Acquario di Genova nel radar della francese Looping
Il settore si trova di fronte a un consolidamento, anche a causa dell’effetto Covid
Grandi manovre nel settore dei parchi di divertimento e dei parchi tematici, colpito pesantemente dal Covid, che ha influito sui giri d’affari e sulle finanze di molti gruppi. È probabile che nei prossimi mesi inizi un processo di consolidamento dove le aziende di maggiori dimensioni potrebbero provare a acquisire o fondersi con altri gruppi.
Uno dei giganti europei del settore è la francese Looping Group, che possiede 16 parchi nel Vecchio Continente ( in 7 Paesi tra cui Francia, Regno Unito, Olanda, Svizzera, Germania, Spagna e Portogallo) in 4 attività differenti: acquari, parchi faunistici, parchi d’attrazione e parchi acquatici. Looping Group è controllata dal management e dal fondo sovrano Mubadala, che nel 2019 è subentrato al private equity Ergon Capital.
Il gigante transalpino dell’entertainment da diverso tempo sta provando ad entrare in forze in Italia e starebbe dunque visionando diversi dossier. Uno di questi, secondo le indiscrezioni, sarebbe l’Acquario di Genova, che fa capo al gruppo Costa Edutaiment, società che ha come azionista la famiglia Costa e partecipata dal fondo Usa Oaktree. L’azienda, dove Beppe Costa è presidente e amministratore delegato, ha evidenziato nell’anno del Covid un calo di quasi 10 milioni di euro del giro d’affari con 700 mila visitatori in meno. Prima della pandemia l’azienda aveva un fatturato di circa 60 milioni e un Ebitda di 10 milioni.
Se si guarda il settore, a soffrire di più, nell’anno del Covid, sono state le strutture dove a fronte del calo dei ricavi, non c’è stato un altrettanto netto taglio dei costi: come appunto gli zoo e gli acquari.
Ma in Italia è tutto il mercato dei parchi tematici che sembra vicino a un riassetto. Giganti come Looping ma anche Merlin Entertainments, che possiede Gardaland, e i fondi di private equity sono alla finestra per cogliere opportunità. In alcuni casi c’è stato bisogno di un salvataggio. Alla fine dello scorso anno il fondo Magnetar Capital ha ricapitalizzato Zoom Immersive Experience, società cui fa capo il bioparco immersivo Zoom di Cumiana ( Torino), entrato definitivamente i n crisi con i l primo lockdown. L’operazione è stata condotta nell’ambito di un piano di risanamento ex articolo 67 della legge fallimentare, che ha messo fine alla procedura di concordato. Ma non è tutto: il private equity londinese Zetland Capital ha trattato per il salvataggio del gruppo Mare Nostrum Romae, che è impegnata nella realizzazione dell’Acquario di Roma Sea Life.
Ma anche altri parchi sono sotto osservazione e hanno avuto approcci da parte dei fondi. È il caso del Parco Faunistico Le Cornelle, vicino Bergamo, che fa capo alla famiglia Benedetti. E, sempre nella stessa area geografica, del parco di divertimenti di Leolandia, che è partecipato dalla holding di partecipazioni Thorus.