A REGNO UNITO E ITALIA IL 2021 OFFRE L’OCCASIONE DI RIALZARSI INSIEME
L’anno che ci siamo lasciati alle spalle verrà ricordato per l’altissimo prezzo della pandemia in termini di vite umane, quasi due milioni di vittime in tutto il mondo, e per le sue dolorose conseguenze sull’economia, sul nostro stile di vita e sulle nostre libertà, compresse dal bisogno di proteggerci e di proteggere i più deboli.
I governi di tutto il mondo sono attualmente impegnati nella gestione di un’auspicata transizione, che lasci finalmente alle spalle la lunga emergenza sanitaria e si concentri su strategie di più ampio respiro, che garantiscano la salute dei cittadini e una ripresa sostenibile e di lungo termine per le nostre economie, forti soprattutto delle speranze derivanti dai nuovi vaccini.
In questo senso, il 2021 offre ai nostri due Paesi, Regno Unito e Italia, un’opportunità senza pari: guidare la comunità internazionale nella fase più delicata della ricostruzione, quella in cui gettiamo le basi per un futuro diverso e migliore rispetto a quello che ci attendeva appena pochi mesi fa, prima del contagio.
E così, dopo l’accordo raggiunto il 24 dicembre scorso, che ha dato l’avvio a una nuova promettente stagione per le relazioni tra il Regno Unito e l’Unione Europea, la portata globale dell’opportunità che i nostri due Paesi hanno di fronte è racchiusa in tre sigle, il cui significato non sfuggirà ai lettori: COP26, G7, G20.
Da molti mesi stiamo lavorando a stretto contatto con l’Italia nell’ambito della partnership che ci vede impegnati nella preparazione del Summit delle Nazioni Unite sul Clima, COP26, che si terrà nel prossimo mese di novembre a Glasgow e che sarà preceduta da altri due importanti eventi ospitati dall’Italia, la Pre-COP e un evento con e per i giovani.
Con gli interventi, tra gli altri, del primo ministro Boris Johnson e del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il Climate Ambition Summit del mese scorso è stato un primo momento di confronto sulla portata delle nostre ambizioni, e di conferma degli impegni presi cinque anni fa a Parigi in direzione di modelli di sviluppo più sostenibili e resilienti.
Si tratta degli stessi pilastri su cui Regno Unito e Italia imposteranno nei prossimi mesi la guida dei due più importanti consessi geopolitici ed economici, in occasione delle nostre rispettive presidenze del G7 e del G20.
Affrontare e superare la crisi sanitaria sostenendo nuove politiche e investimenti in settori strategici, che favoriscano lo sviluppo di soluzioni innovative e sostenibili dal punto di vista economico, ambientale e sociale: è questa la strada obbligata per ricostruire il nostro futuro.
Occorre valorizzare ulteriormente il ruolo della scienza, che ha portato vaccini contro il virus in tempi record, favorire una transizione energetica in grado di alimentare la nostra ripresa senza compromettere ulteriormente la salute del pianeta, incentivare tecnologie e soluzioni digitali in grado di rilanciare la produttività delle nostre imprese in settori strategici per l’economia.
La possibilità di integrare i nostri sforzi in questi tre forum globali rappresenta un’occasione senza precedenti per i nostri due Paesi, la cui relazione ne trarrà, ne sono certa, ulteriore profondità e solidità.
Le presidenze che abbiamo assunto da pochi giorni possono avere un ruolo epocale, al pari delle sfide che ci accingiamo ad affrontare. Sono fiduciosa che Regno Unito e Italia sapranno guidare la comunità internazionale nella ricostruzione del nostro futuro a partire dalle prossime settimane, per un anno che siamo determinati a voler far ricordare come quello in cui ci siamo rialzati, insieme.
Ambasciatore britannico in Italia
La presidenza britannica del G7, quella italiana del G20 e il lavoro congiunto per il Summit Onu sul clima saranno momenti centrali nella delicata fase della ricostruzione