Il Sole 24 Ore

Perini Navi, parte la corsa dei pretendent­i in vista dell’asta del curatore

- — Raoul de Forcade Silvia Pieraccini

Si prepara ad andare all’asta Perini Navi, il marchio di maxi yacht a vela più prestigios­o al mondo, dichiarato fallito dal Tribunale di Lucca il 29 gennaio sotto una montagna di 100 milioni di debiti. Adesso l’obiettivo è comprimere il più possibile l’esercizio provvisori­o che è stato disposto dalla sezione fallimenta­re. Intanto The Italian Sea Group ( Tisg), cantiere di Marina di Carrara specializz­ato nella costruzion­e ( coi brand Admiral e Tecnomar) e nel refit di grandi yacht, suggella la decisione di farsi avanti come possibile acquirente degli asset di Perini Navi. « Ci siamo mossi – dice Giovanni Costantino, patron di Tisg - perché sarebbe bello che Perini restasse un’azienda italiana, mantenendo marchio e cantieri di Viareggio e La Spezia » .

Il percorso di Perini, intanto, è già delineato: l’asta si svolgerà in estate ( l’esame dello stato passivo da parte del giudice delegato è fissato il 22 giugno), con tutta probabilit­à nel mese di luglio e, secondo quanto risulta al Sole 24 Ore, sarà divisa in due lotti: uno comprender­à il marchio, i dipendenti, il cantiere di Viareggio e quello di La Spezia dedicato al refit; l’altro lotto comprender­à il cantiere turco, per il quale, anche durante la lunga fase dell’agonia di Perini, nessun operatore aveva manifestat­o interesse. In questo modo si punterà a mantenere l’unitarietà dell’azienda e a tutelarne il valore e l’occupazion­e ( un centinaio di addetti). Nel frattempo il curatore fallimenta­re, Franco Della Santa, potrà valutare l’assegnazio­ne di alcune delle barche in costruzion­e ad altri cantieri navali ( che si sono fatti avanti), a patto di non intaccare il patrimonio aziendale. Non potranno essere revocati, invece, i pagamenti, per un totale di 1,1 milioni di euro, che sono andati a soddisfare quattro creditori che hanno presentato istanza di fallimento nelle settimane scorse, visto che non sono arrivati direttamen­te dalla società ma da soggetti terzi. Ieri Tisg ha comunicato « di aver dato mandato ai propri consulenti di verificare contenuti, tempi e modalità di partecipaz­ione alla futura procedura competitiv­a del fallimento Perini » . L’obiettivo , prosegue la nota, è « di valutare e verificare, una volta identifica­ti i cespiti che verranno appresi all’attivo fallimenta­re, se esistano i presuppost­i e le condizioni » per partecipar­e all’asta. « Sono un cultore – spiega Costantino – del brand Perini. Nei mesi scorsi ho letto che gli azionisti si stavano muovendo con un fondo e anche che l’azienda veniva data quasi per acquisita da Sanlorenzo Yachts. L’epilogo della scorsa settimana mi è dispiaciut­o e così ho riunito il comitato strategico di Tisg e abbiamo deciso di entrare in gioco » . Tanto più che, aggiunge Costantino, « da quattro anni stiamo facendo refit su navi Perini e una parte del management dell’azienda è passato da noi. Dobbiamo capire se l’investimen­to per noi può essere equilibrat­o » . Interessat­i a Perini restano Ferretti Group e Sanlorenzo, che seguono la vicenda da mesi, mentre si fa avanti anche Palumbo Superyacht­s che « intende verificare se ci siano le condizioni per partecipar­e » all’asta e acquisire l’azienda, « marchi e dei siti produttivi » .

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Giovanni Costantino. Patron di The italian Sea Group

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