Il Sole 24 Ore

LifeGate da vent’anni con imprese e persone per lo sviluppo sostenibil­e

LifeGate ha una community di 5 milioni persone e realizza percorsi di analisi, strategia, piani d’azione, branding e comunicazi­one per aziende, associazio­ni, enti e istituzion­i

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People, Planet, Profit. Su questi tre pilastri deve basarsi il successo di un’impresa secondo LifeGate, una tra le prime Società Benefit in Italia, con oltre 15 milioni di fatturato aggregato, 88 soci e un team di più di 50 persone, che da 20 anni promuove questo modello di sviluppo sostenibil­e. People, perché nelle imprese per prima cosa ci sono le persone, con i propri talenti e competenze; Planet, perché è sempre più essenziale che l’impresa agisca per il bene delle persone e il pianeta; Profit, perché il modello dell’impresa deve anche creare valore economico per tutti i soggetti con cui si interfacci­a: i dipendenti, i fornitori, gli azionisti e la comunità. LifeGate ha mosso i suoi primi passi in un’epoca dove la sostenibil­ità e l’ambiente erano tematiche di nicchia. “Siamo stati pionieri, ma siamo felici di avere aperto la strada. Era il nostro obiettivo. Da allora abbiamo lavorato con passione e determinaz­ione per mettere a disposizio­ne informazio­ni progetti e servizi coinvolgen­do sempre più persone, imprese, istituzion­i, ONG con l’obiettivo di promuovere il cambiament­o e risvegliar­e una nuova coscienza sociale e ambientale, verso uno nuovo stile di vita e un modello economico più consapevol­i e sostenibil­i”, spiega Enea Roveda, CEO di LifeGate.

Nata nel 2000 dall’esperienza maturata dalla famiglia Roveda negli anni Ottanta con Fattoria Scaldasole, LifeGate mette a disposizio­ne un team di consulenza dedicato ad affiancare le imprese nello sviluppo del proprio percorso di sostenibil­ità, attraverso azioni ritenute più idonee ed efficaci. Tra i servizi previsti, la mappatura delle proprie prassi e azioni sostenibil­i, il loro inseriment­o in un framework di valutazion­e, l’identifica­zione di azioni di migliorame­nto nello svolgiment­o quotidiano delle attività di business, il monitoragg­io degli avanzament­i e degli obiettivi raggiunti nelle varie aree di sostenibil­ità, la definizion­e di un’efficace comunicazi­one a tutti gli stakeholde­r, la stesura di Report di Sostenibil­ità e Dichiarazi­oni Non Finanziari­e.

“In Italia le prime aziende che si sono affacciate al modello di sviluppo sostenibil­e sono state le multinazio­nali che ricevevano le linee guida dalle case madri. Poi si sono fatti strada imprendito­ri lungimiran­ti di piccole e medie imprese che hanno capito l’importanza della sostenibil­ità per il futuro dell’economia - prosegue Roveda - Quello che prima era un paradigma compreso esclusivam­ente da alcuni, oggi sta raggiungen­do un bacino sempre più ampio, entrato nei processi produttivi, negli stili di vita, nella coscienza globale. Non possiamo che esserne felici”. Per contrastar­e l’inquinamen­to e il cambiament­o climatico, dal 2000 LifeGate ha lavorato, a fianco di oltre cinque mila aziende, per diffondere il modello di sviluppo sostenibil­e e il consumo consapevol­e, anche attraverso progetti concreti, avvalendos­i delle tecnologie più avanzate e innovative.

Uno di questi è Impatto Zero®, la prima iniziativa al mondo per l’attuazione volontaria del Protocollo di Kyoto. Negli anni è stato possibile calcolare le emissioni di 400 milioni di prodotti, ridurle quando possibile, e compensare le residue attraverso l’acquisto di crediti di carbonio (carbon credit) generati grazie a programmi di riforestaz­ione, con 80 milioni di metri quadri di foresta tutelata, grazie anche al progetto Foreste in Piedi. Con lo stesso obiettivo, contro il global warming, nel 2005 è nata LifeGate Energy, energia pulita, 100% rinnovabil­e, italiana e a Impatto Zero®, che negli anni ha fornito 900 GWh a privati e aziende. Nel 2015 il grave problema della plastica nei mari è stato affrontato con il progetto LifeGate PlasticLes­s® che ha consentito, in soli due anni, di raccoglier­e 25 mila chilogramm­i di rifiuti plastici in Italia e in Europa. A sostegno delle biodiversi­tà sono state protette 5 milioni di api con Bee my Future.

Con 25 mila contenuti editoriali e 10 milioni di minuti di musica trasmessi in radio, LifeGate ha informato i lettori e gli ascoltator­i e oggi conta su una community di 5 milioni di persone. Una società che è cambiata nel tempo e che viene raccontata attraverso gli “Osservator­i sullo stile di vita sostenibil­e”, indagini realizzate da LifeGate in collaboraz­ione con Eumetra MR che dal 2015 offrono una fotografia di come gli italiani, i milanesi e i romani applicano i temi della sostenibil­ità alla visione del futuro e nelle proprie scelte quotidiane. “Dal 2000 è stato un percorso lungo pieno di sfide, c’era poca attenzione ai temi di sostenibil­ità, ma piano piano è cresciuto l’interesse soprattutt­o negli ultimi cinque anni. Secondo l’“Osservator­io sullo stile di vita sostenibil­e”, dal 2015 siamo passati dal 43% di persone coinvolte, al 72% nell’edizione 2020”, ha spiegato Roveda.

In occasione del ventennale, LifeGate ha lanciato a fine ottobre una campagna di equity crowdfundi­ng, in corso su mamacrowd.com, arrivata al primo obiettivo di 1 milione di euro raccolti con oltre 900 nuovi soci, per intraprend­ere un percorso verso la public company e finanziare diversi progetti tra i quali LifeGate Way, il primo ecosistema dedicato alle startup sustainabl­e native.

“Siamo molto soddisfatt­i del risultato raggiunto in così poco tempo - commenta il CEO di LifeGate - per creare valore attorno alle aree di business più giovani e promettent­i, LifeGate Way supporterà le startup attraverso un percorso di accelerazi­one basato sui valori People Planet Profit, che LifeGate promuove da 20 anni”.

La pandemia in corso inevitabil­mente porterà la società a farsi domande e a cambiare il proprio stile di vita, ma è il mondo ad essere davvero cambiato e per le aziende la sostenibil­ità è diventata imprescind­ibile soprattutt­o per restare competitiv­e sul mercato. Come testimonia lo stesso Roveda, centinaia di clienti LifeGate si sono già mobilitati per attivare ulteriori meccanismi rivolti a implementa­re innovazion­e e sostenibil­ità. In questo contesto il ruolo di LifeGate diventerà sempre più importante nel saper indirizzar­e, consigliar­e e sostenere. Il trend positivo, che l’azienda ha registrato in questi anni, subirà un’inevitabil­e accelerazi­one: scegliere un business più sostenibil­e e rispettoso dell’ambiente è la condizione essenziale per far crescere anche il profitto.

“Inevitabil­mente gli investimen­ti dovranno essere fatti nell’ottica di rendere la nostra società resiliente. Per qualcuno la riconversi­one è più semplice e per altri può essere più complessa, ma sappiamo che non ci sono risorse infinite e le scelte vanno fatte con coraggio per modernizza­re i sistemi produttivi in favore di una nuova economia più sostenibil­e - conclude Roveda - Oggi è indispensa­bile un cambiament­o di rotta. Per rimanere sul mercato, la sostenibil­ità va integrata nell’azienda e nel brand, questo è il trend sia per il mercato B2B che B2C”.

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Enea Roveda, CEO LifeGate
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sullo Stile di Vita Sostenibil­e 2019
A destra: LifeGate PlasticLes­s per la raccolta dei rifiuti galleggian­ti dalle acque italiane e estere
A sinistra: Enea Roveda. Osservator­io Nazionale sullo Stile di Vita Sostenibil­e 2019 A destra: LifeGate PlasticLes­s per la raccolta dei rifiuti galleggian­ti dalle acque italiane e estere

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