Forza Italia sicura, Lega probabile, l’incognita Meloni
Scontata l’adesione del Pd, la fiducia dovrebbe arrivare anche dai partiti minori
Ancora fino a poco prima dell’intervento del Capo dello Stato e dell’annuncio della convocazione al Quirinale di Mario Draghi, nei due principali partiti dell’ex maggioranza, Pd e M5s, si continuava a ritenere improbabile un Governo istituzionale. Ma le parole severe e il richiamo alla responsabilità pronunciati da Sergio Mattarella non hanno lasciato indifferenti le forze politiche. Non solo i maggiori azionisti dell’governo Conte. Ma anche il centrodestra. Matteo Salvini ieri sera continuava a ripetere che « la via maestra sono le elezioni » , che il centrodestra è « compatto » e ha le « idee chiare » su cosa va fatto. Ma il leader della Lega sa bene che con l’arrivo dell’ex Governatore della Bce candidato a Palazzo Chigi, nulla sarà come prima.
Ufficialmente il centrodestra rinvia a una « valutazione » comune la scelta su come posizionarsi rispetto al nuovo esecutivo. Ma tutti sanno che moltoMa tutti sanno che molto proprob abilmente di qui a qualche ora l’ unità mantenuta contro il possibile Conte ter è destinata a infrangersi sul nome di Draghi. Silvio Berlusconi da tempo auspica quello che ha definito « il Governo dei migliori» e ieri sera a chi gli ha parlato non ha nascosto la sua« soddisfazione ». Il sostegno sostegno di Forza Italia viene da todi Forza Italia viene dato a questo punto probabilissimo. L’ex premier poi non si metterà certo di traverso con colui che - come più volte ha ricordato - ha fortemente sostenuto per l’incarico alla guida dell’istituto di Francoforte. ma anche Salvini non potrà e non vorra utilizzare con Draghi le espressioni e l’atteggiamento che è solito rivolgere ai suoi avversari politici. Anche perché non è un mistero che nella Lega, a partire dal numero due del Carroccio Giancarlo Giorgetti, ma anche del potente governatore del Veneto Luca Zaia , il sostegno a un eventuale governo Draghi non è visto affatto come una sventura. Tutt’altro. C’è chi ipotizza un’astensione del Carroccio perché sotto sotto anche Salvini alla fine non è affatto dispiaciuto da questa conclusione della crisi. Non potendo avere le elezioni ( per le ragioni ricordate da Mattarella) certo megllio Draghi del Conte ter. Ovviamente il leader della Lega mantiene il punto pubblicamente. Ancora ieri mattina ripeteva per marcare la distanza dagli azzurri: « Il governo dei migliori sostenuto dal Parlamento dei peggiori è una cosa surreale che fa rabbrividire » . Il vero timore del segretario della Lega è di dare ulteriore forza a Giorgia Meloni. La leader di Fratelli d’Italia non ha perso tempo e ha già fatto sapere che il suo partito si collocherà all’opposzione, pur ribadendo il sostegno a lavorare « per il bene della Nazione » .
Il Pd ancora una volta, sia pure a denti stretti, non può far altro che inchinarsi alle direttive del Colle: « Ora non ci sottraiamo a riflessione, discuteremo al nostro interno. Il percorso indicato dal Capo dello Stato merita tutta l’attenzione e la disponibilità, ma se era difficile mettere insieme 4 forze politiche che avevano fatto un percorso insieme, non sarà semplice mettere insieme forze politiche che insieme non hanno fatto e non faranno niente » , ha detto il vicesegretario dem Andrea Orlando. E sulla stessa linea ci sono anche buoina parte dei Cinquestelle, a partire da Luigi Di Maio, nonostante Di Battista abbia già messo nel mirino il futuro premier. Ad aumentare la platea dei deputati a sostegno di Draghi ci sono anche gli esponenti di Azione di Carlo Calenda e PiùEuropa di Emma Bonino, così come i gruppi centristi: dai toriani all’Udc. Tutti questi partiti minori infatti avevano pubblicamente già detto di essere disponibili a sostenere un Governo per la salvezza del Paese.
Nella Lega molti, dal numero due Giorgetti al governatore Veneto Zaia, vedono con favore un governo Draghi