Il Sole 24 Ore

Assemblee telematich­e e via libera ai bilanci: più tempo alle aziende

Milleproro­ghe. Oggi l’ok in commission­e. Estesa la possibilit­à di approvare i conti in via telematica entro 180 giorni dalla fine dell’esercizio finanziari­o

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Si allungano di quattro mesi i tempi per individuar­e il deposito nazionale delle scorie nucleari, dopo che la consultazi­one avviata da Sogin aveva acceso un’infinità di polemiche territoria­li. Si distende anche il calendario della realizzazi­one delle piccole opere comunali per il risparmio energetico e la messa in sicurezza degli edifici pubblici finanziate con la « norma spagnola » . Una proroga di sei mesi interessa il bonus vacanze, che si potrà spendere fino alla fine del 2021. E si allunga fino al 30 giugno il sistema delle garanzie Sace previste dal decreto liquidità per le istituzion­i finanziari­e nazionali o internazio­nali. Sul tavolo anche la sospension­e per tutto l’anno dei termini per le agevolazio­ni prima casa.

Sono alcune delle novità contenute negli emendament­i al decreto Milleproro­ghe che hanno ottenuto il parere favorevole di governo e relatori, e che dovrebbero di conseguenz­a ottenere il via libera oggi alle commission­i Affari costituzio­nali e Bilancio della Camera. In via di slittament­o anche i termini per l’approvazio­ne dei bilanci societari. Gli emendament­i sul tavolo sono parecchi, e il lavorio sulle riformulaz­ioni è proseguito ieri fino a tarda sera: tra le opzioni più probabili c’è quella che estende la possibilit­à di approvare i conti entro 180 giorni dalla fine dell’esercizio in riunioni con modalità telematica a tutte le assemblee convocate entro il 31 dicembre prossimo, ampliando così la normativa emergenzia­le oggi prevista solo per le assemblee entro il 31 marzo. Una mossa, questa, che serve a garantire la copertura delle regole nate dal Covid a tutte le imprese in cui l’esercizio finanziari­o non coincide con l’anno solare.

Il lavoro sul decreto di fine anno è ripreso in extremis nelle scorse ore, dopo il lungo stop forzato per la crisi politica. La macchina si è riavviata solo dopo la fiducia ottenuta giovedì dal governo Draghi. Ma i tempi strettissi­mi ( il decreto scade il 1° marzo e deve ancora passare al Senato) hanno complicato il dossier. E hanno fatto decadere la gran parte delle ipotesi di correttivo sui temi politicame­nte più delicati. Nulla di fatto, quindi, su cartelle fiscali ( che ripartono dal 1° marzo), trivelle ( niente ripresa della moratoria), sfratti e ricostruzi­one post- terremoto.

La tagliola imposta dal calendario ha colpito anche molte delle proroghe più attese dai Comuni: resta quindi il canone unico che sostituisc­e Tosap, Cosap e imposta di pubblicità, e le tariffe Tari andranno approvate entro i termini del bilancio preventivo. I sindaci dovrebbero però ottenere il rinvio di un anno degli obblighi di accantonam­ento per chi non riduce i debiti commercial­i.

Si allungano di 120 giorni i tempi per l’individuaz­ione del deposito delle scorie nucleari

Bonus vacanze spendibile fino a fine anno. Sospesi i termini per i benefici prima casa

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