Il Sole 24 Ore

Forza Italia sicura, Lega probabile, l’incognita Meloni

Scontata l’adesione del Pd, la fiducia dovrebbe arrivare anche dai partiti minori

- Barbara Fiammeri

Ancora fino a poco prima dell’intervento del Capo dello Stato e dell’annuncio della convocazio­ne al Quirinale di Mario Draghi, nei due principali partiti dell’ex maggioranz­a, Pd e M5s, si continuava a ritenere improbabil­e un Governo istituzion­ale. Ma le parole severe e il richiamo alla responsabi­lità pronunciat­i da Sergio Mattarella non hanno lasciato indifferen­ti le forze politiche. Non solo i maggiori azionisti dell’governo Conte. Ma anche il centrodest­ra. Matteo Salvini ieri sera continuava a ripetere che « la via maestra sono le elezioni » , che il centrodest­ra è « compatto » e ha le « idee chiare » su cosa va fatto. Ma il leader della Lega sa bene che con l’arrivo dell’ex Governator­e della Bce candidato a Palazzo Chigi, nulla sarà come prima.

Ufficialme­nte il centrodest­ra rinvia a una « valutazion­e » comune la scelta su come posizionar­si rispetto al nuovo esecutivo. Ma tutti sanno che moltoMa tutti sanno che molto proprob abilmente di qui a qualche ora l’ unità mantenuta contro il possibile Conte ter è destinata a infrangers­i sul nome di Draghi. Silvio Berlusconi da tempo auspica quello che ha definito « il Governo dei migliori» e ieri sera a chi gli ha parlato non ha nascosto la sua« soddisfazi­one ». Il sostegno sostegno di Forza Italia viene da todi Forza Italia viene dato a questo punto probabilis­simo. L’ex premier poi non si metterà certo di traverso con colui che - come più volte ha ricordato - ha fortemente sostenuto per l’incarico alla guida dell’istituto di Francofort­e. ma anche Salvini non potrà e non vorra utilizzare con Draghi le espression­i e l’atteggiame­nto che è solito rivolgere ai suoi avversari politici. Anche perché non è un mistero che nella Lega, a partire dal numero due del Carroccio Giancarlo Giorgetti, ma anche del potente governator­e del Veneto Luca Zaia , il sostegno a un eventuale governo Draghi non è visto affatto come una sventura. Tutt’altro. C’è chi ipotizza un’astensione del Carroccio perché sotto sotto anche Salvini alla fine non è affatto dispiaciut­o da questa conclusion­e della crisi. Non potendo avere le elezioni ( per le ragioni ricordate da Mattarella) certo megllio Draghi del Conte ter. Ovviamente il leader della Lega mantiene il punto pubblicame­nte. Ancora ieri mattina ripeteva per marcare la distanza dagli azzurri: « Il governo dei migliori sostenuto dal Parlamento dei peggiori è una cosa surreale che fa rabbrividi­re » . Il vero timore del segretario della Lega è di dare ulteriore forza a Giorgia Meloni. La leader di Fratelli d’Italia non ha perso tempo e ha già fatto sapere che il suo partito si collocherà all’opposzione, pur ribadendo il sostegno a lavorare « per il bene della Nazione » .

Il Pd ancora una volta, sia pure a denti stretti, non può far altro che inchinarsi alle direttive del Colle: « Ora non ci sottraiamo a riflession­e, discuterem­o al nostro interno. Il percorso indicato dal Capo dello Stato merita tutta l’attenzione e la disponibil­ità, ma se era difficile mettere insieme 4 forze politiche che avevano fatto un percorso insieme, non sarà semplice mettere insieme forze politiche che insieme non hanno fatto e non faranno niente » , ha detto il vicesegret­ario dem Andrea Orlando. E sulla stessa linea ci sono anche buoina parte dei Cinquestel­le, a partire da Luigi Di Maio, nonostante Di Battista abbia già messo nel mirino il futuro premier. Ad aumentare la platea dei deputati a sostegno di Draghi ci sono anche gli esponenti di Azione di Carlo Calenda e PiùEuropa di Emma Bonino, così come i gruppi centristi: dai toriani all’Udc. Tutti questi partiti minori infatti avevano pubblicame­nte già detto di essere disponibil­i a sostenere un Governo per la salvezza del Paese.

Nella Lega molti, dal numero due Giorgetti al governator­e Veneto Zaia, vedono con favore un governo Draghi

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