Alimentare, tlc, sport: 20 dossier subito sul tavolo dei private equity
Prosegue il fermento tra i fondi: il settore hi tech preferito con Lutech e Eolo L’alimentare vede diversi deal: da Kioene a Rolli Nel calcio l’Inter e i diritti tv
Venti dossier per il private equity nell’inizio d’anno. Le fusioni e acquisizioni in Italia sono sostenute dagli operatori finanziari che stanno mostrando grande resilienza. Sono così in corso d’opera o stanno per partire una serie di operazioni che potrebbero, se non ci saranno ulteriori scenari negativi per il Covid, concretizzare un primo trimestre dell’anno interessante per il settore. Tra le transazioni spiccano diversi comparti: nelle Tlc c’è in partenza il processo su Eolo, dove azionisti sono la holding Cometa e il fondo Searchlight.
Nel settore tecnologico almeno 6 le operazioni: sulla Lutech ( attiva nei servizi It e controllata da One Equity), su Covisian ( leader nei servizi di business process outsourcing controllato da Aksia) su Elmec ( posseduto dalla famiglia Ballerio e attivo nei servizi It), su Altanova ( prodotti per infrastrutture elettriche controllato da Itago), su Bip ( controllata di Apax Europe nella consulenza tecnologica e strategica) e infine il mega deal su Cedacri ( 1,6 miliardi) dove è in uscita il fondo Fsi.
L’alimentare spicca invece con tre processi: quello su Tonazzo Kioene ( burger vegetali) dove sarebbero alle battute finali per una minoranza i fondi Chequers e Towerbrook, quello su Femar Vini e infine sul gruppo Rolli Alimentari, controllata dell’omonima famiglia. In quest’ultimo caso sta partendo un processo gestito da Lazard. Nella diagnostica è invece in corso la ricerca di un partner per Bianalisi ( centri posseduti dalla famiglia Caslini).
Nel settore industriale sono 3 i processi: su Inglass ( sistemi a canale caldo per lo stampaggio di materiale plastico, azienda posseduta dalla famiglia Bazzo), su Polynt Reichold ( controllata chimica di Investindustrial) e su Amb Packaging, controllata dalla famiglia Marin e partecipata da Friulia. Nello sport ci sono i possibili deal sull’Inter e sulla Serie A. Infine, altre operazioni completano la lista: ReLife ( gestione rifiuti), Gsa ( servizi antincendio), Cosmelux ( packaging) e l’Università Niccolò Cusano.
« Il secondo semestre 2020 - dice Emanuela Pettenò, partner di Pwc Italia - è stato caratterizzato da una ripresa di attività M& A a livello globale che ha permesso di recuperare il calo del primo semestre e chiudere con - 3% a volumi e - 9% a valore rispetto al 2019. In Italia le operazioni nel 2020 sono state in calo del 22% a volumi, ma in rialzo del 59% a valore ( 70 miliardi di dollari) rispetto al 2019, grazie ai mega deal annunciati. Nel 2021 la digital transformation e l'attenzione agli aspetti Esg, applicati ad una molteplicità di settori, saranno fattori chiave per le attività M& A » .
« Nel 2021 il mercato - indica Marco Daviddi, mediterranean leader dell’area strategy and transactions di EY - sarà caratterizzato da spinte contrapposte, tra acquirenti e venditori, con molti punti interrogativi sulla solidità della pipeline di nuove operazioni. L’effetto combinato di riduzione di ricavi e di crescente indebitamento pone il tema della solidità patrimoniale delle imprese già caratterizzate da dimensione contenuta e limitata disponibilità di capitale. I fondi potranno avere un ruolo determinante se saranno in grado di strutturare operazioni più complesse rispetto al passato » .
In « stand- by » alcuni processi iniziati nel 2020: Itelyum ( attiva nella gestione dei rifiuti industriali controllata di Stirling Square) Deltatre ( statistiche per eventi sportivi posseduta da Bruin Sports), Sweden & Martina ( produttore di prodotti per il mondo odontoiatrico di proprietà della famiglia Martina) e Selle Royal ( produttore di accessori per ciclismo che fa capo alla famiglia Bigolin). Diversi poi i dossier che potrebbero maturare: Arcaplanet ( catena di negozi per animali domestici controllata di Permira acquistata nel 2016), Irca ( società del dolciario posseduta da Carlyle da più di 3 anni) e infine Lima Corporate ( attiva nelle protesi e controllata dal fondo scandinavo Eqt dal 2016) per la quale è già stato affidato un mandato a Morgan Stanley e Credit Suisse.