Kkr vende il 4,7% della tedesca Prosiebensat
Sfumano le suggestioni di un ruolo del fondo nella media company
Alla fine Kkr ha monetizzato la sua quota nella tedesca Prosiebensat. Non tutta perché dopo la vendita del suo 4,7% a 13,50 euro, per un incasso sui 148,5 milioni di euro (si trattava di 11 milioni di azioni), a disposizione del colosso del private equity americano resta circa un 2 per cento.
Certo è che, ad analizzare retrospettivamente le dichiarazioni fatte in primavera dai rappresentanti del fondo, le affermazioni della vigilia sembrano essere state rispettate. È stato presentato come un investimento finanziario e come tale alla fine è stato trattato quell’acquisto di quote in Prosiebensat che dall’iniziale 5,2% dei primi giorni di maggio era salito, arrotondato al 6,6% per cento.
Del resto il valore dell’azione era in quei giorni sotto i 10 euro e Kkr con la vendita ora ne trae profitto, mandando in soffitta i tanti ragionamenti fatti a proposito del “ritorno di fiamma” per Prosiebensat da parte del gruppo finanziario di New York che insieme con Permira ne è stato azionista di controllo fino al 2014.
Quel rientro al 5,2% aveva ovviamente acceso la speculazione sui possibili scenari visto che Kkr controlla Axel Springer. Fatto sta che il piazzamento del 4,7% di quote da parte di Kkr almeno per il momento fa cadere qualsiasi ragionamento di portata strategica sui piani dell’investitore Usa nella media company tedesca in cui alla guida è stato chiamato Rainer Beaujean dopo l’uscita del ceo Max Conze la cui strategia basata sulle diversificazioni su e-commerce e piattaforme online è stata a suo tempo bocciata da una Mediaset prima azionista del broadcaster tedesco con il 24,9% dei diritti di voto assicurati (fra un 8,94% di quota propria e la parte rimanente in strumenti derivati). A seguire nell’azionariato c’è il magnate ceco Daniel Kretinsky con la sua Czech Media Invest al 10 per cento.
L’operazione di Kkr ha fatto perdere quota al titolo Prosiebensat (-5,91% a 13,30 euro), anche a causa del raffreddamento degli entusiasmi speculativi riguardanti progetti con l’interessamento combinato anche di Mediaset (-0,96% a quota 2,06 euro).
Su Prosiebensat per ora Mediaset è alla finestra. Di recente ha ribadito il suo interesse per la quota e fra settembre e ottobre, come anticipato sul Sole 24 Ore del 19 novembre, ha provato a chiudere la trattativa con Vivendi ventilando un possibile impegno combinato proprio in Prosiebensat. La media company francese si sarebbe però detta disinteressata alla prospettiva e quella, come altre proposte di pace, sono cadute nel vuoto generando uno stallo nelle interlocuzioni iniziate ai massimi livelli a settembre dopo la sentenza della Corte di Giustizia Ue favorevole a Vivendi e contro Legge Gasparri e Tusmar che hanno portato al congelamento delle quote dei francesi. Uno stallo che continua, nonostante l’avvicinarsi del redde rationem in Tribunale dove l’udienza finale delle cause civili (con i risarcimenti miliardari chiesti da Mediaset e Fininvest) è fissata all’11 febbraio.