Il Sole 24 Ore

Rocca: patto pubblico privato per le scienze della vita

L’imprendito­re e special advisor di Confindust­ria ascoltato alla Camera: « Decisivo investire in una filiera che vale il 10% del Pil e registra una crescita costante »

- Nicoletta Picchio

Una filiera che pesa per il 10% del Pil nazionale, una percentual­e destinata a crescere. Un dato: a livello globale il settore delle Life Science è uno dei pochi che registra un trend positivo costante: si stima che dal 2020 al 2026 possa produrre 1.500 miliardi di investimen­ti. L’Italia deve creare le condizioni per cogliere questa opportunit­à, partendo dai propri punti di forza. Occorre un Patto per le Life Sciences, un’alleanza pubblico- privato, basata su modalità chiare, condivise e trasparent­i che incentivi qualità, merito e quindi la capacità di risposta del sistema ai nuovi bisogni dei cittadini. E andrebbe costituita una cabina di regia per coordinare le azioni.

È l’analisi che Gianfelice Rocca, Special Advisor Life Sciences di Confindust­ria, ha presentato ieri nell'audizione alla Commission­e Affari sociali della Camera sul Piano nazionale di ripresa e resilienza. Per Rocca i contenuti del Pnrr sui temi sanitari « sono in gran parte condivisib­ili » , ma « si può fare e si deve fare sempre di più » . E serve il contributo di tutti, per tradurre le parole in azioni. Confindust­ria, ha detto Rocca, è sempre a disposizio­ne: « Pubblico e privato hanno una missione comune, trasformar­e i costi in investimen­ti capaci di migliorare l'efficienza e produrre ritorni sociali » .

Proprio per l ' i mportanza del settore, Confindust­ria ha rilanciato i l Gruppo Tecnico Scienze della Vita, affidandon­e l a presidenza a Rocca, in qualità di Special Advisor Live Sciences: « un incarico ex novo – ha sottolinea­to ai deputati – per rafforzare i l presidio di questo fondamenta­le ecosistema » . Il Gruppo i nclude comparti industrial­i e istituzio

Andrebbe costituita una cabina di regia per coordinare le azioni. E trasformar­e i costi in investimen­ti.

nali differenti ma strettamen­te interconne­ssi, tra cui l'ospedalità privata, l e cure domiciliar­i, l a ricerca biomedica, il farmaceuti­co, i l settore dei dispositiv­i medici, che i nclude i l campo della digital health.

Il Gruppo, come ha detto Rocca, ha messo a punto di recente un position paper intitolato “La prosperità dell'Italia passa dal settore salute”, un contributo per avviare un confronto sulle riforme e sugli i nvestiment­i che si dovranno realizzare da qui ai prossimi anni.

« Le energie private rappresent­ano un asset al servizio dell a collettivi­tà » , ha detto Rocca. Un aspetto che si è evidenziat­o nella pandemia, dove gli ospedali privati e l e i ndustrie hanno c o l l a b o r a t o . I n o l t r e , g r a z i e al l ' i nnovazione e al t r asferiasfe­ri - mento tecnologic­o, ha continuato Rocca, si generano nuove opportunit­à i mprenditor­iali che a l oro volta creano posti di l avoro ad alto valore aggiunto che hanno grande impatto sulla compet i t i vità del paese.

Sui contenuti del Piano, Rocca ha presentato alcune consideraz­ioni: la scelta dei modelli per conseguire a livello territoria­le gli standard nazionali indicati nel Pnrr « deve essere lasciata alle autonomie regionali » .

L'attuale sistema di governance e finanziame­nto, che combina tetti sulle singole voci di spesa ha creato una tempesta perfetta di autonomia sfiduciate » in cui la responsabi­lità si perde nei meandri della burocrazia, peggiorand­o l'efficienza. Il Piano prevede 18 miliardi di investimen­ti sanitari entro il 2026: sarebbe auspicabil­e un approccio basato sulla misurazion­e dei risultati degli investimen­ti sia in termini di costi giornalier­i che di eventuali guadagni di efficienza. Occorre poi ridurre i l fenomeno della mobilità sanitaria.

Sul versante dell’education, gli investimen­ti in ammodernam­ento e digitalizz­azione previsti dal Piano rendono necessario un ripensamen­to della formazione di medici e i nfermieri. I noltre l'obiettivo della digitalizz­azione in sanità deve essere finalizzat­o all'umanizzazi­one delle cure, occorre un riempiment­o automatico delle informazio­ni nei referti elettronic­i, per offrire più tempo all'assistenza dei pazienti.

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In audizione. Gianfelice Rocca, Special Advisor Life Sciences di Confindust­ria

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