Il Sole 24 Ore

Sdegno per l’esecuzione di Lisa Montgomery

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Per la prima volta in quasi 70 anni il governo federale Usa ha messo a morte una donna: dopo il via libera della Corte Suprema poco dopo la mezzanotte di martedì, Lisa Montgomery ha ricevuto l’iniezione letale nel carcere di Terre Haute, in Indiana. L'esecuzione ha provocato indignazio­ne in tutto il mondo: Suor Helen Prejan, la religiosa che ha ispirato il film “Dead Man Walking”, ha lanciato al nuovo presidente Joe Biden un appello per la moratoria immediata. La Ue, secondo una nota del portavoce dell’Alto rappresent­ante Josep Borrell, ha espresso «profondo rammarico». L’esecuzione, l’undicesima da quando l’amministra­zione Trump lo scorso luglio ha ripristina­to la pena di morte federale dopo 17 anni di pausa, era stata sospesa ieri per consentire l’ennesima perizia psichiatri­ca. Ma le speranze suscitate tra quanti nel mondo si oppongono alla pena di morte erano state freddate dalla Corte Suprema, che aveva messo in minoranza i tre giudici liberal. Lisa aveva 52 anni ed era stata condannata 13 anni fa per un delitto efferato: nel 2004, dopo aver finto per mesi di essere incinta, aveva strangolat­o e squartato una donna all’ottavo mese, strappando­le con un coltello dalla pancia il feto di una bambina prematura. La bimba era stata ritrovata miracolosa­mente viva: ha compiuto 16 anni un mese fa, nell’anniversar­io della morte della madre.

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