UniCredit, Mustier lascia con perdite per 2,8 miliardi
Perdita oltre le attese dopo rettifiche su crediti da 5 miliardi causa pandemia Il Ceo uscente: «Orcel porta esperienza e risultati» Ranieri de Marchis reggente
L’ultimo bilancio di UniCredit firmato dal Ceo uscente Jean Pierre Mustier si chiude con una perdita netta di 2,78 miliardi dopo rettifiche su crediti da 5 miliardi legate alla pandemia e altre svalutazioni. Un rosso superiore ai 2,3 miliardi stimati dagli analisti ma che non impedisce alla banca di proporre una distribuzione ordinaria e straordinaria di capitale per 1,1 miliardi, di cui 800 milioni in buyback di azioni proprie e dividendi in contanti per 300 milioni.
Doveva essere solo il giorno dell’annuncio del cambio della guardia al vertice, quello di ieri per UniCredit, con la nomina del “traghettatore” Ranieri de Marchis al ruolo di direttore generale fino all’arrivo di Andrea Orcel fissato dopo l’assemblea di aprile. Invece ieri la banca del tutto a sorpresa è corsa ai ripari di fronte a un’anomala fuga di notizie dopo la riunione del board, e ha dovuto comunicare i conti in serata anticipando così la pubblicazione che era fissata per stamattina, prima dell’apertura dei mercati. Una manovra d’emergenza (e imbarazzante per un gruppo quotato, peraltro della stazza di UniCredit) che segnala come la banca sia in una fase di delicata transizione.
Nel comunicato diffuso dall’istituto, Mustier ha voluto dare il benvenuto al successore Orcel. «Andrea ha detto il ceo uscente - porta al gruppo un patrimonio di esperienza e una straordinaria serie di risultati nella finanza internazionale. Ha tutti i numeri per guidare UniCredit nella prossima tappa del suo percorso».
Tornando ai conti, la banca nel quarto trimestre ha scontato soprattutto un evento imprevisto come l’integrale svalutazione dell’avviamento per 878 milioni allocato alla divisione Corporate & Investment Banking. La svalutazione non avuto impatti sul capitale regolamentare della banca - che mantiene un Cet 1 ratio del 15,08% - ma di fatto ha ampliato il rosso, su cui già pesavano gli oneri di ristrutturazione e l’uscita dalla Turchia.
Mustier ha voluto sottolineare il risultato a livello di utile netto sottostante (1,3 miliardi), che «è stato straordinario, considerando l’impatto del Covid19». Così come l’attenzione sulla qualità degli attivi: la banca conferma il completo azzeramento del portafoglio Non Core per il 2021, con cessioni per 3,4 miliardi nell’anno in corso, mentre l’Npe ratio è attorno al 4,8%, considerati i nuovi criteri di classificazione di default. Non a caso il manager parla di «un bilancio solidissimo, una cultura del rischio e dei costi profondamente integrata». E su queste basi conferma il target di utile netto sottostante di oltre 3 miliardi per il 2021 e prevede la distribuzione straordinaria di capitale pari a 652 milioni, interamente sotto forma di riacquisti di azioni proprie.
Di ben altro valore tuttavia è l’eredità lasciata dal banchiere francese sotto il profilo commerciale. Nel 2020 i ricavi sono diminuiti del 9% rispetto al 2019, a 17,1 miliardi, con una flessione in tutte le voci di ricavo, tra cui un calo del margine di interesse (-6,3%), delle commissioni (-5,2%) e dell’attività di intermediazione (-15,4%). Numeri che segnalano come il gruppo abbia fatto fatica, pur in un anno complicato come quello appena trascorso, a generare introiti. È su questo tema che l’entrante Orcel dovrà confrontarsi inevitabilmente, anche rimettendo mano all’intera strategia di gruppo. «Il nuovo a.d. e il cda rivedranno la strategia e la comunicheranno al mercato nei tempi adeguati», ha ammesso ieri in conference call il Cfo Stefano Porro.
Certo è che da qua al 15 aprile, data dell’assemblea, le leve gestionali saranno invece affidate come previsto a Ranieri de Marchis, che da oggi è il nuovo direttore generale, complice l’uscita odierna e anticipata di Mustier. Per decisione del board, a de Marchis sono state trasferite tutte le deleghe fino ad oggi attribuite al ceo. Il manager - che tra i diversi ruolo ricopre quello di presidente di UniCredit Services, vice Presidente del supervisory board di Bank Austria e vice presidente del cda del Fitd - manterrà anche l’incarico di co-Coo del gruppo, che al momento ricopre.