Il Sole 24 Ore

Porto di Beirut, rimosso il titolare dell’inchiesta

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Per il secondo giorno, i manifestan­ti sono tornati in piazza a Beirut. Sono i parenti delle vittime delle devastanti esplosioni del 4 agosto scorso al porto della capitale libanese, scesi per protestare all’indomani della decisione della Corte di Cassazione di rimuovere il giudice Fadi Sawan, titolare dell’inchiesta. Nelle esplosioni sono morte più di 200 persone, più di 6.000 i feriti.

Nel mirino del giudice Sawan erano finiti il premier dimissiona­rio Hassan Diab, l’ex ministro delle Finanze Ali Hassan Khalil e gli ex ministri dei Lavori pubblici, Youssef Finianos e Ghazi Zeaiter. Accusati di negligenza.

Nessuno di loro si è fatto vedere agli interrogat­ori. Mentre le accuse venivano ribaltate sul giudice, per abuso di potere. In dicembre Khalil e Zeaiter hanno chiesto alla Corte di Cassazione di rimuovere Sawan dall’incarico. « Nella classe politica nessuno vuole un’inchiesta simile - ha spiegato all’agenzia Reuters Mohanad Hage Ali del Carnegie Middle East Center -. Aprirebbe un vaso di Pandora nella giustizia, e questi sono politici abituati a farla franca per grossi reati, fin dalla guerra civile. Il potere giudiziari­o è una delle istituzion­i più screditate della repubblica » .

La decisione di allontanar­e il giudice Sawan è giunta proprio nel giorno in cui avrebbe dovuto essere interrogat­o Finianos.

Il giudice Sawan aveva accusato di negligenza tre ex ministri e il premier uscente

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