Terzo Valico nel 2024 ma con rischi imbuti
Rfi: «Pronti a investire 156 milioni per velocizzare la Tortona-Milano» Meistro (Cociv): «Il valico procede, è stato eseguito il 60% degli scavi»
Il Terzo valico ferroviario dei Giovi è previsto operativo per il 2024, con circa un anno di ritardo (al quale ha contribuito anche l’emergenza Covid) rispetto agli otto preventivati in origine; ma ormai l’opera dovrebbe procedere senza intoppi, se non ci saranno imprevisti. A spiegarlo è Nicola Meistro, direttore generale di Cociv, il general contractor del progetto, e operations director di Webuild, la società che controlla il consorzio. Quando, tra tre anni, la tratta sarà pronta, si innesterà, come previsto sulla linea storica Tortona-Milano. E su questo passaggio alcuni operatori della logistica temono si possa creare, per il traffico merci, un collo di bottiglia.
Il dubbio nasce dal fatto che il progetto di quadruplicamento della linea non sarà ancora operativo per il 2024. Resteranno a due binari, infatti, la tratta Tortona-Voghera e una parte della Pavia-Milano. Per quanto riguarda la prima delle due, spiegano a Rfi, gli eventi alluvionali che hanno interessato l’area presso Tortona nel 2014 e 2019 hanno imposto la completa revisione, attualmente in corso, del progetto definitivo di quadruplicamento (del 2010), che consentirebbe un aumento della capacità complessiva offerta dall’infrastruttura. Per quanto riguarda la Pavia Milano, l’intervento prevede due lotti funzionali che saranno realizzati separatamente (nel 2019 è stato avviato l’iter autorizzativo).
Sono già disponibili, spiegano a Rfi, i 264 milioni di euro di finanziamenti per il primo (Pieve Emanuele-Milano) e la sua realizzazione è prevista nel 2024. Resterà, invece, provvisoriamente a due binari il tratto Pavia-Pieve Emanuele.
Ma Rfi intende fugare i dubbi sulla possibilità che, una volta fatto il valico, si crei un imbuto. Grazie a un progetto di velocizzazione della attuale linea Tortona-Milano, per il quale è previsto un investimento complessivo di 156 milioni, infatti, l’azienda intende ridurre i tempi di percorrenza tra Milano Rogoredo e Tortona e adeguare l’infrastruttura alla circolazione di treni lunghi 750 metri, in coerenza con quanto previsto per «l’upgrade prestazionale» del Corridoio Reno–Alpi. Prevista anche la soppressione di tutti i passaggi a livello. «È in corso – spiegano i tecnici di Rfi - la realizzazione del nuovo apparato centrale computerizzato di comando e controllo della circolazione ferroviaria (Accm) nella tratta Pavia–Voghera che sarà attivato per fasi dal 2022 e, dal 2023, verrà esteso a Sud di Voghera nella tratta Voghera–Tortona». Anche per la Pavia-Milano, assicurano i tecnici di Rfi saranno realizzati gli interventi di velocizzazione «comprensivi di estensione dell’Accm» e includeranno il tratto Pavia-Pieve Emanuele che, al 2024, sarà ancora escluso, inevece, dal quadruplicamento della linea.
Per quanto riguarda il Terzo valico, la tratta (ad alta capacita e velocità, per merci e passeggeri), destinata a collegare il porto di Genova con Rotterdam, «è interamente finanziata – ricorda Meistro – per tutti i sei lotti previsti (il valore totale del contratto Cociv è di 4,35 miliardi, ndr) e sta procedendo spedita. Abbiamo eseguito il 60% degli scavi».
Nonostante il Covid, prosegue Meistro, «ci sono stati quattro abbattimenti di diaframma negli ultimi mesi del 2020: due a settembre sul tronco piemontese, nella galleria di valico, che coi suoi 27 chilometri sarà la più lunga d’Italia, e nella galleria di Serravalle, e due abbattimenti a dicembre, uno in Liguria e uno in Piemonte. Inoltre sono ripartiti i lavori di riassetto del nodo ferroviario di Genova», una parte dei quali, quella di Voltri, è collegata al Terzo valico».