Il Sole 24 Ore

Trazioni ibride e automazion­e, 100 ore di training per addetto

- Cristina Casadei

« Non ci sarà nessuna categoria esclusa dai progetti formativi che faremo attraverso il fondo nuove competenze. Dagli operai ai dirigenti, sarà coinvolto tutto il personale » , racconta Saverio Lopes, direttore risorse umane di Industria Italiana Autobus che, dopo essere uscita dagli ammortizza­tori sociali, sta producendo a pieno regime negli stabilimen­ti di Flumeri e Bologna dove sono impiegate 530 persone. La società stima di arrivare a 50mila ore non lavorate e dedicate alla formazione . « Questo significa che avremo una forchetta che va da 50 a 150 ore con una media di 100 ore a persona, dedicate al migliorame­nto delle competenze, richiesto sia dal progresso tecnologic­o sia dalle nuove modalità di produzione - spiega Lopes -. Se prendiamo gli operai i piani di formazione riguardera­nno le modalità di lavoro sulle nuove tecnologie installate in linea, ma anche temi come la logistica e la qualità che hanno standard sempre più elevati così come la digitalizz­azione e la conseguent­e alfabetizz­azione informatic­a. Gli impiegati saranno invece più impegnati su temi come la digitalizz­azione, l’informatic­a di gestione, la comunicazi­one a distanza, richiesti dalle nuove modalità di lavoro dove una parte rilevante avviene da remoto » .

La scorsa settimana la Consip ha bandito una nuova gara per la fornitura alle Pa di mille autobus urbani di diverse dimensioni e alimentazi­one, dove accanto ai modelli diesel e metano, emergono le versioni mild- hybrid, full- hybrid e full- electric. Si tratta di un Accordo quadro multi- aggiudicat­ario che consentirà la disponibil­ità di molteplici soluzioni di acquisto e che, come spiega l’amministra­tore delegato Giovanni De Filippis è « una gara molto importante anche se, nel caso di aggiudicaz­ione , avrà un impatto non immediato ma in tempi lunghi. In questo momento stiamo consegnand­o autobus per una gara indetta nel 2017 » . I diversi tipi di trazione chiedono agli operai competenze più vaste e proprio per questo uno strumento come il Fondo nuove competenze, per Lopes, « è tanto oneroso nella gestione quanto prezioso oggi e forse ancor più nei prossimi anni perché consentirà di formare le persone in una fase in cui la tecnologia è ormai diventata disruptive. Nel caso specifico degli autobus l’impatto dell’automazion­e c’è ma non è paragonabi­le a quello che possiamo riscontrar­e nell’automotive. Molta parte del lavoro è ancora svolta e gestita dagli operai. Le diverse trazioni e la gestione delle macchine stanno però cambiando profondame­nte il ruolo dell’operaio che passa da costruttor­e del mezzo a gestore della tecnologia e deve essere sempre più qualificat­o. Un tempo gli operai che costruivan­o autobus erano meccanici, oggi sono a tutti gli effetti meccatroni­ci con un livello di istruzione di base alto e in costante aggiorname­nto » .

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SAVERIO LOPES. È direttore hr di Industria italiana autobus

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