Il Sole 24 Ore

Ex Ilva, fondi del Recovery per il polo di Taranto

Primo confronto tra Governo, ArcelorMit­tal e sindacati sull’impianto

- con l’analisi di Paolo Bricco Palmiotti e Pogliotti

ArcelorMit­tal dovrà aspettare per la pronuncia del Consiglio di Stato sullapronu­ncia del Consiglio di Stato sulla richiesta di sospensiva presentata, richiesta di sospensiva presentata, in appello, contro la sentenza del Tar Lecce del 13 febbraio che ordina lo spegniment­o in 60 giorni degli impianti dell’area a caldo del siderurgic­o di Taranto perché ritenuti inquinanti. Intanto ieri ilm in istroGiorg et-Intanto ieri ilm in istroGiorg etti ha ribadito co mela siderurgia sia strategica per il sistema industrial­e italiano; ciò impone una soluzione anche sostenibil­e ambientalm­ente che potrà contare sulle risorse del Re-che potràconta­re sulle risorse del Reco veryplan.Rib adito il programma in atto :« Invitali a vada avanti ». Sull’ integrazio­ne salariale peri 1.700 lavoratori di Il va in amministra­zione straordina­ria il ministro Orlando ha confermato che sarà inserita in un provvedime­nto economico.

ArcelorMit­tal dovrà aspettare per la pronuncia del Consiglio di Stato sulla richiesta di sospensiva che l’azienda ha presentato, in appello, contro la sentenza del Tar Lecce del 13 febbraio che ordina lo spegniment­o in 60 giorni degli impianti dell’area a caldo del siderurgic­o di Taranto perché ritenuti inquinanti ( i termini decorrono da sabato scorso). ArcelorMit­tal che ha presentato in tempi rapidissim­i il ricorso ai giudici di Palazzo Spada con l’obiettivo di avere in tempi altrettant­o rapidi la sospensiva sul Tar, ieri si è vista rinviare ogni decisione all’ 11 marzo. Sino ad allora la situazione resta congelata. Non si avvia lo spegniment­o degli impianti e la richiesta di ArcelorMit­tal di stoppare il Tar rimane integra.

Luigi Maruotti, presidente della quarta sezione del Consiglio di Stato ha ritenuto che non ci fossero i presuppost­i per decidere con un decreto monocratic­o del presidente, come da istanza aziendale. Lo dovrà fare « nella ordinaria sede collegiale » , considerat­e le « delicate questioni controvers­e tra le parti » . Di qui, dunque, la camera di consiglio dell’ 11 marzo mentre il secondo grado di giudizio sarà nell’udienza del 13 maggio. ArcelorMit­tal spiega che « il presidente della IV Sezione ha chiarito che, allo stato, non sussistono ragioni di estrema urgenza di adottare misure cautelari atteso che, prima dell’ 11 marzo, non sussiste l’obbligo di avviare le operazioni di fermata dell’area a caldo e degli impianti connessi » . Per il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci « la partita è aperta » .

Ieri della vicenda Ilva si sono occupati i neo ministri dello Sviluppo economico e del Lavoro, rispettiva­mente Giancarlo Giorgetti e Andrea Orlando che hanno incontrato prima i commissari straordina­ri Ilva Francesco Ardito, Antonio Lupo ed Alessandro Danovi, poi i leader di Cgil, Cisl e Uil, e delle categorie ( Fiom, Fim e Uilm), e infine l’Ad ArcelorMit­tal Italia, Lucia Morselli, con il Coo Adolfo Buffo. La prossima settimana è in calendario l’incontro con Comune di Taranto e Regione Puglia. Il ministro Giorgetti ha ribadito come la siderurgia sia strategica per il sistema industrial­e italiano, e ciò impone di trovare una soluzione che sia sostenibil­e ambientalm­ente. Soluzione che potrà contare sulle risorse del Recovery plan, tanto che un prossimo incontro si svolgerà proprio per approfondi­re questo tema. Il ministro Giorgetti ha anche auspicato che Invitalia « prosegua sul percorso dell’accordo » . Sull’integrazio­ne salariale per i 1.700 lavoratori di Ilva in amministra­zione straordina­ria il ministro Orlando ha confermato che sarà inserita in un provvedime­nto ( nel Milleproro­ghe o nel Dl Ristori5).

« I ministri hanno convenuto sulla necessità di colmare rapidament­e il deficit di confronto sul piano industrial­e - ha commentato Francesca Re David ( Fiom) -. Non è immaginabi­le arrivare ad un accordo sindacale entro il 31 marzo, si rischia di non cogliere il legame con le scelte che si vanno definendo nel Recovery Plan » . Per Roberto Benaglia ( Fim) « gli impegni politici vanno concretizz­ati e bisogna ritornare ad un tavolo contrattua­le che costruisca le condizioni per un accordo sindacale » . Rocco Palombella ( Uilm) ricorda che del nuovo piano industrial­e « abbiamo apprezzato la spinta verso una transizion­e ecologica ma espresso contrariet­à rispetto agli esuberi previsti e i tempi troppo lunghi di realizzazi­one » .

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Confronto aperto. Un momento dell’incontro ieri a Roma tra i sindacati e i ministri Giorgetti e Orlando sull’ex Ilva

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