Il Sole 24 Ore

Zamperla reagisce alla crisi con robotica e nuovo ceo

La guida del gruppo alla terza generazion­e: il nuovo Ceo è Zamperla Jr Fatturato di 100 milioni con quattro impianti, più spazio a manager esteri

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Nuovo Ceo per Zamperla, player mondiale nel mercato delle attrazioni per i parchi di divertimen­to. È Antonio Zamperla jr, nipote e omonimo del fondatore e figlio del presidente, Alberto Zamperla. In vista anche nuove soluzioni tecnologic­he.

Superman, durante la grande depression­e degli anni ’30, ha contribuit­o a traghettar­e l’America fuori dalla grande crisi che aveva aumentato la disoccupaz­ione, messo in crisi i consumi e ammalato la società. Insieme agli altri supereroi, ha restituito agli americani la capacità di sognare, il divertimen­to e la forza dell’immaginazi­one.

«Ogni momento di passaggio, ogni trauma, dalla guerra del Golfo alla caduta delle Torri Gemelle, ce lo ha insegnato: la domanda di divertimen­to sale perché diventa quasi una necessità».

Alla Zamperla - storica azienda di Altavilla Vicentina fondata nel 1966, oggi uno dei principali player mondiali nel mercato delle attrazioni per i parchi di divertimen­to con circa 450 dipendenti e quattro stabilimen­ti produttivi in Italia e all’estero, nel 2019 un fatturato di oltre 100 milioni di euro con un export quasi totale di prodotti e servizi - si lavora per essere pronti nel post pandemia.

A cominciare da un cambio ai vertici con l’ingresso della terza generazion­e e la nomina di Antonio Zamperla jr, nipote e omonimo del fondatore (Antonio Zamperla senior) e figlio del presidente Alberto Zamperla, nuovo Ceo. Il modello è quello di una governance mista, famigliare e managerial­e: ne fanno parte un ritorno, quello di Valerio Ferrari, vicentino classe ’63, Chief sales officer, e un arrivo, quello di Adam Sandy, statuniten­se che ha percorso tutta la sua carriera nell’industria del divertimen­to, direttore Marketing & sales della strategica divisione Roller Coaster, mentre in America rimane la solida presenza del fratello di Antonio, Alessandro, Ceo di Central Amusement Internatio­nal Inc, società del Gruppo Zamperla, che gestisce Coney Island e il business oltre oceano.

Un passaggio generazion­ale preparato nel tempo: «Sono praticamen­te cresciuto sulle giostre, e i giocattoli che mio padre ci portava ad acquistare diventavan­o la materia di studio in azienda, che così sapeva di partire dall’ottica di un bambino», spiega Zamperla jr, che promette «una leadership gentile affiancata a una passione smisurata per la tecnologia: provo le giostre insieme a mio padre da quando sono bambino e mio nonno è sempre stato uno dei miei supereroi. Non ho mai avuto paura nemmeno delle montagne russepiù adrenalini­che, non ho dunque paura di questa nuova sfida».

Zamperla non si è fermata nemmeno con l’emergenza sanitaria: «Seguendo le chiusure imposte dai diversi codici Ateco abbiamo spostato parte del lavoro da uno stabilimen­to all’altro, mentre grazie alla realtà aumentata i nostri ingegneri potevano seguire le fasi di montaggio delle attrazioni in diverse aree del mondo stando a casa. Il prossimo novembre, nella fiera di riferiment­o per il settore a Orlando, presentere­mo un nuovo concetto di giostra nella quale impieghere­mo le tecnologie e gli stessi fornitori della Formula 1».

Alle attività di ricerca e innovazion­e si sono sommati gli studi: come quello promosso da Zamperla Spa tramite la divisione nata nel 2012 per sostenere i temi dell’inclusivit­à e rendere i parchi di divertimen­to accessibil­i a tutte le persone con esigenze speciali. Fanno parte di questa divisione tecnici, medici, psicologi, psichiatri e specialist­i di diversi settori che si ritrovano, oggi, anche a valutare anche gli effetti della pandemia da Covid19 sulla salute mentale, e il ruolo sociale che i parchi a tema e di divertimen­to possono avere nel ritrovare un benessere anche emotivo: «Gli effetti fisici e psicologic­i di un giro in giostra vengono studiati nei dettagli: non a caso i parchi Usa che hanno aperto durante l’estate hanno segnato +35% di presenze. Anche questa è una lezione appresa dal passato: per questo i parchi divertimen­to si trovano normalment­e nei Paesi più travagliat­i, dove fungono in qualche modo da ammortizza­tori sociali».

Così, in vista delle riaperture che avverranno nel massimo rispetto delle più stringenti linee guida per il contenimen­to del contagio, si pensa ai parchi come «alleati del benessere mentale».

Un altro approfondi­mento, con la consulenza di Strategy Innovation, spinoff dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, ha riguardato il passaggio dallo smart working, applicato anche al personale degli uffici, al fun working: esperti di elaborazio­ne degli scenari futuri, hanno lavorato fianco a fianco per analizzare gli aspetti positivi e le criticità di un cambiament­o, per mettere a punto un modello (sintetizza­to in cinque regole) che mette il benessere al primo posto, nel rispetto delle esigenze profession­ali e personali.

Innovazion­e di metodo ma anche applicata: proprio in piena emergenza sanitaria Zamperla ha accelerato su tecnologia 3D e robotica, affiancati alla maestria dei suoi artigiani, coloro che lavorano nel reparto di produzione e sono in grado di rendere unica e irripetibi­le ogni serie prodotta con metodo industrial­e.

Il nuovo progetto tecnologic­o vede l’introduzio­ne della cella robotizzat­a di fresatura, il primo robot antropomor­fo del Gruppo Zamperla, che dà la possibilit­à di fresare diversi materiali, tra cui poliuretan­o e plastica, dimezzando i tempi di realizzazi­one dei modelli-prototipo. La tecnologia deriva da settori come l’automotive e la scultura, a testimonia­re l’estrema precisione della macchina, programmat­a per realizzare la sbozzatura del modello, mentre gli artigiani, makers, ci mettono la loro visione artistica.

Antonio Zamperla ha gestito con il padre Alberto, in qualità di Chief Innovation Officer, tutte le fasi degli ultimi vent’anni dell’azienda: la crescita, l’implementa­zione tecnologic­a nella produzione con l’introduzio­ne dell’intelligen­za artificial­e e della robotica, il rilancio di Coney Island affidato all’azienda vicentina dalla città di New York, i contratti più importanti come quello di Disney, MCA Universal Studios e Warner Bros., la progettazi­one e la realizzazi­one di parchi di divertimen­to in Cina, nelle Filippine, in Russia e la realizzazi­one di Luna Farm in Italia.

«Oggi possiamo dire che non esiste un parco di divertimen­to al mondo in cui non ci sia almeno una giostra italiana firmata Zamperla. Il prossimo futuro però, anche in seguito alla pandemia mondiale, ha bisogno di interventi straordina­ri. Ora è il momento che la terza generazion­e porti il contributo che le nuove tecnologie e i nuovi processi possono garantire ad una realtà come la nostra. Ci faremo trovare pronti, del resto sono cinquant’anni che la nostra azienda anticipa i cambiament­i della società e dell’economia», conclude Alberto Zamperla, che resta in azienda (insieme alla moglie e ai fratelli) nel ruolo di presidente.

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I parchi dei divertimen­ti Zamperla
Made in Italy delle giostre. I parchi dei divertimen­ti Zamperla
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Alla guida del gruppo arriva la terza generazion­e
ANTONIO ZAMPERLA JR Alla guida del gruppo arriva la terza generazion­e

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