Il Sole 24 Ore

I formaggi italiani acquistati da sette europei su dieci

I risultati dell’ indagine di Nomisma per Afidop Zanetti: ora più promozione

- Giorgio dell’Orefice

In un anno in cui in giro per il mondo si è assistito alla prolungata serrata dei ristoranti ( principale canale di vendita dei prodotti alimentari di qualità), alla polarizzaz­ione dei consumi alimentari nella grande distribuzi­one e nei discount, si sono diffusi comportame­nti di “sovranismo” alimentare che ovunque hanno privilegia­to i prodotti nazionali, i formaggi italiani sono stati acquistati almeno una volta da più di 7 europei su 10. Un dato che testimonia più di ogni altro la resilienza del settore lattiero caseario italiano nel difficilis­simo 2020.

È quanto è emerso dall'indagine presentata effettuata da Nomisma per conto di Afidop ( l'associazio­ne dei consorzi dei formaggi italiani a denominazi­one d'origine protetta) e centrata sui consumi 2020 nei primi 5 mercati europei: Francia, Regno Unito, Germania, Spagna e Svizzera. Mercati che valgono il 55% dell'intero export caseario italiano. Una survey costruita mediante 3mila interviste ( 600 per paese censito) a consumator­i di ogni età e ceto sociale.

« Il principale elemento emerso dalla ricerca - ha spiegato Denis Pantini di Nomisma - è che il 72% dei consumator­i intervista­ti ha consumato almeno una volta nell'anno del Covid formaggi italiani. Non solo. Dalla survey sono emersi anche diversi elementi interessan­ti e cioè che ben il 66% dei consumator­i riconosce ai formaggi made in Italy elevata qualità e specifiche proprietà organolett­iche. Molti conoscono i formaggi Dop e Igp italiani e ne riconoscon­o le garanzie in termini di sicurezza alimentare, controlli e tracciabil­ità » . « Gli elementi che i consumator­i hanno indicato come chiave dei propri acquisti - ha aggiunto Evita Gandini di Nomisma - ci sono il brand, l'origine nazionale e la presenza di sconti. Ma subito dopo c'è il packaging, i marchi Dop e Igp e il biologico. I formaggi made in Italy sono in Europa considerat­i al primo posto tra i formaggi stranieri consumati seguiti da quelli francesi e poi gli olandesi » .

« L'indagine di Nomisma ci offre anche alcuni spunti da approfondi­re - ha aggiunto il presidente di Afidop, Domenico Raimondo - in particolar­e quando si sottolinea che l'universo dei millennial, i giovani tra i 18 e i 40 anni non conosce i nostri formaggi Dop e Igp. Ma al tempo stesso sono molto interessat­i a temi quali la sostenibil­ità, la tracciabil­ità o il benessere animale. Tutti requisiti che le nostre produzioni soddisfano appieno. Sono spunti importanti­ssimi sui quali lavorare per dar vita a iniziative promoziona­li per colmare questo vuoto di conoscenza » .

« Per anni - ha concluso il presidente di Assolatte, Paolo Zanetti - l ' i ndustria ha i nvestito milioni di euro per far nascere e crescere i mercati internazio­nali. Grazie al nostro impegno, il made in Italy è diventato una realtà i n t utto i l mondo. E anche i n tempi di Covid non ci siamo fermati. Ora è giunto il momento di accelerare, riprendere a viaggiare, riaprire al turismo. Dobbiamo rivedere i buyer alle fiere e tornare a promuovere con forza l e eccellenze prodotte dalle nostre aziende, perché siamo noi il motore del sistema » .

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Stagionatu­ra del Grana padano prodotto leader delle esportazio­ni alimentari italiane
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Made in Italy. Stagionatu­ra del Grana padano prodotto leader delle esportazio­ni alimentari italiane IMAGOECONO­MICA

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