Esuberi senza licenziamenti
Il piano industriale di Aspi ha aperto un fronte sindacale: ai 2.900 nuovi posti creati o previsti entro il 2024, fanno per ora da contraltare 737 uscite di addetti con mansioni sostituibili dalla digitalizzazione. Non si parla di licenziamenti ma di accompagnamenti verso la pensione, anche con il contratto di espansione. E i tagli sono in parte dovuti al nuovo schema tariffario Art, che fissa una quota di recupero efficienza sui costi resa possibile dalla tecnologia, per ridurre i rincari dei pedaggi. Ma i sindacati ribattono che certi tagli possono creare problemi e che si rischia di lasciare a casa lavoratori stagionali da anni in attesa di stabilizzazione.
Per questi ultimi, fonti Aspi fanno intendere che si vedrà se possono rientrare in assunzioni previste, con liste di priorità. In generale, si vuol ridurre gli esuberi riqualificando addetti a funzioni soppresse (come l’esazione) o date all’esterno (piccole manutenzioni).
Ai caselli sarà tolto il presidio di notte in 40 stazioni (su 240) con meno traffico: il Mit pare più disponibile che in passato, anche perché sono previsti correttivi anche stagionali. Ma non si potrà evitare in assoluto che un utente resti bloccato di notte anche per decine di minuti. Si prevede di minimizzare i rischi ammodernando piste e impianti. Col tempo saranno chiusi i Punti Blu: quasi tutte le loro operazioni sono digitalizzate, altre saranno fatte presso tabaccai e distributori carburanti che Telepass sta convenzionando dall’estate.
Le manutenzioni date a esterni saranno quelle minime e si prevede un modo di affidamento che riduca i rischi di conflitti di interesse di manager interni, emersi in indagini giudiziarie anche prima del crollo del Morandi. Dati i molti cantieri, niente tagli agli ausiliari della viabilità, dopo quelli del 2014: l’azienda apre a potenziamenti.