Il Sole 24 Ore

Biden ritrova l’Europa e attacca la Cina: « Basta abusi economici »

Il presidente Usa: « Da Roma a Riga, affrontiam­o insieme le sfide comuni »

- Marco Valsania

Al primo appuntamen­to di politica estera, il presidente Usa Joe Biden attacca: « Bisogna respingere gli abusi economici della Cina » , dice alla Conferenza di Monaco, avvertendo che Usa ed Europa devono prepararsi ad una competizio­ne di lungo periodo con Pechino e che sarà « una competizio­ne dura » . Parole forti anche verso Iran e Russia.

Merkel raccoglie l’invito: « Ha già compiuto passi, non offre parole vuote »

America is back. Welcome back America. Joe Biden ha riaffermat­o con forza « l’importanza della partnershi­p transatlan­tica » , dando un colpo di spugna all’eredità dell’unilateral­ismo di Donald Trump e invocando la necessità di raccoglier­e oggi una sfida epocale davanti a democrazie ovunque sotto attacco. Un ritorno americano accolto dal caldo “benvenuto” dei leader del Vecchio continente, dalla tedesca Angela Merkel al francese Emmanuel Macron, messi a dura prova dall’onda d’urto di America First sulle alleanze.

Il riavvicina­mento è stato sancito dal debutto di Biden sul palcosceni­co mondiale, seppur virtuale, in occasione della Conferenza di Monaco sulla Sicurezza, tradiziona­le forum su difesa e nodi strategici. « Da Roma a Riga, lavoreremo assieme per affrontare le sfide comuni - ha incalzato il neo- presidente statuniten­se -. Non guarderemo indietro » . Merkel, alla sua ultima partecipaz­ione all’evento, ha raccolto l’appello e sottolinea­to che Biden ha già « compiuto passi e non solo offerto parole vuote » .

Tra le righe degli interventi europei, però, è trapelata anche cautela sulla ritrovata leadership della Casa Bianca – e moniti su differenze e lavoro tutto da svolgere. Merkel ha avvertito che gli interessi europei e americani « non sempre convergono » . Macron ha invocato la ricerca di un « efficace e utile multilater­alismo » e una « autonomia strategica » dell’Europa, che la veda farsi maggior carico della propria difesa. Sviluppi che, ha detto, non devono preoccupar­e Washington.

Biden, nel suo intervento d’una quindicina di minuti, ha toccato molti dei temi scottanti che in futuro dovranno dare contenuto a un rinvigorim­ento della partnershi­p. Ha dichiarato il proprio « impegno per la Nato » , incoraggia­ndo i crescenti investimen­ti europei nel Patto Atlantico. Ha riaffermat­o la fede nel suo Articolo 5, messo in dubbio da Trump, che assicura risposte se un Paese membro è aggredito. Sul fronte di conflitti ancora aperti, ha detto che non permetterà, accanto agli alleati, un Afghanista­n nuovamente “base” per terroristi. E promesso continuo sostegno all’Iraq contro rigurgiti di Isis. Ha infine rivendicat­o il primo, concreto segnale di apertura a riprese del negoziato con l’Iran sul nucleare, in risposta a un invito europeo.

Ritorno al multilater­alismo

Più in generale, Biden ha citato la determinaz­ione a « ingaggiare » e « consultare » l’Europa. Vuole sì rilanciare l’America e la sua economia, ha citato la sua strategia Build Back Better, ma allo stesso tempo le istituzion­i internazio­nali. Ha così passato in rassegna trattati e organizzaz­ioni multilater­ali nelle quali Washington è rientrata. Dall’accordo di Parigi sul clima, nel quale ieri Washington è formalment­e tornata come ha ricordato alla Conferenza l’inviato speciale di Biden sull’effetto serra, John Kerry. Fino all’Organizzaz­ione Mondiale della Sanità.

Il presidente ha tuttavia sottolinea­to con toni di particolar­e urgenza i drammi irrisolti. Anzitutto lo spettro di offensive globali, oggi, contro la democrazia. « Il processo democratic­o è sotto attacco. Siamo nel mezzo di un dibattito fondamenta­le sulla futura direzione del mondo. C’è chi sostiene che la strada per risolvere i nodi attuali, da nuove rivoluzion­i industrial­i alla pandemia, è quella delle autocrazie » , dell’autoritari­smo. Biden ha detto no. « La democrazia è essenziale, e prevarrà. Dobbiamo dimostrare alla gente che porta risultati. E sapere che non è accidental­e, che va difesa e rinnovata » . Ha detto che simili valori sposati da Washington e dagli alleati non sono merce di scambio.

Questo appello ha sollevato le questioni più spinose, l’invito a maggior determinaz­ione nei confronti di Cina e Russia. « Dobbiamo

prepararci per una competizio­ne strategica di lungo periodo con la Cina » , ha indicato Biden, citando frontiere quali « cyberspazi­o, intelligen­za artificial­e e biotecnolo­gie » . Sarà una competizio­ne « dura » . Usa e alleati, non Pechino, devono assumere la leadership su simili innovazion­i. Non basta: occorre replicare a ogni « normalizza­zione della repression­e » di Pechino.

Il confronto con Mosca

Più immediato il confronto con Mosca: bisogna replicare alle aggression­i, che minano « il nostro sistema di governo e l’unità transatlan­tica » . Continuare a difendere l’Ucraina da Mosca. Rispondere alla pirateria informatic­a russa per « proteggere la sicurezza collettiva » . Anche se ha menzionato terreni di cooperazio­ne, da proliferaz­ione nucleare a pandemia e clima, e

l’obiettivo di evitare nuove guerre fredde. Ha fatto riferiment­o alla decisione di prolungare, con Mosca, il trattato atomico New Start.

Merkel ha seguito, ma con prudenza, Biden. Ha chiesto una ridefinizi­one del fronte comune su Russia e soprattutt­o Cina, per « contrastar­e l’influenza globale » di Pechino. Ha però definito i rapporti con Pechino come « complessi » , partner indispensa­bile e rivale. Parlando di Mosca ha suggerito una « agenda transatlan­tica che offra da un lato cooperazio­ne, dall’altro metta in chiaro le differenze » . Macron ha insistito su una « architettu­ra » di sicurezza che rafforzi la difesa europea. Ha affermato che sarebbe un bene per la stessa efficacia della Nato se l’Europa fosse « più responsabi­le della propria sicurezza » .

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In visita virtuale in Europa. Joe Biden durante la ripresa dell’intervento alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco EPA

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