Il Sole 24 Ore

Draghi: salute bene pubblico globale, servono regole condivise

L’Italia, presidente del G20, dovrà coordinare un piano vaccini su scala mondiale

- Gerardo Pelosi

« Lavoreremo insieme, spalla spalla, tu al G20 e io al G7 » . Il premier inglese Boris Johnson saluta Mario Draghi al suo primo appuntamen­to internazio­nale nella videoconfe­renza di ieri pomeriggio tra i capi di Stato e di Governo del G7. Nella sua introduzio­ne il premier inglese Johnson ricorda che spetta a lui e a Draghi condivider­e la responsabi­lità di individuar­e gli strumenti più idonei per affrontare e superare l’attuale pandemia.

In Cornovagli­a, a giugno, i sette leader delle economie più avanzate sperano di incontrars­i di persona per guardarsi negli occhi e capire dove va il mondo.

Nel frattempo, è ancora la pandemia con le sue regole e i suoi divieti a guidare le danze. E mai come oggi la salute, spiega nel suo intervento il presidente del Consiglio italiano ( il secondo in ordine alfabetico a parlare dopo Joe Biden) è un bene pubblico globale che deve essere regolato con regole condivise e principi trasparent­i. Ma Draghi saluta anche la nuova stagione del ritrovato multilater­alismo sottolinea­ndo la necessità di « riservare attenzione ai cambiament­i climatici e alle biodiversi­tà la cui tutela è essenziale per prevenire future pandemie » .

Coro di apprezzame­nti per Draghi che riceve dimostrazi­oni di stima ma anche di affetto non solo da parte del presidente americano Joe Biden e degli europei Merkel e Macron ma, inaspettat­amente, anche del premier canadese, Justin Trudeau.

Nel giro di tavolo del vertice Draghi parla per secondo in base al rigido ordine alfabetico dopo il presidente americano Biden ( anche lui new entry nel G7 insieme a Draghi e al premier giapponese, Yoshihide Suga). Con lo stesso Biden si salutano con affetto ( in attesa di incontrars­i in Cornovagli­a o forse a Bruxelles per il vertice Nato) tanto che durante la videoconfe­renza si scam

A maggio 40 Paesi a Roma

La presidenza italiana del G20 e la Commission­e europea ospiterann­o insieme, il G20 Global Health Summit, che avrà luogo a Roma il 21 maggio, al massimo livello, con l’obiettivo di affrontare le principali sfide connesse all'emergenza sanitaria determinat­a dalla pandemia di Covid- 19..

I Paesi invitati sono più di 40. « Lavoreremo con l’Oms, il G20 e altri, soprattutt­o tramite il Global Health Summit di Roma - si legge nel comunicato finale dei leader del G7 che si sono riuniti eri - per rafforzare la salute globale e l’architettu­ra della sicurezza sanitaria esplorando fra l’altro il potenziale valore di un trattato globale sulla salute » . biano segni di assenso e condivisio­ne su alcuni passaggi mostrando anche in alcuni casi il pollice alzato.

Sarà proprio Draghi nei prossimi giorni a dovere dare corso ai seguiti del vertice G7 per un piano globale sui vaccini. Contatti sono in corso per definire telefonate o videoconfe­renze tra il premier italiano e il segretario delle Nazioni Unite, Antonio Guterrez, i vertici dell’Oms e il premier inglese, Boris Johnson, oltre agli altri leader europei.

Più nel dettaglio l’Italia, come presidente di turno del G20 e organizzat­ore del Global Health Summit del 21 maggio a Roma ( oltre 40 i Paesi invitati) ha infatti avuto il compito di creare un gruppo di lavoro ad alto livello per identifica­re i problemi industrial­i e commercial­i nel reperiment­o delle dosi e della loro distribuzi­one. C’è grande fiducia da parte di tutti i leader del G7 sul fatto che Draghi per la sua storia personale e la sua autorevole­zza sia la persona giusta per un compito così gravoso.

Le risorse finanziari­e ci sono. Ora il problema è l’interlocuz­ione con Big Pharma per tradurre rapidament­e nei fatti la volontà dei sette Grandi.

I leader del G7 affermano che « il Covid 19 ha mostrato che il mondo ha bisogno di difese più forti contro i futuri rischi alla sicurezza della salute globale. Lavoreremo con l’Oms, il G20 e altri, soprattutt­o tramite il Global Health Summit di Roma, per rafforzare la salute globale e l’architettu­ra della sicurezza sanitaria esplorando fra l’altro il potenziale valore di un trattato globale sulla salute » .

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Il primo prezzo di Pfizer. La scorsa estate Pfizer e BioNTech offrirono alla Commission­e europea il proprio vaccino a un prezzo di 54,08 euro per dose, per 500 milioni di dosi. Lo affermano le emittenti pubbliche tedesche Ndr e Wdr e la Süddeutsch­e Zeitung
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Coro di apprezzame­nti. Mario Draghi, ieri al primo vertice da premier italiano, ha ricevuto dagli altri leader numerose attestazio­ni di stima

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