La chimica prevede un + 4% per il 2021
Incertezza dovuta ai diversi andamenti dei settori a valle Serve sostegno alla crescita
Se prendiamo l’auto e le costruzioni allora i segnali di recupero dei livelli di attività sono palpabili. Ma se prendiamo, ad esempio, tutto il sistema moda allora si continuano a registrare segnali di sofferenza. Le prospettive della chimica italiana, termometro molto sensibile di tutta la manifattura, restano incerte, soprattutto per la molteplicità dei settori a valle e per le condizioni molto diverse in cui si trovano. Ma l’analisi dei dati di questi ultimi mesi consente di dire che la seconda ondata pandemica non ha avuto gli stessi effetti della prima e le previsioni di rimbalzo del 4% per quest’anno possono essere confermate, spiegano da Federchimica. Le 2.800 imprese che compongono il settore e che impiegano circa 112mila addetti, hanno un valore della produzione pari a 55 miliardi di euro che ne fa il terzo produttore europeo. Le esportazioni restano un pilastro fondamentale con una quota che arriva al 55%. Se nel 2020, nel complesso, il settore ha rallentato, riuscendo comunque a chiudere l’anno con una produzione in calo a una cifra, intorno al 9%, le previsioni per il 2021 sono di crescita moderata. La stima, secondo Federchimica, non può certo considerarsi soddisfacente e proprio per questo ci sono molte aspettative sul Piano di Ripresa e Resilienza che « dovrà tener conto delle sfide connesse agli ambiziosi obiettivi che la Ue sta imponendo in tema di transizione ambientale e che richiedono ingenti investimenti » . L’auspicio è che « la politica sia in grado di creare le migliori condizioni di stimolo alla crescita, specie per quei settori, come la chimica, che possono trasmettere sviluppo, innovazione e sostenibilità ambientale lungo moltissime filiere produttive » .
+ 4% LA CRESCITA ATTESA Il rimbalzo dei ricavi stimato da Federchimica per l’intero 2021 è del 4 per cento