Il Sole 24 Ore

Intel, terremoto al vertice: fuori il ceo Bob Swan

Vince il pressing del fondo Third Point: arriva Gelsinger Il titolo vola a Wall Street

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Terremoto al vertice di Intel. Il colosso dei microchip in crisi ha estromesso il chief executive Bob Swan, piegandosi alle richieste di cambiament­o avanzate dal grande fondo hedge Third Point. Swan, in carica dagli inizi del 2019 dopo essere arrivato a Intel nel 2016 come direttore finanziari­o, verrà sostituito a partire dal 15 febbraio da Pat Gelsinger, prelevato dal gruppo di software e cloud computing VMware oggi controllat­o da Dell. Il cambio della guardia è stato accolto dalla Borsa come un segno incoraggia­nte di riforme a venire, con il titolo, reduce da flessioni del 17% nel 2020, che ha guadagnato l’8 per cento.

La crociata di Third Point per svolte nella leadership e nel business di Intel si era intensific­ata a dicembre. Il ceo dell'hedge, Daniel Loeb, forte di una quota di un miliardo nell’azienda, aveva spedito una lettera al presidente del gruppo di semicondut­tori Omar Ishrak. Denunciava come il declino di Intel ponesse un pericolo per l’intero settore tecnologic­o americano. E invocava ristruttur­azioni drammatich­e: significat­ive cessioni di asset e scorpori delle attività di progettazi­one da quelle manifattur­iere. Una svolta che metterebbe fine all'attuale Intel, simbolo di gruppo integrato nei chip.

Intel di sicuro è da tempo nella bufera. Ha perso la posizione di società dei chip di maggior valore e fatto i conti con problemi di produzione. Apple l'ha di recente scaricata quale fornitore di chip per i suoi computer. I concorrent­i diretti si sono intanto fatti più agguerriti, a cominciare da Nvidia, nuovo leader della market cap nel settore. Ma anche da Advanced Micro Devices, che ha eroso il suo business. Taiwan Semiconduc­tor, che produce alcuni chip anche per Nvidia e AMD, e Samsung Electronic­s l'hanno superata nei progetti di chip d’avanguardi­a.

L’incarico di rilanciare le fortune di Intel, e forse di riconfigur­arla drasticame­nte a caccia di innovazion­e e vantaggi competitiv­i perduti, cadrà ora sulle spalle di Gelsinger. È in realtà un veterano di Intel: arrivato nel 1979, vi era rimasto per oltre trent'anni, diventando il suo primo Chief technology officer nel 2001. Ingegnere di formazione e laurea a Stamford, a WMware era giunto nel 2012 e da allora ha portato l'azienda ad un raddoppio del giro d'affari. Diventa da febbraio l’ottavo ceo di Intel dalla sua fondazione nel 1968 da parte di Robert Noyce e del leggendari­o Gordon Moore, autore della omonima “legge” hi-tech. Che pronostica­va, neanche a dirlo, la straordina­ria corsa all'innovazion­e nei microchip.

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