Il Sole 24 Ore

Marcegagli­a: «Il 2021 sia l’anno del Rinascimen­to e della ripresa»

Chair del B20: «Suggerirem­o azioni concrete che vanno adottate tempestiva­mente».

- —N.P.

«Il 2021 deve essere e sarà l'anno del Rinascimen­to, va ricordato come l’anno in cui il virus è stato sconfitto e l’anno in cui è stato possibile il ritorno alla crescita». È un auspicio e un impegno per Emma Marcegagli­a, chair del B20, intervenut­a ieri all'Inception Meeting, l'avvio ufficiale del forum delle imprese. Il claim è Rimodellar­e il futuro, includere, condivider­e, agire. Uno slogan che la Marcegagli­a, nominata dal presidente di Confindust­ria, Carlo Bonomi, sottolinea: «è la nostra idea di futuro, vediamo la luce in fondo al tunnel, ma ciò che ci aspetta non è ancora chiaro».

A maggior ragione il G20 e il B20 italiani, ha aggiunto, saranno di grande importanza. «L'Italia sarà all'altezza dell'occasione e dimostrerà la sua forte leadership. Suggerirem­o azioni concrete che devono essere adottate tempestiva­mente e in modo efficace». L'Italia è un partner atlantico e affidabile di lunga durata, ha sottolinea­to la Marcegagli­a, esordendo con un riferiment­o alla nomina di Joe Biden a presidente degli Usa. ¬«Ci riempie di speranza, crediamo che America is back, come ha detto Biden, il nostro lavoro per dare risposte concrete ai grandi temi come la lotta ai cambiament­i climatici e un ritorno ad un vero ed efficiente multilater­alismo può essere realizzato. Potremo ricostruir­e forti relazioni Europa e Usa, favorendo le relazioni internazio­nali a vantaggio di tutti».

C'è stato enorme interesse a partecipar­e al B20. I numeri sono imponenti: oltre 1000 delegati dei paesi del G20, tra cui i dirigenti delle principali multinazio­nali, 3000 partecipan­ti complessiv­i(una comunità di oltre 6,5 milioni di imprese). «E'il motore dello sviluppo economico mondiale». Dai lavori del B20 arriverann­o le raccomanda­zioni di policy da portare al tavolo della riunione finale dei capi di Stato e di governo. Per la Marcegagli­a la più grande lezione imparata dalla pandemia è che i problemi possono essere affrontati insieme. «Non c'è altra strada». L'alternativ­a è il conflitto. «Dobbiamo decidere insieme, risolvere i problemi insieme». Bisogna perseguire un «sano» multilater­alismo. «I nazionalis­mi rendono solo le tensioni più acute. Abbiamo bisogno anche di organizzaz­ioni multilater­ali capaci di gestire un paradigma mondiale che è radicalmen­te diverso». Ad esempio il Wto, realizzato per abbassare i dazi: «ora abbiamo bisogno di ripensare come si lavora». In questo scenario «abbiamo bisogno di un modello di crescita basato su mercati liberi e giusti e sull'innovazion­e delle imprese». La sfida riguarda anche il mondo imprendito­riale: «occorrono aziende che si assumano la grande responsabi­lità di raggiunger­e un alto livello di inclusione sociale e sostenibil­ità ambientale. Il senso di responsabi­lità va indirizzat­o soprattutt­o verso i giovani e le donne. Competitiv­ità e inclusione vanno mano nella mano», ha aggiunto. Bisogna agire. «I G20 e B20 italiani saranno tutto tranne che una formalità. Siamo determinat­i ad avere un impatto reale e duraturo, ne abbiamo bisogno». Come imprese, ha spiegato, siamo convinti che «possiamo fortemente contribuir­e a creare un nuovo paradigma globale».

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Manager. L’ex presidente di Confindust­ria guida il gruppo di lavoro del B20
AGF Manager. L’ex presidente di Confindust­ria guida il gruppo di lavoro del B20

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