Renault, perdita storica di 8 miliardi nel 2020
De Meo: « Il 2021 sarà difficile per la carenza di componenti elettronici »
Renault registra una perdita storica di 8 miliardi nel 2020. Nella seconda metà dell'anno il fatturato è sceso solo dell' 8,9% con una perdita netta di 660 milioni di euro. Ma i dati annuali rimangono appesantiti dalle vendite in calo del - 21,3%.
Meno 8 miliardi, un record, contro profitti per 19 miliardi del 2019. Vendite crollate del 21,3% a 2,95 milioni di veicoli (- 6,8% nel secondo semestre). Ricavi a 43,5 miliardi (- 18,2% a cambi costanti). Ecco in poche cifre la performance di Renault nell’anno della pandemia. La casa di Boulogne- Billancourt ha presentato i risultati del 2020 ed ha già avvisato gli investitori: il 2021 sarà un altro anno impegnativo poiché le persistenti restrizioni dovute alla pandemia e le sfide delle supply chain ( a partire dalla crisi produttiva dei semiconduttori, che sta danneggiando da dicembre l’intera industria) minacciano anche la casa automobilistica francese, reduce da un risultato leggermente peggiore delle stime degli analisti (- 7,85 miliardi).
Gran parte delle perdite record sono state registrate durante la prima metà dell’anno, quando i lockdown hanno paralizzato l’industria. L'attività è migliorata in modo significativo durante gli ultimi sei mesi quando la perdita netta è stata contenuta ( 660 milioni), il fatturato è calato dell’ 8,9%, ma con un margine operativo del 3,5% (- 0,8% nell’anno) e un flusso di cassa positivo. Il risultato di Renault è stato appesantito anche dai conti dell’alleata giapponese Nissan, per quasi 5 miliardi di euro, in maggioranza accumulati nel primo semestre. Ma anche « il 2021 è destinato a essere difficile, date le incognite riguardanti la crisi sanitaria e la carenza di forniture di componenti elettronici - ha ribadito in una nota l'amministratore delegato Luca de Meo -. La priorità è la redditività e la generazione di cassa » . De Meo ha anche dichiarato che assicurarsi i chip per le automobili « è una battaglia quotidiana » . AlixPartners stima che i danni per i costruttori potranno ammontare a 50 miliardi di euro nel corso dell’anno. Quanto alla casa transalpina ha avvertito che la produzione potrebbe diminuire di 100.000 veicoli quest'anno, con un picco nel secondo trimestre.
De Meo è subentrato a luglio dopo che il suo predecessore Thierry Bolloré, oggi alla guida di Jaguar Land Rover, è stato sostituito anche come in conseguenza delle vicende interne legate all'arresto dell'ex leader Carlos Ghosn. Ora de Meo sta portando avanti piani volti a rafforzare i profitti, rilanciare la travagliata partnership con Nissan Motor e tagliare i costi chiudendo siti produttivi ed eliminando 14.600 posti di lavoro.
Il mese scorso il nuovo ceo di Renault ha presentato presentatoun un piano di rilancio (“Renaulution”) mirato a un margine operativo di oltre il 3% entro il 2023 e almeno del 5% entro la metà del decennio. Gli analisti hanno affermato che il piano manca di ambizione considerando il rendimento del 4,8% nel 2019, prima della pandemia. Tuttavia Renault ha fatto sapere di avere ottenuto già il 60% dei 2 miliardi di euro previsti in tagli dei costi programmati dalla precedente gestione.
Renault ieri in Borsa ha perso fino all’ 8,5% nei primi scambi a Parigi per poi limitare i danni con un - 4,43%. Il saldo dell’anno resta positivo di circa il 5 per cento.