Biden ritrova l’Europa e attacca la Cina: « Basta abusi economici »
Il presidente Usa: « Da Roma a Riga, affrontiamo insieme le sfide comuni »
Al primo appuntamento di politica estera, il presidente Usa Joe Biden attacca: « Bisogna respingere gli abusi economici della Cina » , dice alla Conferenza di Monaco, avvertendo che Usa ed Europa devono prepararsi ad una competizione di lungo periodo con Pechino e che sarà « una competizione dura » . Parole forti anche verso Iran e Russia.
Merkel raccoglie l’invito: « Ha già compiuto passi, non offre parole vuote »
America is back. Welcome back America. Joe Biden ha riaffermato con forza « l’importanza della partnership transatlantica » , dando un colpo di spugna all’eredità dell’unilateralismo di Donald Trump e invocando la necessità di raccogliere oggi una sfida epocale davanti a democrazie ovunque sotto attacco. Un ritorno americano accolto dal caldo “benvenuto” dei leader del Vecchio continente, dalla tedesca Angela Merkel al francese Emmanuel Macron, messi a dura prova dall’onda d’urto di America First sulle alleanze.
Il riavvicinamento è stato sancito dal debutto di Biden sul palcoscenico mondiale, seppur virtuale, in occasione della Conferenza di Monaco sulla Sicurezza, tradizionale forum su difesa e nodi strategici. « Da Roma a Riga, lavoreremo assieme per affrontare le sfide comuni - ha incalzato il neo- presidente statunitense -. Non guarderemo indietro » . Merkel, alla sua ultima partecipazione all’evento, ha raccolto l’appello e sottolineato che Biden ha già « compiuto passi e non solo offerto parole vuote » .
Tra le righe degli interventi europei, però, è trapelata anche cautela sulla ritrovata leadership della Casa Bianca – e moniti su differenze e lavoro tutto da svolgere. Merkel ha avvertito che gli interessi europei e americani « non sempre convergono » . Macron ha invocato la ricerca di un « efficace e utile multilateralismo » e una « autonomia strategica » dell’Europa, che la veda farsi maggior carico della propria difesa. Sviluppi che, ha detto, non devono preoccupare Washington.
Biden, nel suo intervento d’una quindicina di minuti, ha toccato molti dei temi scottanti che in futuro dovranno dare contenuto a un rinvigorimento della partnership. Ha dichiarato il proprio « impegno per la Nato » , incoraggiando i crescenti investimenti europei nel Patto Atlantico. Ha riaffermato la fede nel suo Articolo 5, messo in dubbio da Trump, che assicura risposte se un Paese membro è aggredito. Sul fronte di conflitti ancora aperti, ha detto che non permetterà, accanto agli alleati, un Afghanistan nuovamente “base” per terroristi. E promesso continuo sostegno all’Iraq contro rigurgiti di Isis. Ha infine rivendicato il primo, concreto segnale di apertura a riprese del negoziato con l’Iran sul nucleare, in risposta a un invito europeo.
Ritorno al multilateralismo
Più in generale, Biden ha citato la determinazione a « ingaggiare » e « consultare » l’Europa. Vuole sì rilanciare l’America e la sua economia, ha citato la sua strategia Build Back Better, ma allo stesso tempo le istituzioni internazionali. Ha così passato in rassegna trattati e organizzazioni multilaterali nelle quali Washington è rientrata. Dall’accordo di Parigi sul clima, nel quale ieri Washington è formalmente tornata come ha ricordato alla Conferenza l’inviato speciale di Biden sull’effetto serra, John Kerry. Fino all’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Il presidente ha tuttavia sottolineato con toni di particolare urgenza i drammi irrisolti. Anzitutto lo spettro di offensive globali, oggi, contro la democrazia. « Il processo democratico è sotto attacco. Siamo nel mezzo di un dibattito fondamentale sulla futura direzione del mondo. C’è chi sostiene che la strada per risolvere i nodi attuali, da nuove rivoluzioni industriali alla pandemia, è quella delle autocrazie » , dell’autoritarismo. Biden ha detto no. « La democrazia è essenziale, e prevarrà. Dobbiamo dimostrare alla gente che porta risultati. E sapere che non è accidentale, che va difesa e rinnovata » . Ha detto che simili valori sposati da Washington e dagli alleati non sono merce di scambio.
Questo appello ha sollevato le questioni più spinose, l’invito a maggior determinazione nei confronti di Cina e Russia. « Dobbiamo
prepararci per una competizione strategica di lungo periodo con la Cina » , ha indicato Biden, citando frontiere quali « cyberspazio, intelligenza artificiale e biotecnologie » . Sarà una competizione « dura » . Usa e alleati, non Pechino, devono assumere la leadership su simili innovazioni. Non basta: occorre replicare a ogni « normalizzazione della repressione » di Pechino.
Il confronto con Mosca
Più immediato il confronto con Mosca: bisogna replicare alle aggressioni, che minano « il nostro sistema di governo e l’unità transatlantica » . Continuare a difendere l’Ucraina da Mosca. Rispondere alla pirateria informatica russa per « proteggere la sicurezza collettiva » . Anche se ha menzionato terreni di cooperazione, da proliferazione nucleare a pandemia e clima, e
l’obiettivo di evitare nuove guerre fredde. Ha fatto riferimento alla decisione di prolungare, con Mosca, il trattato atomico New Start.
Merkel ha seguito, ma con prudenza, Biden. Ha chiesto una ridefinizione del fronte comune su Russia e soprattutto Cina, per « contrastare l’influenza globale » di Pechino. Ha però definito i rapporti con Pechino come « complessi » , partner indispensabile e rivale. Parlando di Mosca ha suggerito una « agenda transatlantica che offra da un lato cooperazione, dall’altro metta in chiaro le differenze » . Macron ha insistito su una « architettura » di sicurezza che rafforzi la difesa europea. Ha affermato che sarebbe un bene per la stessa efficacia della Nato se l’Europa fosse « più responsabile della propria sicurezza » .