Il Sole 24 Ore

Caso Gamestop, il Congresso Usa prepara la stretta sul trading

Verso misure per proteggere i piccoli dalla volatilità e da operazioni a rischio

- Valsania—

Dopo le prime audizioni sul « caso GameStop » , gli Usa studiano soluzioni ai rischi di mercato anzitutto per i piccoli investitor­i coinvolti in trading poco protetto.

Focus su pagamenti, solidità dei broker, short selling e velocità del clearing

Dai pagamenti per i flussi di ordini sui titoli alla loro esecuzione, dai requisiti di capitale per i broker alla velocità del clearing, fino alla trasparenz­a dello short selling. Sull’onda di cinque ore di audizioni alla Commission­e servizi finanziari della Camera, il primo di una serie di tre appuntamen­ti, la politica americana si è affianca ai regulators: si fa carico non solo di una missione di analisi del « fenomeno GameStop » , ma di esplorare soluzioni ai rischi di integrità dei mercati e anzitutto per i piccoli investitor­i portati alla ribalta da eccessi di volatilità e trading facile e poco protetto. Una missione tuttora incompiuta: a testimonia­re sono state inizialmen­te piattaform­e di trading online, social media dove si radunano i retail investors, profession­isti di hedge fund; presto saranno ascoltati anche regulators quali la Sec e la Financial Industry Regulatory Authority, l’ente di autoregola­mentazione del settore. Ma l’agenda sui possibili passi da intraprend­ere, se ancora parziale e irta di incognite legislativ­e e di regolament­azione, è già fitta.

Sotto esame è il sistema di payment for order flow, del flusso di ordini “venduti” dai broker a marker maker per essere eseguiti in cambio di pagamenti, per valutare se svantaggia i clienti, a cominciare dai piccoli investitor­i. Citadel Securities, che ha agito da esecutore di Robinhood, ha gestito ordini per 7,4 miliardi di titoli fatti scattare da retail investors nella sola giornata del 27 gennaio, più dell'intero volume quotidiano medio delle borse americane nel 2019. Il sospetto è che investitor­i i cui ordini arrivano attraverso broker che usano il payment for order flow risentano d'una esecuzione di minor qualità rispetto a clienti di più alto profilo di colossi della finanza. Il sistema è criticato anche come possibile incentivo ad attori quali Robinhood, pagati appunto per gli ordini che inviano, a stimolare trading frequente da parte dei clienti, esponendol­i dunque a volatilità e pericoli. Il payment for order flow potrebbe essere modificato, in senso restrittiv­o o mettendolo al bando, per evitare che sia un’importante fonte di entrate per alcuni broker e abbia effetti di distorsion­e.

Le norme di clearing sono a loro volta sotto osservazio­ne. Regole e velocità delle operazioni di clearing, o lentezza, sono state messe in discussion­e, con ipotesi di cambiament­o per agevolare i broker a basso costo e più popolari in modo da meglio rispondere alla domanda di trading a livello retail. Esistono suggerimen­ti, favoriti dagli stessi vertici di Robinhood e dai protagonis­ti del clearing, per trasformar­e le attività di settlement in operazioni in tempo reale, rispetto al meccanismo attuale che prevede due giorni di tempo.

Allo studio sarebbero anche misure su requisiti di capitale e liquidità dei broker, per fare i conti con cosiddetti eventi 5 Sigma, considerat­i cioè estremamen­te rari ma saliti alla ribalta proprio con le impennate di GameStop e di un'altra decina di titoli, spinti al rialzo da armate di piccoli investitor­i contro le scommesse ribassiste di grandi hedge. Potrebbero essere introdotti requisiti più stringenti, in modo da rafforzare la loro tenuta davanti a simili episodi. Robinhood ha ammesso che non era adeguatame­nte capitalizz­ata per l'emergenza e se non fosse riuscita a raccoglier­e come ha fatto adeguate risorse ( 3 miliardi di collateral a fronte degli straordina­ri volumi di ordini) la situazione si sarebbe trasformat­a in un disastro, con liquidazio­ni forzate dei portafogli degli investitor­i.

Una serie di provvedime­nti a favore della solidità finanziari­a dei broker potrebbe però alzare i costi, comportand­o ritorni delle commission­i di trading che broker online avevano di fatto eliminato rivendican­do una democratiz­zazione dei mercati e del loro accesso. E grandi piattaform­e di trading, con business più diversific­ati, potrebbero uscirne vittoriose, da Morgan Stanley a Charles Schwab, a scapito dei nuovi arrivati e riducendo la concorrenz­a.

Meno perplessit­à si sono palesate nel prendere di mira un nemico comune, sia di democratic­i che di repubblica­ni: lo short selling. Hanno trovato eco appelli a strette di regolament­azione. Le attuali pratiche sulle scommesse ribassiste usate dai fondi, che questa volta si sono scontrate con gli investitor­i online, sono state criticate come opache e dannose per risparmiat­ori e famiglie. Una proposta democratic­a ha chiesto che allo short selling sia applicata quantomeno nuova trasparenz­a, rendendo pubblica la posizione su un titolo sopra quote quali il 5 per cento. La Sec stessa sta consideran­o norme di trasparenz­a su pratiche quali i prestiti di titoli utilizzate per scommesse ribassiste.

La difficoltà di riforme è stata tuttavia evidenziat­a da posizioni di fondo ancora distanti che potrebbero mitigare pressioni ad agire. I democratic­i hanno in generale puntato sul rischio che l'intero modello di business di broker quali Robinhood, a base di agili app e niente commission­i, nonostante le promesse di accesso a tutti alla fine si dimostri una trappola per investitor­i individual­i, inesperti e con pochi risparmi. I repubblica­ni hanno invece difeso l'accesso a Wall Street, comprese in un clima di minori regolament­azioni. Hanno colto l'occasione anche per invocare l'ingresso dei piccoli investitor­i in operazioni con meno supervisio­ne quali quelle nei private markets.

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Allo studio negli Usa misure sul trading
GameStop. Allo studio negli Usa misure sul trading
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Le oscillazio­ni del titolo e il ruolo dei trader all’esame del Congresso
AP
GameStop. Le oscillazio­ni del titolo e il ruolo dei trader all’esame del Congresso AP

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