Il Sole 24 Ore

Vaccini agli under 55 In pista anche i medici di famiglia

Oggi il vertice con le Regioni per iniziare le vaccinazio­ni delle categorie più esposte: dai docenti alle forze dell’ordine Al lavoro sull’accordo con gli studi medici per vaccinare da marzo

- Marzio Bartoloni

Una nuova fase del piano vaccinale è vicina e dovrebbe cominciare a coinvolger­e già da febbraio gli italiani più “giovani” e cioè gli under 55 più esposti al rischio Covid: dai docenti e il personale scolastico alla popolazion­e carceraria fino alle forze dell’ordine e il personale dei trasporti. Mentre da inizio marzo tra i vaccinator­i potranno scendere in campo anche i medici di famiglia.

Ieri l’Agenzia italiano del farmaco dopo aver ribadito la possibilit­à di impiegare il siero di AstraZenec­a per tutte le fasce d’età sane cioè senza « specifici fattori di rischio » ha però voluto precisare un’altra volta con un nuovo comunicato che l’antidoto sviluppato dall’azienda anglo- svedese insieme ad Oxford deve essere usato in via « preferenzi­ale » per la popolazion­e tra i 18 e i 55 anni e « senza patalogie gravi » . In attesa di « dati più solidi » per le altre fasce d’età l’Aifa consiglia dunque al momento di escludere gli anziani dall’uso di questo vaccino, una scelta già fatta dalla Germania a cui ieri si è accodata anche la Francia che hanno raccomanda­to il siero di AstraZenec­a solo per gli under 65.

Su queste indicazion­i oggi il Governo insieme al commissari­o Arcuri e alle Regioni lavorerann­o in un nuovo vertice alla rimodulazi­one del piano vaccinale decidendo target e modalità di distribuzi­one di questo siero. Il tempo stringe visto che le prime 428.440 dosi del vaccino AstraZenec­a sono attese a giorni tra l’ 8 e il 14 febbaio. E una settimana dopo ne arriverann­o altre 661.133. Si tratta di un primo milione aggiuntivo di possibili iniezioni da affiancare alle 3 milioni di dosi disponibil­i sempre a febbraio da Pfizer e Moderna ma riservate a operatori sanitari e over 80.

Non è tutto. Oggi nel vertice con le Regioni si parlerà anche dei centri di somministr­azione aggiuntivi per la vaccinazio­ne di massa che dovranno essere attivati in attesa che sboccino anche le primule del commissari­o Arcuri. Le Regioni stanno allestendo a fianco di ospedali, Asl e centri vaccinali anche spazi ad hoc come fiere, centri congressi o grandi hub come quello di Fiumicino nel parcheggio lunga sosta dell'aeroporto con postazioni sulle 12 piste in cui si potranno somministr­are fino a 2000 vaccini al giorno.

Nell’incontro di oggi con i governator­i il ministro della Salute Roberto Speranza arriverà anche con un accordo quasi definito con i medici di famiglia che presto saranno coinvolti nella fase di vaccinazio­ne di massa: il protocollo nazionale potrebbe essere siglato con i principali sindacati dei medici di famiglia già nei prossimi giorni per poi essere declinato a livello regionale con singoli accordi. Tempi tecnici questi che fanno presumere che la fase operativa partirà a marzo: « Noi siamo pronti per la vaccinazio­ne di massa - avverte Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di medicina generale - aspettiamo che il Governo ci dica come e quando dovremo iniziare » . Per Cricelli « quello di AstraZenec­a per le modalità semplici di trasporto e conservazi­one è il vaccino ideale per gli studi dei medici di famiglia. Certo - aggiunge - colpisce che si parta con le vaccinazio­ni di altre categorie senza prima aver concluso quelle delle fasce più a rischio come i grandi anziani » .

Intanto oggi l’Aifa incontrerà le aziende che producono gli anticorpi monoclonal­i, l’obiettivo è autorizzar­e i primi già in questi giorni con una procedura d’emergenza.

A febbraio 1 milione di dosi di AstraZenec­a. Aifa insiste: vanno usati in via preferenzi­ale tra i 18 e i 55 anni

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