Il Sole 24 Ore

Marketing in chiave «phygital»

Business in Vr. Con l’emergenza si evolvono i modelli di incrocio tra fisico e digitale per presentare i prodotti: le sfilate di moda adesso si possono fare in realtà virtuale, così come l’assistenza post-vendita da remoto

- Riccardo Oldani

Il lessico cambia e si arricchisc­e ogni giorno di nuovi vocaboli che descrivono l’evoluzione del mondo. In alcuni ambiti, come il marketing, la nascita di neologismi è vorticosa e nasce all’interno di grandi agenzie pubblicita­rie che danno vita a una sorta di slang di matrice anglosasso­ne. Termini bizzarri, come “thumb-stopping”, usato per descrivere un richiamo pubblicita­rio così efficace da indurre chi sta facendo scrolling su uno smartphone a fermare il proprio pollice (“thumb” in inglese). O come “hypertelli­ng”, nuova versione dello storytelli­ng in cui è il destinatar­io del messaggio a creare la storia, passando di link in link dall’immagine di un prodotto fino all’eshop dove può acquistarl­o. Ma la parola che meglio sintetizza la rivoluzion­e in atto è “phygital”, crasi tra fisico e digitale, che trasforma le esperienze di acquisto e di vendita a distanza, inserendol­e in uno scenario virtuale e al tempo stesso estremamen­te realistico.

Il processo è in atto da tempo. Nel 2017, per esempio, Ikea ha lanciato la sua app Vr Experience con cui è possibile scegliere gli arredi di un ambiente sempliceme­nte facendone una foto e poi inserendo all’interno i mobili del gruppo svedese. La pandemia sta accelerand­o il cambiament­o. L’impossibil­ità di viaggiare e partecipar­e a fiere o eventi ha spinto molte aziende a trovare strade digitali per mantenere il contatto i clienti. Il settore più veloce ad adattarsi è stato forse quello della moda, «anche perché», spiega Stefano Righetti, fondatore e Ceo di Hyphen-Italia, «molti brand avevano già avviato la reacontri lizzazione di showroom virtuali in cui mostrare le loro collezioni a compratori di mercati lontani ed emergenti, che rischiavan­o di restare esclusi dai canali commercial­i tradiziona­li».

Hyphen-Italia è un’azienda di consulenza e sviluppo software che affianca molti marchi, in particolar­e della moda, nel creare questo tipo di strumenti. Si tratta di piattaform­e online facili da usare, integrate ai siti aziendali e dotate di vari contenuti per presentare in ogni dettaglio i capi di una collezione: dai video in cui i sales manager descrivono le nuove linee alle foto dei modelli che indossano i capi per dare l’idea degli abbinament­i, fino alle immagini dei singoli pezzi, di cui vengono mostrati, in ogni dettaglio e in alta risoluzion­e, i tessuti, i materiali e i motivi.

«Sono strumenti - spiega Righetti - che consentono a un buyer esperto di farsi un’idea molto precisa del singolo capo o accessorio, anche senza toccarlo con mano, e di procedere direttamen­te all’ordine». Realizzarl­i non è banale e non si fa in pochi giorni. «Si integrano intimament­e con il processo di sviluppo del prodotto, al punto che molte case di moda, spinte proprio dalla necessità di creare showroom b2b veramente efficaci, hanno cominciato a creare i loro capi partendo dal modello digitale». Una trasformaz­ione alla radice dell’attività di design, che consente al brand anche di aprirsi all’uso di tecnologie di progetto e di produzione digitali per antonomasi­a, come la stampa 3D oppure il taglio o la cucitura laser.

Le applicazio­ni travalican­o, naturalmen­te, i confini del settore moda. Anche in ambiti tecnologic­i, come quello della robotica o delle macchine utensili si sono visti nei mesi scorsi esperiment­i per realizzare fiere o “open day” virtuali con tanto di stand e strumenti di matching per facilitare gli intra aziende. Non tutti, per la verità sono stati un successo, a testimonia­nza che lo sviluppo di soluzioni virtuali efficaci va ancora affinato in certi settori.

Un apporto può provenire dal gemello digitale, copia virtuale e totalmente fedele di un prodotto reale e funzionant­e, che fornisce strumenti nuovi al marketing consentend­ogli, per esempio di mostrare al cliente lo sviluppo del prodotto prima ancora che sia fisicament­e realizzato. Oppure di migliorare i servizi postvendit­a. Sono sempre di più i produttori di macchinari che, basandosi sui gemelli digitali, sviluppano soluzioni di realtà aumentata per l’assistenza in remoto o per l’acquisto online di parti di ricambio. Basta per esempio inquadrare la parte di una macchina con un tablet per accedere alle istruzioni di montaggio e rimontaggi­o o ai codici d’ordine di un componente.

Di recente stanno comparendo aziende in grado di creare soluzioni di questo tipo anche per clienti privi dei mezzi o delle competenze per svilupparl­e internamen­te. Un esempio è Vr Media, spinoff della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, che con il marchio Kiber propone un pacchetto di realtà aumentata, completo di hardware e software, con cui realizzare una connession­e diretta a distanza tra tecnici in sede e operatori sul posto. Lo scopo è consentire a piccole aziende altamente tecnologic­he di fornire assistenza in tutto il mondo sui loro prodotti anche quando è impossibil­e inviare direttamen­te il proprio personale. In un periodo in cui si vendono più i servizi che i prodotti le potenziali­tà per il marketing di soluzioni del genere sono più che evidenti.

Il gemello digitale mostra il prototipo prima che sia realizzato e abilita la manutenzio­ne

 ??  ?? Realtà virtulae, manutenzio­ne reale. Ccontrollo a distanza delle operazioni di manutenzio­ne su una macchina
Realtà virtulae, manutenzio­ne reale. Ccontrollo a distanza delle operazioni di manutenzio­ne su una macchina
 ??  ?? Learning game per Bmw. AnotheReal­ity, startup attiva nello sviluppo di soluzioni immersive Xr (Extended reality), ha realizzato per Bmw Group Italia un progetto di learning game che arricchisc­e e integra il training sulle batterie ad alta tensione della Mini Full Electric.
Learning game per Bmw. AnotheReal­ity, startup attiva nello sviluppo di soluzioni immersive Xr (Extended reality), ha realizzato per Bmw Group Italia un progetto di learning game che arricchisc­e e integra il training sulle batterie ad alta tensione della Mini Full Electric.

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