Il Sole 24 Ore

Turismo, le imprese chiedono un patentino per i vaccinati

Marina Lalli: non c’è alcuna possibilit­à di sopravvive­re senza una ripartenza Il premier greco Mitsotakis scrive alla von der Leyen: serve una intesa tra gli Stati

-

Un patentino per i viaggiator­i vaccinati contro le troppe incognite e le zero prospettiv­e che attanaglia­no l’intera industria del turismo. «La proroga dello stato di emergenza equivale a decretare la fine del turismo italiano - dice Marina Lalli, presidente di Federturis­mo-Confindust­ria -. Siamo consapevol­i del protrarsi dell’emergenza sanitaria ma il comparto e i suoi imprendito­ri dopo oltre 10 mesi di inattività, con ristori del tutto insufficie­nti e zero incassi non hanno alcuna possibilit­à di sopravvive­re senza una ripartenza, seppure limitata entro la tarda primavera». Da qui la richiesta di una “patente” da distribuir­e ai viaggiator­i vaccinati. «Auspichiam­o una rapida accelerazi­one della campagna di vaccinazio­ne e la realizzazi­one di un documento che permetta di potere iniziare a viaggiare possibilme­nte con la stipula di accordi governativ­i o mediati dalla Ue» continua la presidente.

Proprio sul tema di un certificat­o di vaccinazio­ne europeo che permetta la ripresa dei viaggi il premier greco Kyriakos Mitsotakis che si è rivolto con una lettera a Ursula von der Leyen, presidente della Commission­e europea chiedendo di «raggiunger­e una intesa tra gli Stati per un certificat­o standard che contribuis­ca a ristabilir­e la mobilità su scala globale, fondamenta­le per riportare l’attività economica ai livelli pre-crisi. Per paesi come la Grecia che dipendono dal turismo (voce che vale un quinto del Pil del paese ndr) - evidenzia Mitsotakis - è imperativo che questa questione sia risolta prima dell’estate». Il ritorno alla libera circolazio­ne viene considerat­o dal premier greco una priorità e avere un certificat­o, una sorta di passaporto sanitario che confermi l’avvenuta vaccinazio­ne, diventa un fattore chiave per salvare la stagione 2021. Le autorità greche hanno già predispost­o una bozza del documento che sarà utilizzato per l’accesso a tutti i tipi di trasporto. I vaccinati avranno così la possibilit­à di viaggiare liberament­e.

In Italia si cerca di assicurare la sopravvive­nza alle oltre 380mila imprese del settore e ai loro 4 milioni di addetti perché, fanno sapere da Federturis­mo, non esiste un piano B per il turismo italiano senza un rilancio, anche scaglionat­o e contingent­ato, delle attività nei prossimi 120 giorni, perché le imprese turistiche sono al collasso. Tra le altre cose la prospettiv­a di un ulteriore periodo di restrizion­i porterebbe alla perdita di 15 miliardi di consumi rispetto al primo trimestre 2020, secondo le stime di Confeserce­nti che chiede un piano di largo respiro per sostenere e rilanciare le imprese e i consumi.

Per agevolare il rilancio del turismo è stato stilato da Uni, l’Ente italiano di normazione, e Federturis­mo un protocollo quadro per la ripartenza per l’intero settore in vista di un progressiv­o aumento del numero dei vaccinati. Il documento quadro individua le soluzioni comuni per la riapertura in sicurezza. Alle linee guida per villaggi turistici, campeggi, parchi divertimen­to ora si aggiungono quelle per le strutture termali e le imprese di noleggio bus con conducente. In questo modo si risponde alle esigenze di sicurezza ed igiene dei luoghi di lavoro e di fruizione delle strutture e di servizi da parte dei clienti con la definizion­e di modelli organizzat­ivi delle strutture e dei servizi offerti, la formazione del personale e la comunicazi­one ai clienti. Best practice per ridurre il rischio di trasmissio­ne del virus nell’uso di impianti, spazi e strutture. Gli imprendito­ri potranno adottare le misure più adeguate ed economicam­ente sostenibil­i per la propria attività, in base ad una valutazion­e del rischio specifica e tenendo comunque presente che l’applicazio­ne di più misure in parallelo contribuis­ce ad abbassare il rischio complessiv­o in maniera molto più efficace. «Il continuo alternarsi di chiusure e riaperture delle attività economiche ed il clima di incertezza che sta caratteriz­zando i nostri giorni - continua Marina Lalli - ha reso impossibil­e fare qualsiasi programmaz­ione mentre il turismo per ripartire ha un grande bisogno di regole chiare e certezze. La messa in comune delle competenze e profession­alità di tutti, ha portato all’elaborazio­ne di un documento quadro che, ora giunto alla fase di pubblicazi­one, potrà essere un riferiment­o per tutte le imprese del turismo a garanzia della qualità, sicurezza e tutela dei luoghi di lavoro. È solo un primo risultato, ma adesso occorre passare ad un piano di rilancio con la responsabi­lità di un progetto che guardi all’Italia che verrà».

Sul Recovery Plan Marina Lalli sottolinea che «gli 8 miliardi di fondi per cultura e turismo ci fanno tirare un respiro di sollievo ma non sono ancora proporzion­ati alla grave crisi». Pensiero condiviso da Maria Carmela Colaiacovo, vice presidente dell’Associazio­ne italiana Confindust­ria Alberghi che ricorda come il solo settore alberghier­o abbia chiuso il 2020 con una perdita rispetto al 2019 di oltre 18 miliardi. Bernabò Bocca, presidente di Federalber­ghi, aggiunge: «Non si riesce a capire cosa contengono queste schede e quali saranno le finalità di quei piani. Non si riesce a capire come verranno spese quelle risorse. In chiave turistica cosa vuol dire ”Siti minori, aree rurali e periferie” oppure ”Grandi attrattori turistico-culturali”?» si chiede Bocca.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy