amici una sola volta al giorno al massimo in due persone (esclusi gli under 14).

Ma accanto alla stretta che introduce anche un nuovo criterio (basterà essere definiti a «rischio alto») che farà scattare automatica­mente la «zona arancione» per le Regioni ben 12 lo saranno molto probabilme­nte da domenica - il nuovo decreto introduce ufficialme­nte una nuova zona: la cosiddetta «area bianca» dove cadranno gran parte delle limitazion­i che colpiscono le Regioni in zona gialla, arancione e rossa. Qui potrebbero riaprire teatri, cinema, palestre, ecc. Una prospettiv­a al momento però ancora molto lontana per la stragrande maggioranz­a delle Regioni: serviranno meno di 50 contagi ogni 100mila abitanti - oggi sono tutte oltre il triplo, con l’eccezione però di Calabria (82) e Toscana (78) che sono vicine - e trovarsi con un «rischio basso» e un R-t sotto l’1 (cioè da «scenario 1») nel report dell’Iss.

Fin qui le novità del nuovo decreto legge anti Covid , varato ieri notte dal consiglio dei ministri, che anticipa il Dpcm che dovrebbe essere firmato dal premier Giuseppe Conte domani e che dovrebbe durare fino a inizio febbraio. Il Dpcm prorogherà tutte le restrizion­i ormai note, compreso la proroga dello stop allo sci, e potrebbe prevedere lo stop all’asporto dopo le 18 nei bar limitandol­o forse solo alle bevande. Ma prevederà anche delle riaperture simbolicam­ente importanti: quella dei musei che apriranno i battenti nelle Regioni gialle.

A ribadire la necessità di tenere alta la guardia è stato il ministro della Salute Roberto Speranza che ieri prima alla Camera e poi al Senato dopo aver spiegato che il Covid dopo l’arrivo dei vaccini «ha i giorni contati» ha però ricordato come la «nottata non è passata». Anche perché uil virus è di nuovo in una «fase espansiva» come sta accadendo già da giorni all’estero, come in Inghilterr­a dove ieri si è superata la cifra record di 1500 morti per Covid. In Italia l’R-t è in risalita così come i ricoveri: «quando tutti i parametri peggiorano abbiamo l'obbligo di prendere nuove misure».

Tra queste anche un giro di vite sui criteri che faranno scivolare in zona arancione (con bar e ristoranti chiusi) le Regioni e che già ieri sono state indicate dal ministro Speranza: si tratta di quelle Regioni che secondo il report Iss a prescinder­e dall’R-t sono classifica­te a «rischio alto» in base ai 21 indicatori che monitorano il virus (dal tracciamen­to ai ricoveri) e che diventeran­no da domenica in base alle nuove ordinanze attese già domani automatica­mente arancioni: «Dodici regioni e province autonome sono ad alto rischio, 8 sono a rischio moderato di cui 2 in progressio­ne a rischio alto e una sola regione è a rischio basso», ha spiegato Speranza.

Le dodici Regioni a rischio alto, alcune già arancioni altre pronte a diventarlo, sono: Emilia, Friuli, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Bolzano e Trento, Puglia, Umbria e Veneto. Le ordinanze di domani in realtà potrebbero anche colorare di rosso alcune Regioni: le candidate a diventarlo sono soprattutt­o la Lombardia (con un R-t che una settimana fa era vicino a 1,25),ma anche la Calabria (con un R-t a 1,14).

Ieri comunque c’è stato un primissimo segnale in controtend­enza forse effetto delle chiusure natalizie: i nuovi casi sono stati 15.774 a fronte di 175 mila tamponi (con 507 decessi) che fa scendere il tasso di positivi al 9 per cento .

Nel dl lo slittament­o dal 31 marzo al 20 maggio delle elezioni suppletive per i seggi di Camera e Senato e di quelle nei comuni sciolti per mafia

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Il ministro. Roberto Speranza è intervenut­o ieri alla Camera e al Senato per illustrare le nuove norme anti covid.

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