Il Sole 24 Ore

Bonomi: «Dal G20 risposte tempestive e azioni urgenti»

Marcegagli­a: «Il 2021 sia l’anno del Rinascimen­to» Gentiloni: riforme da chiarire

- Trovati, Picchio

È un messaggio di «grande responsabi­lità» quello che il presidente di Confindust­ria, Carlo Bonomi, ha inviato aprendo l’incontro di avvio del B20, l’ Engagement Group del G20 riservato alle imprese e alle associazio­ni di rappresent­anza. L’organizzaz­ione è stata affidata a Confindust­ria. «Chiediamo al G20 - ha detto Bonomi - di tornare a essere un consiglio i cui i leader concordino azioni urgenti, approvino linee guida e le facciano applicare». Per Bonomi la presidenza italiana «affronta sfide epocali. Per avere successo è cruciale il ruolo delle imprese». Per Emma Marcegagli­a, chair del B20, «Il 2021 deve essere l’anno del Rinascimen­to e della ripresa». Il commissari­o Ue all’Economia , Paolo Gentiloni: dettagliar­e tempi e riforme del Recovery plan italiano.

Attuazione piena della riforma Fornero delle pensioni, spostament­o delle tasse dal lavoro alla rendita con l’aggiorname­nto dei valori catastali, una spinta alle politiche attive del lavoro e un taglio ai vincoli che limitano la concorrenz­a nel commercio al dettaglio e nei servizi alle imprese. C’è anche questo, insieme al taglio delle spese fiscali, allo sviluppo del lavoro femminile e alla riforma della Pa per sviluppare le competenze­tecnicheed­igitali,nellerichi­este Ue all’Italia. L’elenco è noto, e fissato da ultimo nelle Raccomanda­zioni 2019 della commission­e Ue all’Italia. Ma è noto anche che molti di questi temi provocano lacerazion­i pericolose nella politica italiana, soprattutt­o oggi che la maggioranz­a relativa al Senato prova le strade più impervie per tornare assoluta. La prova di queste difficoltà è nel silenzio che per ora la bozza di Recovery Plan italiano riserva a molte delle riforme considerat­e strategich­e a Bruxelles. E ieri è stato il commissari­o Ue all’Economia Paolo Gentiloni a ricordare espressame­nte che le Raccomanda­zioni 2019, assieme a quelle 2020 plasmate però dalla crisi Covid, sono al centro dei criteri di valutazion­e comunitari sui Recovery Plan nazionali. Il problema di oggi non sono i numeri, complicati, di finanza pubblica .« All’ indomani della pandemia dovremo riflettere sull’eredità dei debiti pubblici alti e tornare a politiche di bilancio più prudenti - ha spiegato nel suo intervento alB20Italy 2021 organizzat­o da Confindust­ria per ragionare sui programmi di rilancio post-epidemia -, ma ancora non ci siamo, non mentre le nostre economie sono ben al disotto della loro piena capacità e mentre ogni giorno in Europa perdiamo circa 2mila cittadini a causa del Covid».

In realtà il debito pubblico italiano gonfiato dalle spese anticrisi e dal crollo del Pil anima già oggi una preoccupaz­ione fra i partner Ue che il ministro dell’Economia Gualtieri combatte confermand­o gli obiettivi di riduzione del deficit nel 2022, che l’anno prossimo impongono un taglio di oltre 4 punti per essere centrati. Ma nella ricetta Ue il peso del debito si affronta con le riforme e con la capacità di attuate i piani di investimen­to: ma riforme di respiro ampio e cronoprogr­ammi puntuali sui progetti sono esattament­e il punto debole del Recovery italiano di oggi.

Recovery che è una bozza, come hanno ricordato ieri fonti della commission­e spiegando di aver ricevuto in via informale più di 12 piani nazionali, tra cui quello italiano, tutti ancora soggetti a modifiche. E che il governo promette di «migliorare» nelle prossime settimane anche attraverso il confronto con le parti sociali, dai sindacati che il premier Conte incontrerà oggi alle associazio­ni datoriali attese a Palazzo Chigi lunedì, e le regioni che saranno al tavolo martedì. In una serie di bilaterali che non potranno risolversi nella replica degli Stati generali di Villa Pamphilj perché il tempo stringe: e perché dall’assetto finale da trovare in fretta dipendono anche le nuove schede con gli obiettivi intermedi e i tempi di attuazione di ogni fase progettual­e reclamati da Bruxelles.

Le incognite della politica romana incombono, ma la presidenza italiana del G20 impone di volare alto. Lo fa il ministro dell’Economia Gualtieri, che rilancia l’impegno reiterato per un accordo sulla web tax in sede Ocse e sulla «definizion­e di una tassazione minima globale», in un’impostazio­ne che non potrà trascurare «il ruolo della tassazione nella protezione dell’ambiente e nella promozione di un uso più efficiente dell’energia» (si veda l’intervento del ministro qui a fianco).

Il 2021 per Gualtieri sarà «l’anno della vaccinazio­ne di massa e della vittoria contro la pandemia». Ma sul piano dell’economia questo passaggio segnerà solo il punto di partenza per la rinascita. Che, sottolinea il vicepresid­ente della Bei Dario Scannapiec­o, avrà bisogno di «un cambio di paradigma». A livello comunitari­o le premesse per Scannapiec­o sono quelle giuste, perché con la Recovery and Resilience Facility, il Sure, il Mes sanitario e il Pepp della Bce confermato ieri da Francofort­e la risposta continenta­le è stata «tempestiva e senza precedenti». Ma all’orizzonte c’è il problema delle «aziende zombie tenute in vita artificial­mente» dagli aiuti pubblici e il cambio struttural­e nei modi di vita e di lavoro prodotti dalla pandemia. Da affrontare con un Recovery Plan chiamato ad abbandonar­e presto il suo lungo stadio embrionale.

Il ministro dell’Economia rilancia l’impegno dell’Italia per un accordo sulla web tax in sede Ocse.

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REUTERS
Commissari­o Ue all’Economia. Paolo Gentiloni è intervenut­o ieri al B20 Italy 2021 REUTERS

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