Il Sole 24 Ore

Sì alla bad bank, ma regole Ue troppo rigide

- Giovanni Sabatini Direttore generale Abi

Caro Direttore, l ’ articolo di Marcell o Minenna pubblicato domenica sul suo giornale per l ’ i mportanza del t ema t rattato merita alcuni approfondi­menti. L’articolo nel commentare l ’ andamento del credito i n relazione alle politiche monetarie adottate dalla banca centrale europea i ndica, t ra l e determinan­ti della rallentata t rasmission­e delle politiche monetarie all ’ economia, una “elevata caut ela delle banche a f ronte del rischio di deterioram­ento della qualità del portafogli­o prestiti”. Conclude quindi sull’opportunit­à di i nterventi a l i vello sovranazio­nale per risolvere i l problema di un accumulo di crediti deteriorat­i ( NPL) quale ad esempio l a creazione di una “bad bank europea” o “asset management company – AMC” ( nel l i nguaggio del Piano di Azione per gestire gli NPL recentemen­te l anciato dalla Commission­e Europea). Condividen­do i n pieno l a proposta, anche solo nella f orma di una “rete” europea di AMC nazionali, gli andamenti osservati nelle grandezze creditizie t rovano spiegazion­e i n ulteriori elementi. Dal l ato della domanda, i l persistere di ril evanti condizioni di i ncertezza, sia per quanto riguarda l ’ estensione e l a durata della pandemia e delle conseguent­i misure restrittiv­e sulle l i bertà personali ed economiche, sia per quanto riguarda l e variabili geopolitic­he e macroecono­miche, f rena gli i nvestiment­i e i consumi delle f amiglie come evidenziat­o dall’enorme crescita dei depositi non solo delle f amiglie ma anche e soprattutt­o delle i mprese.

Dal l ato dell’offerta persiste un disallinea­mento di i ndirizzo tra l e politiche monetarie, di bilancio e regolament­ari. Sebbene nella prima fase dell ’ emergenza pandemica l e autorità regolament­ari e di vigilanza europee abbiano utilizzato i margini di flessibil i tà a l oro disposizio­ne, l ’ i mpostazion­e della politica regolament­are e di vigilanza europea rimane quella usata durante l a grande crisi finanziari­a basata su rigide e automatich­e misure di contenimen­to del rischio di credito e di i ncremento dei coefficien­ti patrimonia­li. Anche l a flessibili­tà concessa sull’utilizzo dei buffer di capitale ha avuto e ha l i mitata efficacia, i n quanto l a sua temporanei­tà ( fino al 2022) e l a conseguent­e prospettiv­a della ricostituz­ione dei l i velli di nel medio periodo, senza crescita non può esservi neppure stabilità. Valga solo ricordare che l a Commission­e europea sta procedendo a i mplementar­e i l pacchetto di misure noto come Basilea 3+ previsto dagli accordi di Basilea nonostante questo comporterà ulteriori rilevanti assorbimen­ti di capitale per l e banche europee.

L’ultimo elemento, connesso al precedente, riguarda la complessit­à e minuziosit­à del quadro normativo di primo e secondo livello che regola l’attività delle banche e che oggi rende pressoché impossibil­e valutare gli effetti anche negativi delle interrelaz­ioni tra i diversi provvedime­nti facendo perdere la necessaria visione di insieme tra utilizzo degli strumenti disponibil­i e obiettivi perseguiti. Un esempio è dato dalla incoerenza tra il piano di azione per gestire gli NPL che vede come asse portante misure per lo sviluppo ulteriore del mercato secondario degli NPL e la bozza di direttiva sugli operatori del mercato degli NPL ( credit servicer) che invece introduce una serie di forti limitazion­i e vincoli all’attività di tali operatori. Inoltre, la minuziosit­à e onnicompre­nsività delle norme di primo livello ( direttive e regolament­i) rende sempre più difficile il loro tempestivo adeguament­o alle mutate condizioni di scenario e riduce e talvolta azzera i margini di flessibili­tà dei supervisor­i nella applicazio­ne delle norme.

Sicurament­e occorre una i niziativa regolament­are a l i vello europeo, come suggerit o da Minenna, che abbia un respiro più ampio, che sottoponga a una valutazion­e approfondi­ta t utto i l si stema normativo f i no ad oggi i mplementat­o, ne esamini complessi vamente l a coerenza e l e i nterconnes­sioni e analizzi gli i mpatti sull’economia al f i ne di definire un nuovo equilibrio t ra stabilità e crescita, coerente con i l contesto postpandem­ia.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy