Da Bekaert ad Ast e Whirlpool: sono 99 le grandi vertenze al Mise
I lavoratori coinvolti nelle aziende in difficoltà sono oltre 100mila
Sono 99 le vertenze aperte sul tavolo delle crisi aziendali del neo ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, che riguardano tra i 100mila e i 110mila lavoratori.
Di queste 64 vertenze coinvolgono aziende attive, da Alitalia all’Ilva, dallo stabilimento Whirlpool di Napoli alla ex Embraco in Piemonte, alla ex Lucchini di Piombino, dalla Bekaert in Toscana all’Ast di Terni. Mentre 35 vertenze sono invece oggetto di monitoraggio, in vista di interventi per settori in crisi come l’automotive o l’industria del bianco. È un quadro diverso rispetto a quello di un anno e mezzo fa, quando erano 150 i tavoli che nel precedente esecutivo sono stati seguiti dalla sottosegretaria Alessandra Todde ( M5S). Mancano report ufficiali per capire quante vertenze si siano risolte positivamente e quante invece siano scomparse dai radar per fallimento dell’azienda. Si tratta di vertenze molto diverse tra loro, molte si trascinano oramai da anni, interessano praticamente tutti i settori, in ogni parte d’Italia.
Prima dell’incontro di ieri sulla vertenza dell’Ilva di Taranto che coinvolge 10.700 dipendenti, il ministro Giorgetti giovedì ha incontrato i sindacati della Whirlpool, che hanno organizzato un presidio proprio sotto al Mise. La multinazionale ha terminato di produrre lavatrici lo scorso 31 ottobre nello stabilimento campano, ed ha annunciato l’avvio della procedura di licenziamento collettivo per circa 330 lavoratori a partire da aprile, subito dopo la fine del blocco in scadenza al 31 marzo. Tra le ultime riunioni al tavolo sulle crisi aziendali del Mise, va ricordata quella sulla Corneliani del settore Moda e abbigliamento, vertenza che interessa 600 dipendenti in Italia: dopo la proroga concessa dal Tribunale di Mantova, che ha spostato il termine per la presentazione del piano concordatario al 15 aprile si sta lavorando per una due diligence, dopo la manifestazione di interesse dello scorso 29 dicembre da parte della BasicNet; « in mancanza di una soluzione si profilerebbe la possibilità di una procedura liquidatoria » , si legge nel verbale della riunione.
Intanto passando alla metalmeccanica, dopo l’ipotesi di intesa sul Ccnl 2021- 24 dello scorso 5 febbraio che prevede a regime l’erogazione in media di 112 euro di aumento, ieri si è svolta la prima assemblea nazionale dei delegati di Fiom, Fim, e Uilm. Dalla prossima settimana fino al 15 aprile saranno organizzate assemblee nei luoghi di lavoro per il voto sull’accordo con Federmeccanica ed Assistal.